sabato 22 giugno 2013

Intervallo di ordinaria follia

Buongiorno a voi, o sventurati lettori che in una splendida giornata di sole non hanno nulla di meglio da fare che stare di fronte ad un computer. La vostra adorata Voce è tornata a deliziarvi con la sua presenza, e ad assicurarsi che questo blog non rimanga solo troppo a lungo. E, per la vostra gioia, abbiamo anche un ospite d'eccezione!
Buongiorno! Vi ricordate di me?
Bentornato tra noi, Piccolo troll!
In questo post, io e la Voce vi racconteremo che cosa sta combinando la nostra simpatica Clara, offrendovi piccoli stralci del diario che in realtà tiene solo mentalmente e rendendoli più interessanti con i nostri arguti commenti.
E possiamo fare tutto questo perché Clara si è rinchiusa in biblioteca per sfruttare vilmente l'aria condizionata, ed ora sta fingendo alacremente di studiare pur di non tornare fuori al sole.
Eppure ormai dovrebbe essere abituata al sole! Leggiamo insieme l'annotazione che stava componendo solo due pomeriggi fa.

"Caldo caldo caldo. Mi abbasso per mettere la testa sotto il rubinetto della fontana, e sento rivoli di acqua fresca che mi inzuppano i capelli, scivolando giù per il collo. Mi raddrizzo di scatto, lasciando che le gocce prendano velocità sulla mia schiena, infilandosi nella canottiera, dando sollievo alla pelle arrossata. Mi sono messa la crema solare neppure due ore fa ma già sento che il mio collo e le mie spalle non mi ringrazieranno. Mi rimetto di nuovo in testa il cappello di paglia a tesa larga che avevo relegato in fondo ad un armadio come ridicolo e che ora  mi sta a malapena salvando da un'insolazione, prova inconfutabile che gli oggetti più disprezzati sono spesso i più utili, e che nulla come otto ore sotto il sole riesce a far rivedere le tue priorità tra estetica e sopravvivenza."

Ecco, già su questo punto potremmo trovare qualcosa da commentare: quando mai Clara ha avuto un senso estetico? Stiamo parlando della ragazza che sceglie il suo abbigliamento sulla base del criterio "cosa che sta in cima alla pila quando apro l'armadio".
In realtà quello lo fa solo quando ha fretta e non vuole disturbare. Se ha il tempo per una pausa di riflessione, analizza in modo sistematico una ventina di criteri che vanno dalla temperatura esterna all'umore, e poi prende con decisione la cosa che sta in cima alla pila.

Ma continuiamo a spulciare tra le riflessioni della nostra autrice assente...

"Questo scavo archeologico non ha abbastanza finanziamenti per fornire cibo ai partecipanti, ma c'è un'usanza particolarmente affascinante: i ragazzi che hanno scavato l'estate precedente, o che scaveranno al turno successivo, fanno a turno a portare scatole e scatole di ghiaccioli per tutti coloro che in quel momento stanno soffrendo sotto il sole. Il sistema non funziona tutti i giorni, ma quando alzi la testa dopo un colpo di piccone e vedi due persone che varcano il cancello con ampie borse frigo, e quando ti rendi conto che tutti intorno a te stanno sorridendo, capisci che il paradiso esiste. Esiste, è infilato su uno stecco di legno, e se mi va proprio bene è al sapore di menta."

Sarebbe bello se ci pagassero per questa pubblicità subliminale, vero?

Tanto noi siamo personaggi immaginari che non soffrono il caldo, e possiamo permetterci tutti i ghiaccioli immaginari che vogliamo. Anche se io preferisco il gelato.

"Lo scavo archeologico non è come lo avevo immaginato, anche se devo dire che ero stata doverosamente avvertita dai compagni di studi più anziani. Al termine di tre settimane di duro lavoro, posso dire che sono soddisfatta della mia esperienza. Ho imparato a distinguere la ceramica (utile e da conservare) dai laterizi (ed a non chiamare questi ultimi "stupide pietre"), ad usare un piccone senza spaccarmi la schiena ed a spedire la terra dalla pala alla carriola con un salto acrobatico. Sul serio, dovrebbero organizzare dei campionati di lancio della terra. Ho trovato quattro monete, ed assistito al ritrovamento di uno splendido anello di pasta vitrea che ha consentito a me ed ai miei compagni di settore di vantarci con gli altri per un'intera mattinata. Ho buttato fuori a colpi di piccone tutto lo stress accumulato in mesi e mesi di studio universitario, ho contato orgogliosamente i calli sulle mie mani, ed ho l'abbronzatura più invidiabile che sia mai riuscita ad ottenere da anni. Ho toccato il passato con le mie mani, me ne sono sporcata le mani, e ne vado fiera".

E con quest'ultima annotazione, la bibliotecaria sta tentando di cacciare via gli studenti riluttanti a tornare al caldo. Accontentiamola e salutiamoci qui!

Qualche settimana di pazienza, ed Animula Solivaga tornerà attivo! Tornate anche voi!

Saluti e baci,

la Voce

e piccolo Troll.

mercoledì 5 giugno 2013

L'insostenibile pesantezza dello scavare

Buongiorno a tutti dalla vostra Voce, adorati lettori!
Avete già indovinato, vero? La mia presenza qui, sola soletta, e la somiglianza del titolo con quello di qualche settimana fa vi hanno già messo in allarme?
Ebbene sì, avete proprio ragione. L'inutile sottospecie di pseudo-blogger che si fa addirittura passare per una studentessa universitaria anche se tutti hanno ormai capito che spreca il suo tempo su manga e fanfiction...
Taglia corto.
Oh, sei comparsa?
...
L'abbiamo persa di nuovo. Il punto è che quel fastidioso essere ha avuto la brillante idea di partecipare ad uno scavo archeologico. Come risultato, ora ha vesciche alle dita, un principio di scottatura, e l'assoluta incapacità di formulare un post recente. Per quanto profondamente soddisfatta della sua incapacità di nuocere, mi ritrovo quindi costretta a fare le veci della padrona di casa e darvi il triste annuncio:
ANIMULA SOLIVAGA E' CHIUSO PER SCAVO ARCHEOLOGICO.
Il blog, con i consueti sproloqui di cui, se state leggendo questo post, siete a conoscenza, riaprirà a luglio. Baci a tutti! ^_^

la Voce

sabato 1 giugno 2013

A scuola di omicidio

Ovvero, come risollevarsi il morale e ridere come pazzi vedendo un alieno che dopo aver distrutto gran parte della luna minaccia di fare altrettanto alla Terra, ed un gruppo di studenti adolescenti incaricati di fermarlo.
Tanto per cambiare, sto parlando di un manga: Assassination Classroom, di Yusei Matsui.


Ma vediamo di scendere nei dettagli.  La classe 3E, nella prestigiosa scuola in cui è ambientata la storia, è la peggiore in assoluto, la classe in cui vengono mandati gli studenti che non sono in grado di mantenere voti alti o non rispettano la disciplina. La vita di questi ragazzi, guardati dall'alto in basso da tutti gli altri e considerati inferiori, si trascina sempre uguale... fino all'arrivo del nuovo insegnante.
Un alieno munito di tentacoli, testa rotonda che cambia colore a seconda dell'umore, e velocità 20 volte superiore a quella del suono. Un alieno che ha appena distrutto gran parte della Luna, e minaccia di fare altrettanto con la Terra, se nessuno lo uccide prima. Più facile a dirsi che a farsi, dal momento che l'essere è in grado di schivare un missile mentre fa un po' di manutenzione in volo all'aereo che l'ha lanciato. Potrebbe rendersi irreperibile in qualsiasi momento, ma preferisce raggiungere un patto con i governi e farsi inviare come professore al liceo Kunugigaoka.
Gli studenti ricevono quindi armi speciali, appositamente costruite per uccidere il professore, e la richiesta precisa di eliminarlo entro la fine dell'anno scolastico in cambio di una taglia sostanziosa e, ovviamente della salvezza della Terra. Altrettanto ovviamente, però, non è facile uccidere qualcuno che continua imperterrito a fare l'appello mentre venti persone gli sparano addosso e per la pausa pranzo va a mangiare cinese in Cina.
La storia si dipana tra i tentativi degli studenti di uccidere il professore, soprannominato Korosensei, la loro vita scolastica quotidiana e la lenta realizzazione che, anche se sono nella "classe dei perdenti", non è detto che le cose debbano rimanere così... perché, con un professore del genere, può succedere di tutto. Anche capire qualcosa su se stessi e sulle proprie capacità.



Come avrete intuito, si tratta di un manga tendente al demenziale, in grado di strappare forti risate a chiunque. Al tempo stesso, tuttavia, mostrando un sistema didattico teso alla ghettizzazione degli studenti meno portati, oggetto di prese in giro e maltrattamenti dagli altri, spinge ad alcune piccole, utili riflessioni su temi interessanti come il bullismo. Momenti teneri si alternano a scene d'azione o siparietti comici... e nel frattempo, il calendario continua a procedere verso la distruzione della Terra.
Riusciranno gli studenti ad uccidere il miglior professore che abbiano mai avuto, a salvare la Terra ed essere promossi? Quale è la vera storia dell'indistruttibile Korosensei, e quale è il suo scopo come professore?
La storia è ancora lontana dall'essere finita, ma io sono ben decisa a scoprirlo. Se volete farmi compagnia, non avete che da leggere! ^_^



Clara