lunedì 30 dicembre 2013

Qualche immagine per l'anno nuovo :)

I biglietti natalizi che vi ho presentato qui hanno avuto l'atroce difetto di farmi precipitare ancora una volta nel tunnel di Pixlr: risultato, ho passato ore ed ore del mio prezioso tempo a rilassarmi rielaborando immagini e rimandando ogni altro dovere più produttivo.
Quindi, approfittando del fatto che la mia Voce della coscienza se ne è andata in vacanza per Capodanno e che per una volta non interverrà a lamentarsi della mia incompetenza, vi presento i risultati del mio immeritato riposo, a cominciare da un piccolo collage con le ragazze dell'anime Hataraku Maou-Sama, che avevo recensito in questo post. Dall'alto a sinistra in senso orario: Suzuno, Chiho ed Emilia/Emi.


E per continuare in tema di eroine, ecco altre due ragazze che possono tranquillamente tenere testa a qualsiasi maschietto del mondo degli anime: direttamente dal meraviglioso manga di Fairy Tail, Erza Scarlett e Mirajane Strauss. Ho letto molte lamentele da parte dei fan per la quantità di fanservice che Mashima inserisce, ma non mi stanco di sottolineare che nonostante questo le donne di Fairy Tail sono forti, coraggiose e pronte a combattere per i loro amici, quanto ed in alcuni casi più dei loro colleghi maschi. Quindi, ben venga un po' di pelle scoperta, sono altri gli stereotipi che danneggiano l'immagine della donna.



E dopo Fairy Tail, eccomi di ritorno ad un manga che mi ha spezzato il cuore. Nel senso che, causa malattia dell'autrice, sto abbandonando ogni speranza di vederlo completato. In ogni caso io ho messo il suo proseguimento nella mia lista dei desideri per il 2014, non si sa mai... sto parlando di D. Gray-man, e questi sotto sono Allen, il protagonista, e Road... che tecnicamente sarebbe una dei cattivi, ma che a me sta simpatica. Se qualcuno conosce la serie, capirà la mia sofferenza.


E parlando di sofferenza, qualcuno si ricorda la mia recensione dell'anime horror Another? In tal caso, o anche semplicemente se l'avete visto, ricorderete le bambole più inquietanti della storia. Bene, ho fatto del mio meglio per renderle ancora più inquietanti... che ne dite dei due risultati?




Già, non molto in tema con il periodo festivo che stiamo vivendo. Ma non temete, perché la vostra Clara concluderà con qualcosa di più adatto al Capodanno che si avvicina... anche se stavolta il gioco di parole non viene, ecco la nostra Ika Musume che si prepara ad invadere il 2014!


E con questo, la mia ispirazione più o meno artistica è finita, così come il mio tempo libero. Ora me ne torno a studiare per un certo esame che infesta la mia agenda di gennaio, visto che da domani sarà di nuovo impossibile fare qualcosa di produttivo ;)
Carissimi lettori, grazie per avermi seguito in questo 2013. Grazie per aver accompagnato Animula Solivaga nella sua crescita, mentre io mi rendevo conto lentamente di quanto impegno ci volesse a tenere aperto un blog e cercavo disperatamente nuovi contenuti che lo rendessero interessanti. Grazie per i vostri commenti, o semplicemente per le vostre visite. Grazie, ed arrivederci a presto.
Vi auguro che questo nuovo anno che arriva vi porti tanta gioia e tante soddisfazioni. Buon 2014 a tutti!


Clara

domenica 29 dicembre 2013

Scleri post-natalizi (e come sprecare le proprie già scarse vacanze)

Che cosa ha Clara in questi giorni? C'è stato un inquietante silenzio stampa, e poi una tempesta di caos mentale.

Oh, ignorala. Si sente solo un'ingiusta vittima di una colossale sfortuna, in quanto il suo adorato Nokiettino... sì, prima che tu lo chieda, quella lì chiamava il suo cellulare con un vezzeggiativo... è tristemente defunto proprio il giorno di Natale. E lo stesso giorno il caricabatterie del suo netbook ha commesso uno spettacolare suicidio, lasciandola priva di connessioni fino ad oggi.

Uhm, Voce. Non vorrei dirlo, ma hai cambiato voce. Insomma colore. Sei entrata nell'adolescenza?

Nah, è solo che Clara, tra le lacrime, ha sostituito il suo telefonino d'antiquariato con lo smartphone più economico in circolazione, approfittando delle offerte festive. Così ha scoperto, con secoli di ritardo, che sullo schermo del cellulare non si vede il corsivo, ed ha deciso di rendere più riconoscibili le mie battute nei dialoghi.

Ah, ecco. Ed io invece?

Nessun problema, manterrai un dignitoso colore nero... per ora. Comunque, è possibile che dobbiamo sempre farli noi i post? Clara, hai un caricabatterie nuovo, accendi questo computer e vieni a scrivere qualcosa di intelligente, ammesso che tu ne sia capace!

Buonasera, Voce. Il blu ti dona.

Sono d'accordo.

Sì, va bene, smettiamola di parlare di me. Non avevi uno scopo per fare questo post? O doveva soltanto essere un siparietto?

In realtà, stavo pensando di lamentarmi perché se si rompe una singola, minuscola punta del caricabatterie, che tra l'altro ha un set di punte sostituibili di diverse dimensioni, non è possibile comprare una singola altra punta dell'unico tipo compatibile con il mio netbook, ma devi comprare un intero caricabatterie nuovo, con tanti ringraziamenti dell'ambiente e del portafogli.

Insomma, un post di ecologia. E' passato parecchio dall'ultimo.

No, che hai capito? Era soltanto un post di lamentele. Comunque, ho deciso che non volevo rovinare l'atmosfera festiva, e quindi ho optato per un post di suggerimenti su come sprecare tempo tra il pranzo di Natale ed il cenone dell'ultimo dell'anno.

Capito, è un post su dieta ed esercizio fisico.

No, in realtà è un post su come riciclare i regali senza farsi beccare.

Purtroppo nessuno dei due argomenti rientra nelle mie sfere di competenza. Quindi, sarà un post sui giochi online.

Aspetta. Tu ci hai fatto fare tutto questo siparietto, mi hai fatto cambiare voc... insomma, colore, hai rimandato gli importantissimi preparativi per la nostra vacanza di Capodanno...

Ah, andate in vacanza voi due! Maledetti essere incorporei che non hanno problemi economici né esami universitari.

Insomma, tutto questo solo per mettere il link di due giochetti inutili? Ma io voglio dare le dimissioni!

Non è che tu sia mai stata assunta, vorrei precisare. Comunque, questa volta si tratta di due giochi di genere platform, ovvero quelli in cui si usano cursore o frecce direzionali per far saltare un personaggio, facendogli superare ostacoli e sconfiggere nemici, un livello dopo l'altro. Il primo modo per sprecare il vostro tempo, cari lettori che non hanno di meglio da fare,

e siamo sinceri, se state sul serio leggendo questo blog non avete di meglio da fare,

Il primo modo, stavo dicendo, è Sticky Ninja Academy! Nei panni di un anonimo apprendista ninja, dovrete rimbalzare, scivolare e soprattutto, come dice il nome, appiccicarvi sulle pareti, mettendo KO i ninja nemici ed evitando le trappole. Ed al termine del gioco, potrete fregiarvi di un diploma da ninja come questo:


Anche io voglio un diploma da ninja! Starebbe benissimo sul caminetto.

Certo che sei proprio fissato con questo caminetto, Piccolo Troll. Comunque, sempre dallo stesso sito, aggiungo anche Headless Zombie. La novità? In questo gioco il protagonista è, indovinate un po', uno zombie, che deve vendicarsi del malvagio stregone responsabile della sua morte. Per farlo però deve prima raggiungerlo!
Se vi piacciono questi giochi semplici, ma incredibilmente capaci di creare dipendenza, se avete bisogno di staccare la testa dal resto del mondo per un po', se avete semplicemente voglia di mettere alla prova i vostri riflessi su una tastiera... questi due suggerimenti potrebbero servirvi ;)

A me serve un costume da ninja.

A me serve un post intelligente da commentare.

Ed a me serve andare a finire Headless Zombie, quindi questo post finisce qui. Per concludere, però, devo ringraziare moltissimo Cristina, del blog Athenae Noctua, che è stata così gentile da assegnarmi  questa menzione per la mia recensione del film The Help.

Grazie, Cristina! Indovina dove metterò questo Owl Prize!

Dovremo procurarci un caminetto più grande.

E con questo, tanti saluti a tutti. Godetevi le feste, cari lettori!

Clara

la Voce

e Piccolo Troll! Guardate, ho cambiato colore anche io!

No. Torna normale.

Va bene, va bene... ancora buone feste a tutti!

martedì 24 dicembre 2013

Buon Natale!

Se a qualcuno interessasse, ho risolto il mio dubbio: i Troll festeggiano il Natale, e lo fanno con grande gioia, soprattutto la parte relativa al pranzo ed allo scambio di regali.

E le Voci-dentro-le-teste pure, crogiolandosi nell'atmosfera di bontà e letizia che permea la maggior parte delle menti in questo periodo dell'anno. Dico la maggior parte perché quest'anno la mente di Clara oscilla tra la pura letizia che una bambina di quattro anni proverebbe all'idea di scartare i regali, la disperazione perché nello speciale episodio natalizio di Doctor Who Matt Smith si rigenererà lasciando il posto a Peter Capaldi, la contraddittoria eccitazione per il sopracitato episodio, la preoccupazione perché subito dopo Natale dovrà cominciare a studiare, la golosa attesa del pranzo di Natale... eccetera eccetera. Per un abitante della sua testa come la sottoscritta, è l'equivalente delle montagne russe. Esperienza consigliata vivamente a tutti i lettori incorporei, quelli corporei invece faranno meglio ad accontentarsi delle montagne russe normali.

Con tutto quello che mangeranno domani, i lettori corporei faranno meglio a rimandare le montagne russe. E Clara farebbe meglio a rimandare qualsiasi cosa stia facendo e venire a partecipare a questo post di auguri. Forza, chiamiamola tutti insieme!

Tutti insieme chi?

Come chi? Io, te ed i lettori!

Lettori non pervenuti ed io mi rifiuto di partecipare. Arrangiati.

Va bene... CLAAAARAAAA!!!!

Cosa è questo abuso di punti esclamativi? Avete di nuovo cominciato il post senza di me, voi due inquilini abusivi?

Complimenti per la rima finale! Parliamo tutti in rima per Natale? La trovo un'idea davvero geniale!

Mi rifiuto di assecondare questa scena demenziale. Argh, ci sono cascata anche io!

Va bene, avete fatto la scenetta comica. Ora è il momento di passare agli auguri, e per la precisione ai biglietti d'auguri. Proprio così, ho dato sfogo a tutto il mio estro artistico per realizzare un paio di simpatici biglietti natalizi. Se per caso passate per di qua e trovate qualche immagine che vi piace, sentitevi liberi di utilizzarla!

Aspetta, formulata in questo modo la frase può essere male interpretata. Con estro artistico, si intende che Clara ha scoperto che Pixlr Express, il suo programma di Photo Editor online preferito, ha delle speciali funzioni natalizie. E così ha perso un intero pomeriggio a giocherellare applicando tali funzioni ad immagini varie ed eventuali, e congratulandosi con se stessa per i risultati. Se per un singolo secondo avevate creduto che avesse sviluppato una, per quanto vaga, capacità di disegno... beh, vuol dire che non frequentate questo blog da molto. E che non conoscete Clara.

Grazie mille, Voce. I tuoi commenti positivi e costruttivi fanno sul serio onore allo spirito natalizio.

E perché, lagnarsi ogni cinque minuti che l'Undicesimo Dottore sta per rigenerarsi rientra nello spirito natalizio, piccola fanatica?

Basta, voi due! Io voglio vedere le immagini!

Eccoti accontentato, Piccolo Troll. E visto che ne abbiamo parlato di Doctor Who, la prima rielaborazione ha colpito proprio il mio amatissimo Dottore...


...
...
...
Perché Clara è in stato catatonico?

Solo un momentaneo attacco di fangirlite acuta, si riprenderà entro pochi secondi. Intanto proseguiamo con le altre immagini.


Oh, questo è "L'invasione dei pupazzi di neve assassini", giusto?

Piccolo Troll, per favore, stai parlando di Fullmetal Alchemist! Sapete, è il mio anime preferito. E questa scena era semplicemente perfetta per aggiungerci un paio di pupazzi di neve rigorosamente NON assassini ed una spruzzata di bianco.

Ammetti che clicchi sugli effetti a caso finché non trovi quello giusto.

Ma anche no, ogni aggiustamento è attentamente pianificato.

A Natale bisognerebbe essere sinceri.

Oh, lasciamo perdere e passiamo al biglietto successivo:


Questo è... aspetta, non dirmelo... "Il castello del ghiaccio insanguinato"!

Questi sono Gray e Juvia dal meraviglioso anime Fairy Tail, e gradirei che tu la smettessi di inventare titoli splatter, Piccolo Troll. E' Natale!

"La morte scende dal camino", un grande classico.

Voce, ma che è successo a quello lì?

Pare che abbia confuso il Natale con Halloween. Tutto normale. Allora, abbiamo finito con i Merry Christmas?

Con i "Merry Christmas" sì... rimane solo un...


MERRY SQUIDMAS! Ovvero, tanti ma tanti auguri in stile Shinryaku! Ika Musume. E finiti così i miei attacchi d'arte, non mi rimane altro da fare che augurare uno splendido Natale ed un meraviglioso 2014 a chiunque segua questo blog, ed a chiunque stia passando di qui per sbaglio.

Buon Natale a tutti!

Sigh, se bisogna... buon Natale, buone feste e buon anno!




Clara,
la Voce
e Piccolo Troll <3 strike="">

domenica 22 dicembre 2013

In Grecia: Olimpia

Riguardando un po' questo blog, mi sono resa conto di aver rimandato troppo a lungo le tappe finali del mio viaggio in Grecia, e stavolta senza neppure avere la scusa di aver perso le fotografie. Semplicemente, ho iniziato a scrivere altre cose ed ho totalmente dimenticato di avervi promesso altre fotografie ed altri momenti di questa mia indimenticabile vacanza, ormai lasciata alle mie spalle.
Quindi, senza sprecare altro tempo, ecco un'altra meta assolutamente obbligatoria per un giro nella culla della civiltà occidentale: Olimpia, la sede delle Olimpiadi, i giochi sacri a Zeus, che scandivano il tempo della datazione greca a partire dal 776 a. C. Dall'iniziale semplicità di un luogo di culto all'aperto, il santuario si espanse nel tempo con l'aggiunta di templi sempre più maestosi, ed assurse ad essere uno dei luoghi più importanti per l'identità greca che accomunava, pur tra i contrasti ed i conflitti, le poleis del mondo ellenico. Ancora oggi si rimane stupiti dalla maestosità di queste rovine, di queste colonne che svettano nel cielo, dell'ampio spazio aperto dello stadio, in una verde e lussureggiante cornice di vegetazione. Turisti da tutto il mondo vagano, con gli occhi spalancati dall'ammirazione, tra i resti di templi e tempietti votivi, si soffermano a catturare nella loro memoria e nelle loro macchine fotografiche gli squarci più suggestivi, ed infine si immergono nelle sale del museo, dove due dei più affascinanti frontoni dell'arte greca, quelli del tempio di Zeus, si fronteggiano ieratici, insieme a statue, bronzi e vasi. Dai più arcaici bronzetti votivi di cavallini stilizzati al magistrale Hermes con Dioniso bambino di Prassitele, in cui la scultura greca raggiunge impressionanti livelli di naturalismo e morbida espressività.
Oltre alle mie parole, però, stavolta vorrei lasciare come commento alle immagini l'inizio della prima Olimpica di Pindaro, scritta proprio per celebrare la vittoria ai giochi olimpici di Ierone di Siracusa, e suggestiva immagine di quello che questo luogo era per la cultura greca:

"Ottima è l'acqua, l'oro come fuoco acceso
nella notte sfolgora sull'esaltante ricchezza:
se i premî aneli
a cantare, o mio cuore,
astro splendente di giorno
non cercare più caldo
del sole nel vuoto cielo -
né gara più alta d'Olimpia celebriamo,
onde l'inno glorioso incorona
con pensieri di poeti: che gridino
il figlio di Krónos, giunti alla ricca
beata dimora di Hiéron!"















Prossima tappa, a Micene. Vi aspetto!

Clara

mercoledì 18 dicembre 2013

The Help




Oggi voglio presentare a tutti i lettori di questo blog un film che personalmente ho adorato, e che secondo me vale davvero la pena di vedere. Si tratta di "The Help", tratto dall'omonimo libro, che narra le storie di quelle cameriere di colore che nei primi anni Sessanta, quando ancora la discriminazione imperava ed era anzi apertamente incoraggiata dalla borghesia bianca del Mississippi, dove il film è ambientato, servivano nelle famiglie dei bianchi benestanti. Si occupavano di cucina e pulizie, accudivano i bambini molto più di quanto le loro stesse madri facessero, a costo di lasciare da soli i propri stessi figli pur di dar loro da mangiare. Eppure erano considerate alla stregua di schiave, creature inferiori, addirittura costrette ad usare un bagno a parte per non "contaminare" quello utilizzato dai bianchi. Potevano essere licenziate per un nonnulla, non avevano diritti o considerazione.
Una giovane aspirante scrittrice, Eugenia detta Skeeter (interpretata da una bravissima Emma Stone), decide di raccontare per la prima volta il punto di vista di queste silenziose presente che avevano sostenuto la sua infanzia e quella di ogni bambino della città di Jackson, Mississippi. Ma non è facile per lei superare il muro di diffidenza e paura con cui le cameriere nere accolgono il suo interesse, timorose delle ritorsioni per quello che potrebbero raccontare. Dall'altra parte di questo muro troviamo la dolce e materna Aibileen, l'energica Minnie, e tutte le altre donne che dietro la loro silenziosa opera nascondono la forza ed i drammi di una classe discriminata, la stessa classe che proprio in questo periodo, con Martin Luther King, sta lottando per un futuro migliore.



Questo film è affascinante per la luce che getta su un passato di discriminazione e segregazione razziale, una discriminazione di cui purtroppo pare che non riusciamo a liberarci del tutto neppure oggi. Ed è interessante perché mostra la forza di queste donne, ma non una forza "straordinaria" fatta di gesti eclatanti, bensì quella molto più difficile della vita quotidiana, delle piccole cose, e di una ribellione pacifica fatta di parole e racconti rimasti sepolti troppo a lungo. E c'è anche una piccola ribellione un po' meno pacifica, che vi lascerà divisi tra risate ed ammirazione, ma che dovrete guardare il film per conoscere ;)
Un'altra cosa che mi è piaciuta è il modo in cui alcuni personaggi, nel corso del film, arrivano a coglierti di sorpresa, rovesciando o comunque modificando l'immagine che ci si fa di loro all'inizio. Dire quali siano sarebbe uno spoiler, ma penso che chiunque abbia già visto questo film possa concordare che non è tutto come appare all'inizio... qualcosa è peggio, qualcosa è molto meglio.
"The Help" riesce ad arrivare al cuore degli spettatori, prova ne sia che la mia coinquilina ha pianto tre volte guardandolo, mentre io facevo del mio meglio per non fare altrettanto. E se non l'avete ancora visto, vi suggerisco definitivamente di farlo, magari approfittando di questo periodo natalizio.
A presto,

Clara


martedì 17 dicembre 2013

L'attacco dei giganti

Ed eccomi di ritorno al blog, esausta ma vittoriosa dopo l'ennesimo esame della mia carriera scolastica. Quale modo migliore per festeggiare per me, che finirmi in un'ora le ultime tre puntate ancora in sospeso di un anime meraviglioso? Ed ora, giunta alla fine della puntata 25, è il momento di condividere con voi qualche riflessione su "L'attacco dei giganti".
Questo anime, titolo originale "Shingeki no Kyojin", titolo in inglese con cui è più conosciuto "Attack on Titans", ed il manga da cui è stato tratto stanno riscuotendo un sorprendente successo globale, ed anche qui in Italia, almeno a giudicare da quanto ne avessi sentito parlare nelle communities di Google Plus, che sono diventate una delle mie principali fonti di consigli riguardo agli anime. Tra l'altro avevo anche sentito notare le somiglianze con il manga Kingdom of Zombie, di cui vi ho parlato qualche mese fa e che tristemente non è più proseguito. Incuriosita da questa notorietà, ho scaricato la serie ed ho iniziato a guardarla. Inizialmente ero un po' scettica, dal momento che ho una strana diffidenza verso le cose "che fanno successo", e preferisco andare a scovare piccoli titoli sconosciuti. Ma in questo caso, devo dire che il successo è ampiamente meritato, perché "L'attacco dei giganti" è un'ottima serie di azione, cupa e travolgente come il mondo in cui è ambientata.



Centinaia di anni fa, l'umanità è stata decimata da gigantesche creature comparse senza spiegazioni. I giganti, esseri quasi indistruttibili, spinti soltanto da un'insaziabile impulso a divorare gli esseri umani, hanno costretto i residui della popolazione a rifugiarsi dietro la protezione di tre cerchie di colossali mura, alte cinquanta metri. Il muro Maria, il muro Rose, il muro Sina, tre cerchie concentriche che racchiudono tutta la porzione di mondo rimasta alla vita umana, mentre all'esterno i giganti attendono la loro occasione. Ed infine, di fronte agli occhi atterriti di un'umanità ormai assuefatta alla relativa sicurezza dei bastioni, compare un gigante colossale in grado di distruggere il cancello del muro Maria, e gli uomini ricordano la paura e la devastazione...
Eren Jaeger, il protagonista, perde tutto, compresa la sua famiglia, nella terrificante perdita del muro Maria e di tutti i territori che esso proteggeva, e giura di eliminare tutti i giganti. Entra così nell'esercito, insieme ai suoi due inseparabili amici, Mikasa Ackerman ed Armin Arlert. Inizia il percorso di addestramento, il loro e quello delle altre reclute del loro gruppo, e da lì un'avventura che assume tinte sempre più fosche, mentre si infittisce il mistero sulla vera natura dei giganti e sul mondo in cui loro vivono...



Lo so, la trama spiegata così non è granché, ma sto cercando di evitare spoiler che potrebbero guastarvi la sorpresa, visti i numerosi colpi di scena che si susseguono, a volte a favore dei personaggi, molto più spesso con conseguenze catastrofiche per loro. E quel "catastrofiche" non è un'esagerazione: se state cercando una serie che vi culli nella dolcezza di un lieto fine, oppure nella certezza che le cose si sistemeranno, lasciate perdere. Qui la morte può colpire chiunque, ed in modo assai grafico e dettagliato. Non ci sono censure quando i giganti attaccano, e non ci sono personaggi "al sicuro". Con un riferimento comprensibile soltanto a fan di Doctor Who, diciamo che se questo fosse un telefilm invece di un anime sarebbe sceneggiato da Steven Moffat svegliatosi di malumore, con la consulenza di Quentin Tarantino.
Detto questo, proprio l'incertezza sul loro esito rende le battaglie così spaventosamente mozzafiato, ed al tempo stesso epiche. Il fatto che i soldati, per arrivare a colpire i giganti, usino dei "sistemi di manovra multidirezionale" a gas che permettono loro di librarsi in volo nell'aria contribuisce a rendere l'azione rapida ed incalzante, ed a fornire ai combattimenti una grande potenza visiva.
All'inizio ero rimasta un po' sconcertata dalla sua particolarità, con marcate linee di contorno che staccavano nettamente i protagonisti dallo sfondo, ma devo dire che dopo un paio di puntate ci si abitua ed anzi ci si rende conto di come questo particolare uso di ombre e chiaroscuri infonda ulteriore drammaticità all'azione. Personalmente continuo a preferire i disegni di altri anime, che integrano meglio figure umane e sfondo, e non sono una grande fan dell'aspetto dei giganti, alcuni dei quali risultano grotteschi ai limiti del ridicolo, ma è una questione di gusti. Una nota a parte proprio allo sfondo a cui ho accennato, perché i paesaggi sono a mio parere magistralmente disegnati, con una lussureggiante serenità che contrasta con il sanguinoso caos delle battaglie che vi si svolgono.
Passiamo ora ai personaggi, ed anche qui, come per la trama, è difficile farlo senza rischiare gli spoiler. Sono molte le persone introdotte, alcune soltanto per qualche scena, altre con un ruolo crescente, altre ancora con l'unico scopo apparente di farti stare molto, molto male quando succede loro qualcosa di orribile. Tra i personaggi ricorrenti, è interessante notare l'evoluzione di alcuni caratteri nel corso della serie, mentre si rendono progressivamente conto di quanto sia dura la realtà, ma anche di quanto sia importante la loro battaglia, ed imparano ad agire di conseguenza. Altrettanto interessante è il confronto tra le reclute di questa guerra ed i veterani, in particolare quelli del Corpo di Ricognizione, introdotti nella seconda parte della serie, personaggi che hanno già sperimentato la realtà dei giganti ed hanno trovato la forza di continuare a lottare, la stessa che anche i "nuovi arrivati" devono cercare.






Insomma, per riassumere: un anime di azione e morte, con imprevisti e colpi di scena, capace di tenervi incollati alla sedia. Una colonna sonora che ho trovato incredibilmente adeguata, e molto ben dosata nel ritmo. Una moltitudine di personaggi affascinanti, che, è garantito, vi strapperanno grida di esaltazione o lacrime di disperazione. Se vi piace il genere, ve lo suggerisco vivamente.




venerdì 13 dicembre 2013

Cose che capitano

Cose che capitano a Clara, vorrei specificare. Il che significa che le possibilità che interessino a qualcun altro sono quanto meno nulle, per cui arrivederci a tutti, è stato un piacere che siate passati a trovarci, ora andate pure a fare qualcosa di più produttivo.
Siete ancora qui? Molto male, ma procediamo comunque. Visto che la nostra blogger è troppo impegnata per formulare un post decente, nel senso di impegnata a sprecare il suo tempo e poi a lamentarsi perché non ha studiato, ovviamente, ha unilateralmente deciso di propinarvi i suoi aneddoti di vita universitaria. Non chiedetemene il motivo, limitatevi ad annuire educatamente e fingere di leggere mentre fate un sonnellino... oppure a spegnere il computer e fare un sonnellino, così risparmiate sulla corrente elettrica. Naturalmente, a farvi da presentatrice ci sono io, la vostra solita Voce. Non chiedete il motivo neanche di questo, che è meglio.
Iniziamo con un simpatico tentativo di fare conversazione con un personaggio che, per amor dell'anonimato ed a scanso di guai, chiameremo Compagna di Corso 1, in breve CC1. Bisogna dire che Clara e CC1 vanno in genere molto d'accordo, ma capita che...

CC1: Allora, devo restituire quei DVD in biblioteca domani, così stasera mi faccio una maratona di film.
CLARA (soddisfatta): Ah, davvero? Io invece mi faccio una maratona di anime che ho scaricato!
CC1 (con aria esperta): Ah, anime... tipo Conan il barbaro!
*silenzio*
*silenzio*
*silenzio*
CLARA: No. Conan il barbaro non è un personaggio di un anime.
CC1: Ah, ecco. Pensavo.



Sono cose come queste che possono incrinare un'amicizia? Assolutamente no. Sono cose come queste che possono interessare a qualcuno al di fuori di Clara e del suo fanatismo? Altrettanto no. Ho capito perché ve le stiamo raccontando? No, neppure questo. Ma andiamo avanti passando ad un'altra lezione, ed introducendo due nuovi personaggi che chiameremo, con grande fantasia, Compagna di Corso 2 e Compagna di Corso 3.
In aula, ricontrollando gli appunti del giorno precedente.
CC2: Così la leggenda di Gilgamesh e dell'albero Hu... qualcuno ha preso il nome della pianta?
CLARA: Ho il computer acceso, ora controllo.
(qui intervengo per spiegarvi che Clara ha il computer acceso non perché lo usi intelligentemente per prendere appunti, ma per giocare prima che arrivi il prof. La quintessenza dell'inutilità. Continuiamo pure)
CLARA: Gilgamesh e l'albero Huluppu! Ehi, ma guarda queste immagini... sapevate che c'è un personaggio di un anime che si chiama Gilgamesh? Devo guardarlo!
CC2: Anche io, fa vedere!
CC3: E non solo! La leggenda parla anche di una demone di nome Lilith... è quella di Supernatural!
CC2: Sì, adoro Supernatural!
CLARA: Lo guardo anche io!



E fu così che la revisione degli appunti andò a farsi benedire, che Clara trovò un altro anime da aggiungere alla sua interminabile lista, e che l'archeologia del Vicino Oriente Antico sviluppò una propria personificazione appositamente per poter sbattere la testa contro un muro. Per fortuna il professore è entrato dopo un minuto e le diligenti fanciulle sono tornate alla serietà... almeno in apparenza.
Ora, qualcuno ha capito il senso di questa condivisione di esperienze? In tal caso, è pregato di farmelo sapere, perché mi sto ancora chiedendo che cosa io abbia detto fino ad ora. Tanti saluti a tutti, ed arrivederci a presto.

Voce

PS: Ho letto il post che ha fatto Piccolo Troll pochi giorni fa. Non avrete mai quelle foto finché sarò in vita. E la torta era buonissima, alla faccia vostra.

mercoledì 11 dicembre 2013

I predatori del suicidio

Dopo aver vinto un Nanowrimo scrivendo un romanzo di fantascienza, anche se ancora incompleto, non c'è ricompensa migliore di un libro dello stesso genere, giusto? Magari no, visto che ti rendi conto di quanta strada manchi ancora alla tua piccola, patetica bozza per poter essere definita un romanzo. Ma nel frattempo qualche ora se ne è andata.
Come i miei assidui lettori sapranno, sono un'appassionata di fantascienza (ma va?!) e della collana Urania, ed ho la fortuna di risiedere in una città la cui biblioteca possiede parecchi numeri di questa serie. Così, spulciando lo scaffale, mi sono imbattuta in questo:


Noterete già dalla copertina, e dal titolo, che non si tratta di una rosea passeggiata in un futuro idilliaco. Ed infatti non lo è. In un tempo non molto lontano dal nostro, l'umanità si è ritrovata ad affrontare una piaga di origine sconosciuta, la Disperazione, un'autentica epidemia di suicidi. Uno dopo l'altro, amici e familiari sono caduti preda dell'oscuro morbo e si tolgono la vita, lasciando i superstiti a chiedersi quanto ancora potranno resistere prima di cedere a loro volta al richiamo della morte...
Ed intanto, macabri individui vestiti di nero compaiono a reclamare i corpi delle vittime, trasportandoli via verso una destinazione sconosciuta. Chi sono i tenebrosi Predatori, da dove vengono, cosa c'entrano con quello che sta accadendo?
Qualche anno dopo l'inizio della Disperazione, gli sparuti resti dell'umanità si aggrappano ancora alla vita, ma i suicidi continuano. E quando Norman torna a casa, e trova la moglie ormai fredda sul letto, con un flacone di pillole ancora accanto, qualcosa scatta dentro di lui. Ma non è quell'impulso autodistruttivo che si aspetta: per la prima volta dall'inizio dell'epidemia, Norman prende un fucile per difendere il cadavere della donna amata dai Predatori, e ne uccide uno. Sono umani, non sono indistruttibili, dunque?
Norman ed il suo vecchio amico Pops, gli unici superstiti della loro cittadina, partono per un viaggio attraverso gli Stati Uniti, desertici ed inselvatichiti, seguendo una voce su una cura che qualcuno starebbe sviluppando. Lungo la strada raccolgono una ragazzina orfana, Zero, e si trovano a testimoniare gli orrori di cui gli umani superstiti sono capaci, ma anche coraggiosi tentativi di rimettere insieme i cocci e ricostruire una parvenza di civiltà. Ed intanto si avvicina il confronto con la misteriosa Sorgente adorata dai Predatori...

Questo libro oscilla, a mio parere, tra la fantascienza e l'horror. Fantascienza perché non ci sono elementi apertamente soprannaturali, e perché è un futuro, o forse una linea temporale alternativa, carico di elementi razionali e logici. Horror per la morte che permea ogni pagina, a volte sanguinosa ed esplicita, altre solo suggerita, sempre presente sul cammino dei protagonisti. E' una delle tante variazioni sul tema della fine del mondo, con la differenza che qui il mondo non corre alcun rischio, è solo l'umanità a rischiare l'estinzione. Ed il nemico, il vero nemico, è un impulso che si annida dentro ciascuno e non può essere sconfitto. O forse sì?
La ricerca spasmodica di una speranza ci accompagna attraverso il quadro tratteggiato con fredda, terrificante precisione di un'America sull'orlo della fine.
"I predatori del suicidio" mi è piaciuto perché riesce a rendere l'impressione di questa atmosfera crepuscolare ed apocalittica, senza tuttavia sprofondare in morbosità e spirali di violenza. Mi è piaciuto perché tutti i personaggi che i protagonisti incontrano, nonché i protagonisti stessi, hanno reazioni in cui qualcuno potrebbe riconoscere se stesso, oppure sentir riecheggiare notizie reali. Dallo sforzo di ricostruire una società alla rassegnazione alla fine inevitabile, dalla violenza al fanatismo, le sfaccettature emotive di questa umanità allo sbando sono tanto più inquietanti quanto connesse alla nostra realtà.
Lo stile è asciutto ed equilibrato, il ritmo scorre rapido, alternandosi tra il presente del viaggio ed il passato, con le morti e gli avvenimenti che lo hanno caratterizzato. Il protagonista, Norman, è un uomo qualunque: molto spesso lo si sente dire per qualche personaggio, in questo caso è vero. Non è uno scienziato, un genio o un guerriero, è solo un uomo che amava sua moglie. Anche questo, secondo me, contribuisce a rendere questo libro meritevole di una lettura, quanto meno per cogliere qualcosa di diverso nell'ormai straripante filone "fine del mondo".
Detto questo, vi lascio alla lettura e torno ai miei studi. Saluti a tutti i lettori, e grazie per essere arrivati qui :)


Clara



PS: Sì, mi sono accorta che qualcuno si è impadronito del post numero 100 e della grafica, ma ho deciso di ignorare i due rompiscatole mentali almeno per un po'. Prima o poi avrò la mia vendetta...

sabato 7 dicembre 2013

Post numero 100!

Buongiorno a tutti! Dove con tutti intendo, ovviamente, le tre persone che sono capitate qui per sbaglio cercando la traduzione di una versione di latino, ingannate dal titolo del blog. Che è appunto in latino, ma solo perché la mente della povera Clara è stata tristemente deformata da cinque anni di liceo classico, non perché questo blog abbia qualcosa di particolarmente colto. Fatta questa dovuta precisazione, il qui presente Piccolo Troll annuncia con grande soddisfazione che Animula Solivaga ha raggiunto l'invidiabile traguardo di CENTO post pubblicati... e che ho rubato il centesimo post all'Autrice apposta per dirvelo!
Come saprete se avete letto anche il post precedente, sono reduce da un terribile rapimento, e da un eroico salvataggio ad opera di Voce. Per riprendermi dall'impensabile trauma di aver passato quasi tre settimane legato come un salame nella stiva di uno yacht immaginario, ho pensato che il modo migliore fosse fare una sorpresa a Clara: ed infatti non solo le sto rubando il post a tre cifre, ma ho anche modificato l'aspetto del blog. Ho infatti riflettuto profondamente durante la mia triste prigionia... ho sottolineato abbastanza la mia terrificante esperienza, vero? No, perché Voce ha detto che dobbiamo far sentire in colpa Clara per non avermi cercato prima, quindi ho l'ordine tassativo di sottolineare la mia terrificante esperienza.
Comunque, ho deciso che la mia presenza qui doveva avere un senso. Oltre a rompere le scatole a Clara ed a fare da sostegno a Voce, intendo. E quindi mi sono investito dell'arduo compito di rendere questo blog interessante tramite modifiche allo sfondo e spostamenti da un lato all'altro delle varie icone, così voi potrete divertirvi ad indovinare le differenze, e Clara potrà lamentarsi perché non riconosce più la sua creazione! Non sono un genio del male?
Ho optato per un look un po' natalizio, tanto per ricordare alla blogger che il 25 dicembre si avvicina e che lei invece di festeggiare e preparare addobbi in spensierata letizia deve soffrire e preparare un esame in pensierosa disperazione. Qui ci starebbe bene una risata malvagia, ma a starmene rinchiuso in mezzo a quel lago ho preso la tosse, e quindi soprassiedo. Quindi, neve sullo sfondo, rosso e verde nei colori... e basta, perché altrimenti perderei troppo tempo. No, sul serio, voi avete idea di quanta roba esista su Internet per rendere più natalizio un blog? A sceglierne uno starei qui tutto il giorno, e rischierei di farmi scoprire da Clara prima di aver finito. Inoltre, non sono sicuro che i Troll festeggino il Natale.
Detto questo, torniamo all'argomento post numero cento. Se Clara avesse il tempo per festeggiarlo, probabilmente vi offrirebbe una torta virtuale, ora che ha scoperto i giochini con cui realizzarle. Purtroppo la torta virtuale ce la siamo mangiata tutta io, Voce e la Fata della Luna per festeggiare la mia liberazione, quindi vedete un po' voi se riuscite a trovare qualche briciola in giro. Oppure creerebbe bigliettini d'auguri in cui io e Voce ci vestiamo in modo strano, e quest'ultima fa una faccia esasperata, ma Voce mi ha proibito di pubblicare le foto scattate a tradimento da non si sa chi durante il salvataggio, pena essere cacciato via a calci dalla testa di Clara, quindi anche quello è fuori discussione.
Penso che mi limiterò a sottolineare ancora una volta che questo è il post numero cento e poi me ne andrò a spazzare via le briciole della torta virtuale, visto che Voce ha detto che non sono abbastanza traumatizzato da non fare le pulizie che ho scansato per tre settimane. Anche un'abitazione immaginaria richiede delle pulizie, non lo sapevate? Io non lo sapevo, ma la mia coinquilina è stata molto chiara in proposito.
Saluti a tutti e buon clima natalizio! E buon clima pre-esame a Clara, muahahahcoffcoff... maledetta tosse, neanche la risata maligna riesco a fare.
Finalmente di ritorno, il vostro adorato

Piccolo Troll!




PS: Ovviamente, Voce mi ha vietato di pubblicare le sue foto, ma io una posa natalizia l'ho fatta lo stesso. Tanto con quegli occhiali e la coda tinta nessuno mi riconoscerà mai, giusto?
PPS: Io prima o poi le foto di Voce al salvataggio le pubblico lo stesso, aspettate e vedrete...

venerdì 6 dicembre 2013

Che fine hanno fatto quei due?

Anzi, quei tre, visto che l'autrice di questo blog sembra essere svanita da qualche giorno. Sull'ultimo punto tuttavia sembrano esserci due risposte logiche e razionali, etichettate come "maledetto esame, non avrai la mia anima" e "sono in letargo, chiamatemi questa primavera". Approfitto della sua assenza per concentrarmi sui due personaggi di cui invece sentiamo la mancanza, ossia Voce e Piccolo Troll. Dove sono finiti?
E' quello che si stanno chiedendo tutti i lettori dal 15 novembre, o almeno, è quello che si starebbero chiedendo se esistessero... uhm, devo proprio leggere tutti i passaggi? Sì, c'è scritto che devo...

Ehm... scusa tante, io ho aperto questo post per fare un'altra recensione e ci trovo qualcuno che scrive al mio posto? Tu chi saresti?

Sono la fata della Luna. Non ti ricordi di me? Sono comparsa in un'avventura che TU hai scritto per Voce e Piccolo Troll quest'estate.

Uhm, ceeeeertoooo... credevo che stessi in una foresta magica, non nel mio blog.

Sì, non preoccuparti, sono qui solo di passaggio. Voce mi ha chiesto di trasmettere qualche notizia sugli ultimi avvenimenti mentre lei portava a termine la sua missione. Mi ha anche lasciato una lista di commenti per, testuali parole, ricordarti che sei una persona inutile e nullafacente. Ma penso che possiamo saltarne qualcuno.

Già, lo penso anche io. Allora, dove sono finiti quei due e che cosa c'entri tu?

Dunque, tutto è cominciato qualche giorno fa, quando una delle fate del mio regno ha trovato uno straccio rosso abbandonato tra gli alberi. All'inizio ha pensato che quella bambina che passa ogni tanto avesse di nuovo inscenato un incontro con un lupo per marinare la scuola, ormai è un'abitudine... però poi si è resa conto che non era una mantellina con cappuccio, bensì una giacca rossa proprio come quella che portava Piccolo Troll l'ultima volta che è passato a trovarci.

Ah, perché è anche passato a trovarvi?

Certo, lui e Voce vengono piuttosto spesso. Voce dice che... aspetta, mi ha lasciato la frase sul bigliettino... ah, ecco: che la rilassa passare del tempo lontano da una squilibrata in perenne stato confusionale. Di cosa sta parlando?

Adesso non ha più neanche la decenza di dirmele personalmente. Comunque, avete trovato il cappotto di Piccolo Troll, ma che cosa ci faceva lì?

Ho contattato Voce per chiederglielo, e lei ci ha raggiunti subito. Era piuttosto preoccupata, dal momento che non aveva notizie del suo coinquilino da un po'. Comunque, ci siamo recate sul luogo ad investigare con una squadra della Polizia Fatata, ed abbiamo scoperto indizi molto inquietanti. Lì vicino c'erano dei fiori sparsi a terra, e riteniamo che lui li stesse raccogliendo per fare una sorpresa a Voce ma... qualcosa deve averlo interrotto.

Tralasciando ogni commento che potrei fare su questo affetto sempre più evidente tra i miei due più o meno collaboratori, che cosa è successo al piccolino? Ormai mi sto preoccupando anche io.

Ci stavo arrivando, insomma! A quel punto naturalmente abbiamo eseguito una ricerca più approfondita nei dintorni, ed abbiamo interrogato tutti quelli che passavano di lì. Ricordi la bambina a cui avevo accennato, quella fissata con i lupi? Beh, ci ha riferito che stava passando di lì quella mattina, ovviamente per non andare a scuola...

Mah, non discuto sulla storia perché in questo blog sono successe cose più assurde. Ha visto Piccolo Troll?

No, ma ha visto un losco figuro aggirarsi per la foresta proprio quel giorno e lasciare lì il cappotto. Aveva pensato di prenderselo al posto della mantellina, ma non era della sua misura. Comunque, il tizio in questione era un cinese...

Ah, ho già capito tutto. In effetti quei due disgraziati avevano già avuto problemi con un cinese, ma pensavo che fosse morto.

E' quello che ha detto anche Voce. E poi ti ha pesantemente insultata, dicendo che non sei neppure capace di uccidere la gente come si deve.

Ma perché deve essere sempre colpa mia, si può sapere?!

Ah, non chiederlo a me. Comunque, quando ha finito di prendersela con te, Voce ha deciso di cercare quel tizio, ed io sono andata ad aiutarla. Abbiamo utilizzato un potentissimo incantesimo fatato per seguire le sue tracce tra i maestosi alberi della foresta, e siamo arrivati all'orribile Lago della Paura.

E cosa ci fa l'orribile Lago della Paura in mezzo ad una foresta fatata? Io non l'ho mai scritto.

In realtà si chiama così perché le acque sono ricche di zolfo e c'è una puzza orribile, quindi chiunque ci vada ha paura di soffocare.

Oh, capisco. Continua pure.

Insomma, ci siamo fermate sulla sponda del lago, equipaggiate con maschere antigas. Le nebbie mefitiche che esalavano dall'acqua nascondevano alla vista il suo centro, ma appariva la sagoma di una nave ormeggiata a qualche metro da riva.

Fammi indovinare, un galeone pirata? Oppure un drakkar vichingo?

Boh, a me pareva tanto un piccolo yacht da vacanze al mare, ma se ti fa sentire meglio immaginatelo come ti pare. In ogni caso, abbiamo deciso di non avvicinarci in volo, per non far insospettire chiunque fosse a bordo. Per fortuna la Polizia Fatata è dotata di tute da subacquei.

Non mi stupisco più di nulla. Quindi tu e Voce avete fatto incursione sullo yacht nel Lago della Paura?

Io, Voce, ed una squadra scelta di fate soldato. Non c'è motivo di essere imprudenti.

No, direi di no.

In ogni caso, abbiamo raggiunto lo yacht e siamo saliti a bordo senza avere particolari problemi. Il ponte era deserto, tutte le luci erano spente. La nave pareva abbandonata, fino a quando...

...

...

Meglio che io lasci perdere le pause ad effetto. Stavo dicendo, fino a quando siamo stati attaccati! Muraglie di fuoco si sono innalzate ai lati della barca, intrappolandoci e minacciando di trasformarci in marshmallow fatati. Poi due sagome sono comparse tra le cortine di fiamme ruggenti. Uno di loro era un cinese vestito da esploratore dell'Ottocento, ed a quel punto Voce ha ricominciato ad insultarti, chissà perché.

Lasciamo perdere...

L'altra era la Fata del Sole, mia sorella, che credevamo morta dopo essere impazzita ed aver tentato di dare fuoco a tutto e tutti. In realtà era fuggita e si era alleata con il malvagio per vendicarsi di quelli che entrambi consideravano i colpevoli della loro sconfitta! Questo ce l'hanno spiegato gongolando mentre noi eravamo imprigionati tra le fiamme, ovviamente.

Mah, vorrei solo sottolineare a beneficio dei lettori che stavolta stanno facendo tutto da soli. Come avete fatto a sfuggire a quei due psicopatici?

Non ci crederai mai, è successa una cosa stranissima!  All'improvviso una luce ha iniziato a brillare nelle profondità del lago, e qualcosa è uscito dall'acqua, come se fosse stato proiettato in aria da un cannone subacqueo. Una sagoma stretta ed affusolata è scesa volteggiando con un rullo di tamburi, e si è conficcata sul ponte di fronte a noi. E Voce ha iniziato ad imprecare un'altra volta... sul serio, non sapevo che conoscesse tante parole! Quella ragazza è una vera sorpresa.

E che cosa era comparso? Ho come un vago presentimento...

Beh, lei lo chiamava "stupido bastone inventato da quella stupida blogger che ha la stupida abitudine di comparire dal nulla senza motivo, il bastone intendo, non la blogger, quella scompare e basta", ma mi pare un nome un po' lungo per uno scettro magico.

WTF??? E come ci era finito lo scettro magico nel lago della Paura nella foresta fatata?

Voce ha detto di chiederlo a te. E di insultarti in modo colorito se non rispondevi. E di dirti che ha ancora una frusta di fuoco per picchiarti se non le dai una spiegazione soddisfacente al suo ritorno.

Giusto, perché non è ancora tornata? Cosa è successo dopo che ha recuperato lo scettro magico?

Lo ha afferrato ed è stata avvolta da un'onda di luce più forte delle fiamme. Quando la luce si è affievolita, era diventata una splendida combattente in minigonna. A quel punto ha usato lo scettro per sconfiggere i due nemici, ed una volta che la Fata del Sole ha perso i sensi le fiamme si sono spente da sole.

Quale misterioso potere dello scettro ha utilizzato?

Boh, approfittare della confusione degli avversari per dargli lo scettro in testa finché perdono i sensi conta come misterioso potere?

Ma perché tutte le storie della Voce hanno un finale così anticlimatico?

Ha previsto che lo avresti chiesto, ed ha detto di risponderti che è perché sì.

Non commento. A quel punto avete recuperato Piccolo Troll, imprigionato sulla nave, giusto?

Esattamente! E poi siamo scappati, perché la combinazione delle fiamme con i vapori di zolfo aveva reso l'aria ancora più irrespirabile.

E perché quei due individui incapaci di vivere un'avventura normale hanno inviato te invece di tornare qui?

Hanno detto che stanno preparando una sorpresa e che la vedrai domani. Ora devo tornare a casa, comunque mi ha fatto piacere conoscerci di persona, cara Clara! Ciao ciao!

Tremo al solo pensiero di cosa stiano combinando quei due, ma suppongo che dovrò attendere di scoprirlo. Se non torno, sappiate che stavano pianificando la mia morte. Tanti saluti a tutti i lettori, ed incrociate le dita per la mia salvezza!



Clara
(guest star: la Fata della Luna)


lunedì 2 dicembre 2013

Another

La recensione di oggi riguarda un anime di genere horror che ho avuto la brillante idea di guardare alle ore undici di sera. Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, Another è una serie in dodici puntate di circa 25 minuti ciascuna, e, come tristemente prevedibile,  è disponibile soltanto in lingua giapponese e sottotitoli in italiano.
La storia inizia con il protagonista, Sakakibara Kouichi, che si trasferisce da Tokyo a Yomiyama, la città dove vivono i suoi nonni materni. A causa dei suoi problemi di salute, tuttavia, si ritrova ad iniziare l'anno scolastico in ritardo, e presto si accorge che c'è qualcosa di strano nella terza sezione del nono anno alla scuola Yomiyama settentrionale: la sua sezione. Una ragazza, Misaki Mei, appare e scompare senza che nessuno sembri accorgersi della sua presenza, a parte lui. I suoi compagni sono spaventati, ma non sanno o non vogliono dirgli che cosa stia davvero succedendo. E circola una leggenda inquietante su una maledizione che grava proprio su quella classe...
Le prime tre puntate proseguono in un crescendo di tensione, tra i tentativi di Kouichi di risolvere il mistero dell'esistenza di Mei, o almeno di assicurarsi che lei esista, e di trovare una spiegazione alla stranezza delle persone intorno a lui. E poi, alla fine del terzo episodio, la situazione inizia a precipitare. Da 26 anni, dalla morte di un alunno, la terza sezione è una classe prediletta dalla morte, e tutti gli studenti, nonché le loro famiglie, sono in terribile pericolo.





Non posso dire altro per evitare qualche spoiler e rovinare le sorprese che vi attendono, nel caso decidiate di guardare questo anime, ma la trama mi ha colpito molto positivamente, con progressive rivelazioni che conducono lo spettatore ed i personaggi fino al climax della vicenda. L'unica "nota di demerito", da questo punto di vista, spetta al finale, che personalmente ho trovato un po' affrettato, anche se in effetti c'erano degli indizi su di esso fin dall'inizio.
Predomina in Another l'elemento della violenza, con morti inaspettate ed assai sanguinose. Se avete uno stomaco delicato, vi sconsiglio decisamente  questo anime. Avete presente Final Destination? Ecco, alcuni degli spargimenti di sangue sono più o meno così quanto ad improbabilità, altri invece sono molto più logici, ma tutti graficamente rappresentati. Nei dettagli. Ripeto, se non sopportate il sangue cercate un altro anime. Se invece il genere horror vi piace, posso solo suggerirvi di fiondarvi su questo titolo.
Per quanto riguarda invece lo stile di disegno e l'animazione in generale, lo trovo in generale molto soddisfacente, ma una nota a parte la meritano le bambole, un elemento assai ricorrente: incomplete, spezzate, gelide figure dall'inquietante fascino gotico, che si intrecciano alla trama ed ai dialoghi in inquadrature da brivido. Mi sono piaciuti molto anche i frequenti primi piani sui volti dei personaggi, che contribuivano a sottolineare le loro emozioni ed a coinvolgere lo spettatore.



A proposito dei personaggi, ne ho adorati alcuni, ed avrei voluto che altri fossero approfonditi meglio. All'inizio non ero stata particolarmente colpita dal protagonista Kouichi, che mi sembrava piuttosto passivo e "inutile", ma penso che si sia sviluppato bene nel corso della storia. Mei, la misteriosa "ragazza inesistente", è un personaggio affascinante ed inquietante, con la benda che le nasconde un occhio e la sua inespressività che ricorda, tanto per restare in tema, una bambola. Anche gli altri studenti che ricevono una caratterizzazione "a tutto tondo" sono ben rappresentati, nelle loro reazioni alla situazione tragica in cui si trovano, e nei gesti estremi che arrivano a compiere. Infine, ci sono le "comparse" all'interno ed all'esterno della classe, che nonostante lo scarso tempo sulla scena riescono comunque a trasmettere la tensione e, nei frequenti momenti di pericolo, la stretta allo stomaco di sapere che sta per accadere loro qualcosa di spaventoso. A volte accade, a volte no... ma più spesso sì, quindi preparatevi. E ciascuno di quei personaggi potremmo essere noi, perché sono ragazzi e ragazze normali quelli che si trovano alle prese con la morte e la maledizione. Personalmente, non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa avrei fatto al loro posto, se posso davvero biasimare alcuni di loro, se sarei stata disposta a prendere alcune delle loro decisioni.
Per completare la recensione, devo spendere due parole sulle sigle di inizio e fine. Splendide. Sul serio, ho adorato entrambe, la prima terrificante e tesa, capace di accelerarti il battito cardiaco, l'ultima lenta, dolce e malinconica, in stridente contrasto con la cascata di sangue che chiude quasi ogni puntata e proprio per questo ancora più gradevole. Io sono una che tende a "saltare le sigle", dopo averle ascoltate un paio di volte, ma per Another le ho sentite ad ogni episodio, e mi sono rimaste in testa per ore.
E questo è tutto. Concludo con il suggerimento di seguire il mio esempio e guardare Another alle undici di sera, da soli in casa, per massimizzare l'effetto terrificante... o anche no, se siete persone normali. A voi la scelta!


Clara