lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale!

Buongiorno, mondo! Ebbene sì, sono ancora viva ed in grado di scrivere un post. Forse non di senso compiuto, ma su quello ho sempre avuto i miei dubbi. Come i lettori più sagaci avranno astutamente intuito, lo scopo di codesto post è solo ed esclusivamente quello di augurare un buon Natale a tutti!
Quindi:



Oooops, universo sbagliato... forse questo è più adatto?




Oppure questo?



Insomma, buon Natale a tutti quanti! E tanti auguri di un felice 2013, che possa portarvi quello che desiderate.
...
Uhm, non vi sembra che manchi qualcosa?
Voce?
Ehi, rompiscatole, hai deciso di farmi un regalo di Natale e sparire nel nulla?
Guarda che il mondo non è mica finito...
...
Ah, giusto, dimenticavo che è andata in vacanza. Ebbene sì, mentre io stavo imbucata a casa a studiare e testare stupidi giochini online, la Voce nella mia testa mi ha gentilmente informata che si sarebbe concessa un lungo e del tutto immeritato periodo di ferie, tra l'altro senza pagare nulla poiché approfitta vilmente della propria incorporeità. Ha pure promesso di inviarmi una cartolina immaginaria.
In ogni caso, vi trasmetto anche i suoi auguri.
A presto!

Clara

martedì 18 dicembre 2012

Un tuffo nella fantascienza

Che cosa stai facendo?! Ferma! Non puoi scrivere post quando dovresti studiare, non ti vergogni?

Assolutamente no. Dopotutto, se non penso io ad aggiornare questo blog, chi dovrebbe farlo? Tu, malefica voce in corsivo che passa il suo tempo ad insultarmi?

Sto solo tentando di essere utile.

Bene, sii utile e procurami una cioccolata calda. Nel frattempo, io farneticherò come mio solito di uno degli argomenti che mi stanno a cuore: signori e signore, in questo post faremo un'altra piccola escursione nella fantascienza, e più precisamente in quello dei film.
Ma, dal momento che mi diverte immensamente dimostrare al mondo la mia nullafacenza, introduciamo l'argomento con l'ennesima bambolina:



A dire il vero io volevo il cacciavite sonico, ma tra le opzioni non c'era. Ho supplito a ciò con gli orecchini a forma di Tardis, che però non si vedono molto bene.
Ma ora basta parlare delle mie creazioni. Probabilmente avrete pensato: "Oh, Doctor Who lo ha già presentato fino all'esaurimento, quindi, in base a questa immagine, ora parlerà di Star Wars".
Ed invece no! Insomma, affrontiamo la verità: tutti (a parte una mia amica che non ha ancora capito la differenza tra fantascienza e fantasy) conoscono Star Wars. E' probabilmente la saga di film di fantascienza più famosa di tutti i tempi, e non avete certo bisogno di sentirvela presentare un'altra volta, vero?

Di sicuro non da te.

Questa cioccolata calda arriva o no?

Sono una voce incorporea che vive negli ampi spazi vuoti all'interno della tua mente contorta, come posso preparare una cioccolata calda?

Ingegnati. Qui sto cercando di lavorare. Dunque, ho iniziato a pensare a qualche film di fantascienza da condividere con voi, e me ne sono venuti in mente un paio che potreste trovare interessanti. Pronti?

1)


Serenity (2005), scritto e diretto da Joss Whedon (creatore tra l'altro di Buffy l'ammazzavampiri e direttore del recentissimo The Avengers) è un film tratto da una serie TV, Firefly, che purtroppo è stata interrotta dopo 14 episodi. E "Serenity" è anche il nome dell'astronave di classe Firefly al comando del capitano Malcolm "Mal" Reynolds, veterano di una guerra civile che ora si guadagna da vivere, con il suo equipaggio, attraverso "lavoretti" e trasporti non esattamente legali, in un mondo dominato dall'Alleanza, potentissima coalizione di pianeti.
A bordo della sua nave ha accolto due fratelli, il giovane dottore Simon Tam e la sua inquietante sorellina River, una ragazza con poteri telepatici in fuga dall'Alleanza che l'aveva usata come cavia ed arma. La potente organizzazione però rivuole la fuggitiva, ed invia un agente operativo ad inseguire la Serenity, che nel frattempo si ritrova ad affrontare anche i Reavers, barbari cannibali che seminano distruzione con le loro razzie. Mal ed il suo equipaggio si ritroveranno ad affrontare un'avventura inaspettata, alla ricerca del misterioso pianeta Miranda, dove potrebbero trovare le risposte che cercano.
Questo film, che ha vinto parecchi premi tra cui un Nebula ed uno Hugo, e che un sondaggio della rivista inglese SFX ha eletto "miglior film di fantascienza della storia", riesce a creare un mondo complesso ed affascinante. L'azione prosegue con ritmo incalzante e colpi di scena all'interno di una trama ottimamente costruita e niente affatto banale.
Una nota di elogio spetta all'attore protagonista, quel Nathan Fillion meglio conosciuto in Italia nel ruolo del detective Castle, con cui Mal Reynolds condivide il brillante sarcasmo.
Si tratta di un film che mi sentirei di consigliare a qualsiasi appassionato di fantascienza, ma anche a chi non lo è e desidera ugualmente gustarsi un paio d'ore di buoni effetti speciali e trama appassionante.




2) Passando ad un genere completamente diverso, K-pax è un film piuttosto atipico nel filone fantascientifico, ed anche per questo merita di essere ricordato.
Il dottor Powell (Jeff Bridges), rinomato psichiatra di una clinica di Manhattan, ma non altrettanto bravo nei suoi rapporti familiari, riceve un nuovo paziente: Prot (uno straordinario Kevin Spacey), che dichiara di provenire dal pianeta K-Pax. Powell, rifiutando di credere alla storia dell'altro, lo sottopone ad una serie di test, che dimostrano abilità e conoscenze superiori alla norma. Nel frattempo Prot inizia a rivoluzionare la vita di tutti i pazienti della struttura, e non ultimo dello stesso dottor Powell, mentre aspetta il momento di ritornare a casa...

Questo film è particolarmente notevole per la sua atmosfera di incertezza: è vera fantascienza, o la storia di un malato mentale particolarmente carismatico? Le parole di Prot sono l'espressione filosofica di una razza superiore, o solo un prodotto della sua mente?
Domande ed ipotesi che lo spettatore è costretto a formulare insieme a Powell ed agli altri personaggi, e che lasciano aperte differenti interpretazioni... differenti anche per la stessa persona, ogni volta che riguarda il film. Almeno, è il mio caso.
Oltre all'interpretazione dei due attori protagonisti, mi hanno molto colpita i dialoghi su cui si gioca la trama, e che arrivano a mettere in dubbio chi, tra Prot e Powell, stia davvero curando l'altro.
Insomma, questo non è un film d'azione, e sicuramente non è un film per tutti. Va assaporato con calma, per coglierne le sfumature, ed a quel punto potrete apprezzarlo davvero.

Bene, e con questo anche il post di oggi giunge alla fine. Spero che qualcuno possa avere trovato utili le mie opinioni, e che riuscirò a tornare a dedicarmi al mio angolino virtuale in tempi brevi. In caso contrario, buone feste a tutti quanti!

Se il mondo non finisce prima.

Voce, non avrai mica paura che succeda sul serio?

E anche se fosse? Io sono incorporea ed inesistente, proprio come la tua cioccolata calda.

Non commento. Cari lettori, tanti saluti a tutti da Clara che ora torna a studiare...

... e dalla Voce che vive nella sua testa.

martedì 11 dicembre 2012

Inutili sproloqui di una blogger infreddolita



Udite, udite, persone capitate in questo blog per sbaglio! L'autrice (anche lei per sbaglio) di questo blog vuole annoiarvi a morte con i suoi sproloqui autoreferenziali, fuggite finché siete in tempo!

Mi libererò anche di te, stupida voce...
Ordunque, mi sto sempre più convincendo dell'esistenza di una distorsione temporale intorno a me, dal momento che mi sono accorta ieri di aver abbandonato questo mio povero angolino virtuale da fine novembre. In attesa che arrivasse un certo Dottore a risolvere il mio problema, ho iniziato a pensare a qualche argomento interessante con cui riprendere la mia attività di blogger.

Poi è arrivato il suo turno in cassa ed è passata a pensare a dove fosse finito il suo portafoglio.

Già, ma la teoria delle distorsioni dimensionali che si creano sul fondo delle borse la conservo per un'altra occasione. Mentre dunque camminavo intrepida verso il mio appartamento, sprezzante delle temperature artiche e dell'oscurità che avanzava, mi sono imposta di dedicare qualche minuto della giornata di oggi al blog. Così, questa mattina, ho realizzato che avevo ancora una grafica decisamente autunnale ed impropria al periodo natalizio.

Quello che sta cercando di dirvi è che, invece di scrivere un post intelligente, ha dedicato l'ultima ora a modificare la grafica del blog, tra l'altro con scarso successo.

Insomma, dopo il notevole sforzo mentale richiesto dalla scelta di sfondo e colori, non avevo voglia di scrivere anche una recensione impegnativa, così ho deciso che per una volta non la scriverò. Insomma, questo blog è nato come esperimento, come mezzo per esprimere al mondo i miei viaggi mentali, e quindi, in definitiva, come un tutto e niente in cui posso fare tutto ciò che voglio.

Qualcuno qui deve inserire la propria fotografia sotto la definizione di "megalomane" del dizionario.

Continuando a sorvolare elegantemente su quanto il lato contestatore della mia mente sta tentando di dire, vi esporrò quindi i principali motivi per cui questo blog è stato abbandonato:

1) Esami in avvicinamento. Essere una studentessa universitaria richiede impegno...



2) Avevo una scorta di episodi di Fairy Tail da guardare e dovevo sapere cosa succedeva a Natsu & company. Se non avete idea di cosa io stia dicendo, vi rimando a questo vecchio post.

3) Ho scoperto quanto sia divertente mettere insieme pezzi di immagini trovate in giro per Internet per trasmettere profondi significati come questo:




4) Dovevo testare altri giochi di bamboline online. Se vi stupite che una ragazza seria e posata come la sottoscritta giochi ancora con le bambole, date un'occhiata qui. Ed ecco una delle mie artistiche produzioni... si nota che ero in carenza di zuccheri quando l'ho fatta? Il mio desiderio di ciliegie a dicembre non è normale.


5) Non avevo l'ispirazione.

Detto questo...

 ...e congratulandomi infinitamente con chiunque sia riuscito ad arrivare in fondo a codeste farneticazioni irrilevanti...

Vi saluto e me ne vado a progettare post con un senso compiuto, metodi di studio che abbandonerò dopo due ore ed atroci vendette contro alcuni ex-compagni di classe che mi ignorano. Non necessariamente in quest'ordine.

E dal momento che lei se ne va, assumo il comando del blog per il tempo necessario a dirvi quello che Clara è troppo distratta per confessare. Ovvero, che con gli esami di cui ha già sproloquiato la quantità di tempo che può sprecare su Internet diminuirà progressivamente da ora a gennaio. Se non avete più notizie di questo blog, quindi, non sperate subito che abbia deciso di dedicarsi alla coltivazione delle patate. Potrebbe semplicemente essere affogata in un mare di libri.

E il naufragar m'è dolce in questo mare...

Non fare citazioni a caso e vai a studiare, tu! Gentili lettori per sbaglio, arrivederci al prossimo post.

Tutti i commenti che mi inciteranno nella mia carriera universitaria o condivideranno le mie pene sono estremamente graditi. Se non tornerò qui, sappiate che vi ho voluto bene!

Nevrotica melodrammatica. Saluta e basta.

Tanti saluti,
Clara
e la Voce

giovedì 29 novembre 2012

Nei meandri della narrativa...

Avete mai letto un libro ritrovandovi a pensare "ah, ma io questa scena l'ho già letta in quell'altro romanzo"? Avete mai guardato un film classificando subito i personaggi in base a precise categorie e prevedendo tutto quello che avrebbero fatto in base a questo? Vi siete mai ritrovati, insomma, a riconoscere quei meccanismi che stanno alla base di quasi tutte le opere narrative, e che ogni autore, consapevolmente o meno, sfrutta?
Se lo avete fatto, o se vi piacerebbe saperne di più, ecco un sito Internet che potrebbe interessarvi:
TvTropes
L'ho scoperto casualmente qualche mese fa, e da allora ci ho perso ore intere, con la fantastica auto-giustificazione di migliorare la mia conoscenza dell'inglese. Si tratta di una wiki interamente dedicata a raccogliere, catalogare e discutere le tropes, ossia i tòpoi letterari, gli elementi ricorrenti che fanno da fondamentale impalcatura a qualsiasi lavoro d'inventiva, dai più classici (come le mille sfaccettature dell'eroe o del cattivo) a quelle tipiche di un genere di recente diffusione come quello degli anime, per non parlare della sezione dedicata alle fanfiction in ogni loro declinazione.
Ogni singola trope ha una pagina ad essa dedicata, con la spiegazione delle sue caratteristiche e soprattutto una lunga lista di esempi provenienti da tutti i mezzi di comunicazione. Viceversa, moltissime opere hanno una propria pagina, con l'elenco delle tropes che compaiono in esse. Trattandosi di una wiki, gli utenti possono partecipare ed aggiornare a propria volta le pagine... beninteso, se sanno l'inglese e se non sono tremendamente pigri come la sottoscritta.
Per farvi qualche esempio, ecco i link ad alcuni degli argomenti di cui ho parlato nei post precedenti:

Credo che gli esempi possano bastare... se cominci a scriverli tutti, tanto vale fare un post costituito esclusivamente da link. Metti qualcuna delle pagine più divertenti e non infastidire oltre i tuoi poveri lettori, ammesso e non concesso che ci siano.

Agli ordini! Dunque, come è prevedibile con un argomento così vasto, ci sono delle assolute perle di saggezza. Un esempio assai interessante è la Evil Overlord List, una esaustiva serie di suggerimenti per Signori del Male che desiderano evitare una fine assai ingloriosa. Uno scopo simile, rivolto a qualsiasi alieno con aspirazioni di conquista della Terra (o di qualsiasi altro pianeta) ha la pagina How to invade an alien planet, in cui il consiglio più importante è:
"If your ship's sensors do a scan of the planet's surface and detect a small, blue box innocently sitting there, then the only option is to turn tail and run. Run like an angry god is chasing you... because, frankly, one is."
E se vi piace inventare voi stessi le vostre storie, perché non provare lo Story generator che vi suggerisce alcune tropes per far scattare la scintilla dell'ispirazione?

Clara finge di farlo, poi in realtà non scrive mai niente di corrispondente ai suggerimenti.

Sì, okay, va bene. Penso di aver scritto tutte le informazioni principali a proposito di questo sito, quindi... non vi rimane altro da fare che andare a visitarlo e dirmi cosa ne pensate! Arrivederci al prossimo post!

Saluti e baci!

Clara e l'immancabile Voce

sabato 24 novembre 2012

Neil Gaiman

Okay... ho deciso di dedicare un po' di tempo a questo povero blog, quindi eccomi di nuovo all'assalto!
Come promesso nel post precedente,vi presenterò un paio di libri di Neil Gaiman. Se li avete già letti, bene, altrimenti potrebbe essere l'occasione per colmare una grave lacuna. Parlo (quasi) seriamente: sono libri per cui vale davvero la pena di ritagliare qualche ora, ed ora cercherò di convincere anche voi.

Cominciamo con "American gods", pubblicato nel 2001 e vincitore dei premi Hugo e Nebula. Ecco la storia che sta dietro a questi prestigiosi riconoscimenti:
Shadow è rimasto in galera per tre anni, ma ora sta per uscire, è tutto quello che vuole è tornare a casa sua, all'amata moglie Laura, ed al lavoro nella palestra di un amico. Purtroppo, la vita ha altri progetti per lui: Laura è appena morta in un incidente d'auto, e Shadow si ritrova allo sbando, senza sapere cosa fare.
E' a questo punto che, sull'aereo che lo sta portando al funerale, l'uomo incontra il misterioso Mr Wednesday, pronto ad offrirgli un lavoro come sua guardia del corpo. Shadow accetta, e finisce per ritrovarsi coinvolto in un viaggio attraverso l'America. Wednesday sta reclutando gli antichi dei - quelli che sono giunti nel paese nelle epoche antiche insieme ai loro fedeli, e che ora tentano di tirare avanti anche senza la loro fede - per combattere contro i nuovi dei che li hanno soppiantati, dei della televisione, di Internet e delle automobili...
Shadow finisce così in mezzo alla battaglia. Incontra divinità di cui tutti abbiamo sentito parlare ed altre totalmente sconosciute, nonché un vasto campionario di umanità che non ha nulla da invidiare a quello divino. E le sorprese per lui sono appena all'inizio...

Il libro, come potete appurare dando una rapida scorsa alle recensioni che se ne trovano su Internet, può farvi innamorare oppure disgustarvi, con tutte le infinite sfumature che stanno in mezzo. Il ritmo, per la maggior parte delle pagine, è piuttosto lento, e la storia principale è frequentemente interrotta dalle storie dei singoli dei o esseri soprannaturali, del loro arrivo in America o della loro vita attuale. Gaiman non si limita insomma a "fare la cronaca" degli avvenimenti al centro della trama, ma allarga la visuale per presentarci squarci di un intero mondo - un mondo dove tutti i miti, tutte le leggende antiche e moderne hanno una storia da raccontare. Questo può rendere difficile la lettura in alcune parti, ma personalmente apprezzo quando un autore non si limita a presentarti una storia, ma ti confeziona un universo completo in un grazioso pacco regalo di carta ed inchiostro.
Per quanto riguarda la trama principale, è affascinante e ricca di colpi di scena, anche se i lettori più smaliziati e con qualche conoscenza di mitologia ne possono già prevedere alcuni. I personaggi tratteggiati meglio sono lo stesso Shadow, un uomo che ha visto crollare il suo mondo e si ritrova catapultato in una nuova vita, e Wednesday, magnifico imbroglione dalla parlantina pronta e pungente. Molti altri personaggi rimangono più indefiniti, alcuni poco più di un nome e qualche riga, ma sufficienti a stimolare la fantasia dei lettori. E naturalmente l'argomento stesso è spunto per una serie di riflessioni e considerazioni assai interessanti.

Se l'atmosfera di American gods può essere decisamente cupa (alcuni la definiscono "gotica"), il successivo romanzo ambientato nello stesso universo è decisamente più "leggero" e godibile, con un ritmo più frizzante. Si intitola "I figli di Anansi", e riprende un personaggio già comparso, anche se non come protagonista, in "American gods": il dio-ragno africano Anansi, al secolo signor Nancy, simpatico vecchietto con la passione per il karaoke, le storie ben raccontate (soprattutto quelle che lo vedono come protagonista), e le donne. La storia ruota però intorno a suo figlio, Charles Nancy, che si è trasferito in Inghilterra per sfuggire ad un genitore ingombrante ed imbarazzante ed è totalmente ignaro della sua eredità divina. Ha un lavoro poco appagante, una fidanzata che sta con lui per infastidire l'acida madre, ed un odioso soprannome (Ciccio Charlie) che continua a perseguitarlo ovunque vada. La sua tranquillità è interrotta dall'annuncio della morte del padre, e dalla conseguente scoperta di avere un fratello: e quando questo fratello, Ragno, con i poteri del padre e la stessa tendenza festaiola, si trasferisce a casa sua... la vita del povero Charlie è totalmente sconvolta. Ed è solo l'inizio.

Come ho già accennato, in questo romanzo non si ritrova la complessa simbologia mitologica intessuta nelle pagine di "American gods". Al suo posto, affiora una maggiore ironia, con spunti comici che richiamano a volte il miglior Terry Pratchett. Questo non toglie la presenza di alcune scene dark che i lettori di Neil Gaiman riconosceranno come un tratto caratteristico, ma rispetto ad altri libri dell'autore "I ragazzi di Anansi" è certo più leggero ed apprezzabile da un pubblico più vasto. Se per caso avete rinunciato ad "American gods" per la sua lentezza (pessima scelta, perché vi siete persi un finale favoloso), questo libro potrebbe essere l'occasione per tornare a tuffarvi in quell'universo.

Hai finito?

Non mi sono ancora liberata di te? Stavolta stavo cercando di fare recensioni serie!

Sì, certo, liberissima di crederci... volevo solo ricordarti quel dettaglio della serie TV...

Oh, giusto! Se avete amato American Gods come la sottoscritta, ecco una notizia interessante: è prevista nel 2013 una serie TV tratta da questo fantastico libro, e lo stesso Neil sta collaborando alla realizzazione. Ha dichiarato che ci saranno alcuni importanti cambiamenti rispetto all'originale, e soprattutto che le 6 stagioni della serie si estenderanno oltre gli avvenimenti del libro. Per quanto le notizie su questo progetto siano ancora piuttosto scarse, io rimarrò in fervente attesa, sperando che stavolta i miei desideri siano realizzati ... fan di tutta Italia, fate altrettanto! ;-)

Era proprio necessario lo smile stupido?

Si può sapere che cosa vuoi da me?

Essere ufficialmente presentata a chiunque abbia avuto la disgrazia di incappare in questo inutile blog, claro.

Okay. Cari lettori, dal momento che una parte di me è perennemente insoddisfatta della mia vita e del mio blog, ho deciso di sublimarla in questa Voce critica ed indisponente che dallo scorso post a data da destinarsi mi delizierà con i suoi pareri non richiesti. Quindi, da ora in poi, saltate pure tranquillamente tutte le insignificanti parti in corsivo...

... perdendosi così i miei fondamentali pareri? In ogni caso, direi che questa discussione interiore è durata abbastanza. Hai scritto le recensioni, hai avuto il tuo patetico siparietto comico, ora puoi salutare tutti e gettare questo tuo post in pasto ad Internet.

Odio ammetterlo, ma stavolta hai ragione. Dunque, lettori e lettrici veri o immaginari che siate, arrivederci al prossimo post. Nell'attesa, leggete questi due libri! ^_^

Saluti e baci.



Clara e la Voce

giovedì 15 novembre 2012

Buona apocalisse a tutti

Salve, lettori esistenti o inesistenti che siate! Come ve la passate?
Io bene, e piena di voglia di fare!

Sta mentendo, in realtà sta scrivendo questo post solo per avere una scusa e non mettersi a studiare...

Shhhhh! Non si dice! A-ehm. Comunque. Dopo avervi tediato con le mie perdite di tempo, ho deciso di tornare ad un argomento che qualcuno potrebbe addirittura trovare interessante. Personalmente, potrei parlarne per ore: libri, libri, LIBRI!
Ho riflettuto parecchio su quale fosse il romanzo con cui iniziare l'argomento. Doveva essere qualcosa di fantastico, geniale, assolutamente imperdibile. E se c'è un autore a cui secondo me questi tre aggettivi si applicano in modo perfetto, quello si chiama Terry Pratchett. Avevo quindi iniziato un interessantissimo post sulla saga di Mondo Disco, una serie fantasy-comica che apprezzo moltissimo...

Ma poi si è resa conto che la serie è composta da almeno 26 libri, senza contare novelle, film e cartoni animati, così la pigrizia ha preso il sopravvento e per un po' quel post potete scordarvelo. Questa ragazza è un caso disperato.

Ma da dove è sbucata questa?

Sono la voce della tua coscienza... hai deciso di inserirmi perché pensi che litigare con te stessa sia molto divertente, in realtà è patetico e segno evidente di schizofrenia.

Okay, sei licenziata. Andiamo avanti con la recensione.

Era ora.

Dunque, stavo dicendo. Ho infine deciso di presentarvi un altro libro, che Terry Pratchett ha scritto insieme a Neil Gaiman. Sì, il Neil Gaiman di Coraline, Stardust e Nessundove, nonché sceneggiatore di alcuni episodi di Doctor Who...

... Informazione totalmente insignificante ai fini della recensione...

Tu sei stata licenziata!

Tanto non mi pagavi. Perché non presenti un po' la trama del libro?

Ottima idea. E dal momento che, come questa voce fastidiosa ha già puntualizzato, sono così pigra che pur di non andare a comprare il latte sono andata avanti per tre giorni a bere tisana, ecco quello che ciascuno di voi potrebbe leggere sul retro della copertina:

Sulla base delle Profezie di Agnes Nutter, Strega (messe per iscritto nel 1655 prima che Agnes facesse saltare in aria tutto il villaggio riunito per godersi il suo rogo), il mondo finirà di sabato. Sabato prossimo, per essere proprio precisi. E' per questo motivo che le temibili armate del Bene e del Male si stanno ammassando, che i Quattro Motociclisti dell'Apocalisse stanno scaldando i loro poderosissimi motori e sono pronti a lanciarsi per strada, e che gli ultimi due scopritori di streghe si preparano a combattere la battaglia finale, armati di istruzioni clamorosamente antiquate e di innocue spillette. Atlantide sta emergendo, piovono rane dal cielo. Gli animi si surriscaldano... Bene bene. Tutto sembra proprio andare secondo il Piano Divino. Non fosse che un angelo un filo pignolo (ma giusto un filo, per carità) e un demone che apprezza la bella vita - ciascuno dei quali ha passato tra i mortali sulla Terra parecchi millenni e si è, come dire?, affezionato a usi e costumi umani - non fanno esattamente salti di gioia davanti alla prospettiva dell'incombente catastrofe cosmica. E allora, se quei due (Crowley e Azraphel) vogliono che quanto profetizzato non si compia, devono mettersi al lavoro subito per scovare e uccidere l'Anticristo (mica una bella cosa, visto che è un ragazzino simpaticissimo). Ma c'è un piccolo problema: sembra proprio che qualcuno lo abbia scambiato con qualcun altro...

Arrivati a questo punto, avrete già capito che questa apocalisse non sarà proprio quella che alcuni si aspettano a dicembre. Come ci si può attendere mettendo insieme due assoluti picchi della letteratura fantasy quali sono Pratchett e Gaiman, il risultato è imperdibile: una trama originale, ricca di colpi di scena; un ritmo che non ti lascia smettere di leggere; tanto umorismo da far venire le convulsioni; personaggi impossibili e straordinari, al limite del demenziale, ma al tempo stesso con un tocco di realtà che te ne fa innamorare; più di una stoccata rivolta contro certi atteggiamenti contemporanei; e, dulcis in fundo, un finale azzeccatissimo che chiude con stile tutto l'intreccio narrativo.
Un libro effervescente ed affascinante, che mi sento di consigliare a chiunque conosca Terry Pratchett, a chiunque conosca Neil Gaiman, ed a chiunque sia nell'imperdonabile condizione di non conoscere ancora nessuno dei due.

Uhm, non mi pare che tu ti sia sprecata a fornire una recensione molto esaustiva.

Taci, inutile voce nella mia testa. Allora, cari invisibili lettori, avete appena ricevuto il mio parere su Buona apocalisse a tutti. Aspettatevi a breve altre recensioni su questi due autori, che sono tra i miei preferiti, e su molti altri...

Ammesso e non concesso che si decida a scriverle, questa indolente creaturina.

Aaargh! Basta così! Cari lettori, io vado a dedicarmi ad altre attività. Voi intanto datemi il parere sul romanzo in questione... oppure l'indirizzo di un esperto in disinfestazione da voci non richieste.

Povera illusa... fila via!

A presto,
Clara (& The Voice)

martedì 13 novembre 2012

Nel mondo delle bambole


Ci sono dei momenti nella vita in cui le passioni di quando eri una bambina spensierata ricompaiono in una nuova forma, e ti ritrovi a chiederti come sia possibile. E' quello che è successo a me questa estate, quando girovagando senza meta nel vasto mare di Internet mi sono imbattuta in delle cosucce che si chiamava "dress up games"... ed ho scoperto che le bamboline di carta che ritagliavo e vestivo con tanto amore hanno delle corrispondenti virtuali.
Proprio così: esiste una quantità assurda di siti per creare, personalizzare e vestire le bamboline. Ed ovviamente, una ragazza seria ed impegnata come me non può certo perdere tempo con certi passatempi infantili, vero?
Naaaahhh...
Okay, come ormai avrete immaginato, ecco un paio di dritte nel caso vogliate seguire le mie orme sulla via del fancazzismo assoluto (e se state perdendo il vostro tempo a leggere il mio blog, penso proprio che possiate farlo).
1) The Doll Palace: il sito è in inglese, ma per vestire una bambola non serve sapere la lingua. La grafica non è sempre eccezionale, ma offre una notevole varietà di temi diversi. Ecco qualche esempio realizzato dalla sottoscritta:







 2) Doll Divine: altro sito in inglese, ma anche questo è perfettamente utilizzabile senza bisogno di conoscere la lingua. Qui sono raccolti moltissimi giochi provenienti da siti diversi, un po' per tutti i gusti. Personalmente, in quanto appassionata di fantasy, trovo che uno dei migliori sia Elements scene, che permette di creare e sistemare insieme quattro elementali, tutti femminili, con un'ampia scelta di caratteristiche. Ecco il mio prodotto sull'abbinata fuoco/aria:



C'è in effetti una notevole varietà di giochi a tema fantasy, che possono tornare utili anche come ispirazione per storie ed altro. Uno dei più originali, secondo me, è questo che permette di realizzare addirittura un centauro, o nel mio caso una donna/tigre:


Uscendo dal tema fantasy, ci sono anche giochi che permettono di creare abiti più "storici". Ad esempio, ecco una  elegante regina coreana...


... oppure una pirata con tanto di isola del tesoro!


Come potete capire, per una persona totalmente incapace di disegnare (leggi: la sottoscritta) ma desiderosa di visualizzare i propri personaggi, giochini come questi sono una graditissima scoperta. Voi cosa ne pensate delle mie bamboline? Vi piacciono? Quale è la vostra preferita?
Arrivederci al prossimo post... che, mi auguro, sarà più interessante di questo! ^_^

Clara

lunedì 5 novembre 2012

Mercati, mercatini e cacce al "tesoro"

E' appena passata la festa di Halloween, ed entro pochissimo i negozi si sbarazzeranno di zucche e fantasmini per iniziare a rivestirsi di rosso e bianco, i colori natalizi. Non c'è tempo da perdere per iniziare ad accalappiare i clienti, giusto?
Ma non ci sono solo i negozi per fare acquisti: recentemente, sto riscoprendo il mercato: vie o piazze in cui si sussegue una parata di bancarelle e banchetti, in fila come soldatini che espongono le proprie merci all'occhio attento della casalinga, a quello distratto dei ragazzi che passeggiano o a quello depresso di una ragazza che sta aspettando le amiche per prendere un aperitivo insieme. L'ultimo caso, il mio, ha portato all'invenzione di un nuovo modo per occupare il mio tempo durante l'attesa. E quindi, visto che non aggiorno questo blog da qualche giorno, mi sono detta: perché non rendere Internet partecipe della mia ultima (poco) geniale trovata?
La "caccia al tesoro del mercato" si basa su un principio molto semplice. In base alla mia esperienza, tutti i mercati presentano degli elementi ricorrenti: un buon modo per occupare il tempo, e per allenare le proprie (nel mio caso scarse) capacità di osservazione, può essere quello di individuare questi elementi.
Ecco la mia lista di "must" del mercato:
1) Il banco di abbigliamento gestito da cinesi.
2) Il banco di bigiotteria/chincaglieria varia gestito da indiani/bengalesi/quale che sia la loro nazionalità
3) Il banchetto politico, in cui due o più persone distribuiscono zelantemente volantini o raccolgono firme per le iniziative più disparate.
4) I testimoni di Geova, o rappresentanti di qualche altro gruppo religioso, che elargiscono opuscoli dal profondo significato spirituale. Alla fine del mercato, quasi tutti i fogli distribuiti possono essere rintracciati nei cestini della carta straccia.
5) Il banco dei prodotti siciliani. Quelli delle altre regioni sono intercambiabili, ma devo ancora trovare un mercato dove non ci siano le specialità dalla Sicilia.
6) La combriccola di signori anziani o di mezza età che parlano di politica o economia, in genere in mezzo alla strada, in modo da costringere i passanti ad interessanti contorsioni per superarli.
7) Il cagnolino portato in braccio o in un passeggino, e ben imbacuccato in un vestito o una coperta. Non si sa se invidiarlo o compiangerlo.
8) Il bambino/la bambina che piange e fa i capricci, mentre i genitori imbarazzati tentano di trascinarlo/a via.

Insomma, un simpatico guazzabuglio di umanità, che neppure il freddo e la pioggia possono scacciare. Tra qualche settimana, poi, a questa fiera settimanale si aggiungeranno anche i mercatini natalizi. Come sottrarsi al fascino di casette in legno ed abeti con più palline che aghi? Ma soprattutto, per quanto mi riguarda, come rinunciare alla cioccolata calda il cui profumino sembra invitarti da cinquecento metri di distanza? Personalmente mi sto già leccando i baffi...
Nell'attesa, ed in attesa che io mi decida a pubblicare un post con un senso compiuto... tanti saluti a tutti! ^_^

lunedì 22 ottobre 2012

Di treni e tempo da perdere






Visto che nel primo post vi ho promesso di condividere con voi i miei modi per perdere tempo, ecco a voi 10 suggerimenti accuratamente sperimentati per occupare le ore durante un lungo (e solitario) viaggio in treno:



1) Portarsi un libro da leggere:
Che sia una lettura impegnativa su cui dovete rompervi la testa per ragioni scolastiche, oppure un semplice intrattenimento, un libro rimane sempre il modo migliore per perdersi in un altro mondo...

2) I compagni di viaggio:
Spesso i totali sconosciuti che per caso occupano il tuo stesso vagone possono rivelarsi fonte di intrattenimento e spunti interessanti. Si va dalla ragazzina che sta leggendo proprio quel libro che ti era piaciuto tanto alle scuole medie (e via con il tuffo nei ricordi...) ai bambini che dibattono sui loro cartoni preferiti (nulla a confronto di quelli che guardavi TU alla loro età, è certo), al distinto signore in giacca e cravatta che legge un fumetto sulla vita di Pasolini. Se si vuole spingersi oltre, si può provare ad immaginare la loro storia... dove stanno andando? Cosa ci vanno a fare? E quel tizio con l'aria da criminale, non potrebbe essere appena evaso dal carcere? Oppure...
Con un po' di fantasia, la noia è scongiurata!

3) Riviste di enigmistica:
Cruciverba, sudoku, rebus, e quant'altro possa aiutare a tenere la mente occupata. Oltre a passare piacevolmente il tempo, si può anche allenare il cervello!

4) Scrivere:
Perché non approfittare delle ore di forzata immobilità per sfoderare finalmente quel racconto che hai sempre tenuto in un cassetto del tuo cervello, oppure quella fanfiction che ti ronza in testa da mesi? O magari, semplicemente, potrebbe essere l'occasione buona per mettere per iscritto quell'episodio che vuoi assolutamente ricordare, quei pensieri che hai bisogno di esprimere. O ancora, come pensate che sia nato questo post?

5) Guardare fuori dal finestrino:
Non è certo praticabile per un intero viaggio, ma per qualche minuto è assai gradevole riposare gli occhi lasciandoli scorrere su distese di campi coltivati e piccoli paesi con i loro campanili svettanti. Nonostante le condizioni in cui versa fin troppo spesso il paesaggio italiano, è ancora possibile cogliere scorci di bellezza ambientale ed artistica che, senza un pizzico di attenzione, potremmo non notare mai.

6) Sonnecchiare:
Particolarmente consigliato di mattina presto, soprattutto se si è stati alzati la notte precedente. Il trucco sta nel trovare un sedile passabilmente comodo, in un vagone non troppo trafficato, o comunque con passeggeri silenziosi e sonnacchiosi quanto te. Il moto del treno concilia bene il sonno, parola di Clara.

7) Giochini del cellulare/computer:
Per liberare la mente da qualsiasi pensiero serio, non c'è niente di meglio che cominciare a smanettare sull'oggetto tecnologico scelto, sparando ad invasori alieni o insettoidi fino a consumare i tasti, oppure dedicandosi alle mille altre attività che in genere ci affrettiamo a chiudere quando qualcuno ci passa vicino (soprattutto se dovremmo lavorare o studiare). Qui nessuno vi dirà niente, quindi... è ora di battere quel maledetto record!
Attenzione: può creare dipendenza

8) Organizzare la propria vita:
Dunque, ricordi tutte quelle decisioni che hai rimandato a data da definirsi, in mancanza di tempo per pensarci sopra? Ricordi i diecimila corsi a cui volevi iscriverti, finendo per non sceglierne neppure uno? Oppure tutte quelle cose che ogni sera, andando a letto, ti riprometti di fare il giorno dopo, salvo poi ricordartene solo la sera seguente quando sei stanco morto?
Bene, ora non hai niente altro da fare: è il tuo momento! Fai una lista di cose da fare, di libri da leggere, di film da guardare, di persone che devi contattare. Stabilisci delle priorità e delle date precise. Preparati un orario, magari. Così, quando sarai sceso dal treno, dovrai solo (si fa per dire) passare alla pratica.

9) Chiacchiera:
Questo è il metodo più difficile, se non conosci nessuno, ma il più semplice se sei in compagnia di conoscenti o amici. Intavolare una conversazione con sconosciuti dall'aria simpatica può riservare grandi sorprese... e, male che vada, non devi preoccuparti di fare pessime figure. Quando sarai sceso dal treno, non li vedrai mai più.

10) Ascolta musica:
Sempre efficace, soprattutto se hai un catalogo ben fornito. Lasciati cullare dalle note e dalle parole di una canzone che ami o di una che stai ascoltando per la prima volta, ed il tempo volerà!

E voi cosa ne pensate? Avete qualche altro metodo da consigliarmi?


Clara



mercoledì 10 ottobre 2012

Un viaggetto sul(la) Tardis


Buongiorno a tutti, cari lettori! Ci siete? No? Non importa, ci sono io, pronta a sproloquiare come di consueto nella speranza che a qualcuno interessi quanto sto dicendo. Quindi, rivolgendomi alla mia immaginaria platea, espongo senza altri indugi l'argomento di oggi: Doctor Who.


Per chi non lo sapesse, si tratta di un telefilm inglese di fantascienza, il cui primo episodio uscì nel lontano 1963. Dopo un lungo periodo di pausa tra il 1989 ed il 2005, la serie è ripartita... dal punto in cui era terminata. E no, non sono andati a tirare fuori gli attori in carrozzella da una casa di riposo. Semplicemente, gli ideatori della prima serie avevano escogitato un trucco semplice quanto geniale per assicurarne la continuità.
Il protagonista, il Dottore, è un alieno. Un Signore del Tempo, proveniente dal pianeta Gallifrey. E questo, oltre a fornirgli due cuori, gli permette di rigenerarsi: una ferita fatale non lo uccide, ma lo costringe a cambiare il proprio corpo. Il nuovo Dottore avrà quindi tutti i ricordi del precedente, ma un nuovo aspetto ed una nuova personalità. Un ottimo modo per cambiare attore senza sconvolgere troppo i fan. Ecco una piccola panoramica di tutti gli attori che lo hanno interpretato...



Nella nuova serie, il Dottore è l'ultimo dei Signori del Tempo, in seguito alla Guerra del Tempo che ha visto la sua razza contrapposta ai Daleks, i nemici ricorrenti di ogni stagione... eccone tre: sembrano bidoni della spazzatura, peccato che la loro idea fissa sia sterminare tutta la vita non-dalek dell'universo...



Inoltre, come il nome della razza a cui appartiene suggerisce, il Dottore viaggia nel tempo, utilizzando un Tardis (Time And Relative Dimension In Space), che, a causa di un guasto mai riparato ad un circuito, mantiene perennemente l'aspetto di una cabina telefonica blu. Un mezzo che gli permette di spostarsi nel tempo e nello spazio, dal pianeta più lontano alla Pompei alla vigilia dell'eruzione, dalla fine del tempo all'Inghilterra dei giorni nostri. E non si tratta certo di una semplice macchina...



Attualmente siamo arrivati all'undicesima rigenerazione del Dottore, interpretato da Matt Smith, ed alla settima stagione della nuova serie, che sta andando in onda in questo periodo in Inghilterra e, ahimè, non è ancora giunta in Italia.
Personalmente, amo questa serie, e la ritengo uno dei migliori lavori di fantascienza in circolazione. La trama riesce ad essere sempre originale ed intrigante, con un ritmo incalzante ed una certa attenzione alla "continuità" della serie, indispensabile per accontentare i fan di vecchia data. Al tempo stesso, il cambiamento del Dottore ad ogni rigenerazione, dei suoi compagni di viaggio umani e dei nemici che si trova ad affrontare forniscono alla narrazione una freschezza rara.
Anche l'equilibrio tra azione, istanti di sollievo comico e momenti strappalacrime è buono. Ed a proposito di questi ultimi, sono strappalacrime sul serio. Gli addii a personaggi che hanno conquistato il tuo affetto sono sempre duri, ma in questa serie sono gestiti con una maestria davvero brillante. Non posso dire altro senza fare spoiler, ma se sapete di cosa sto parlando, avrete sicuramente capito... in caso contrario, precipitatevi a guardare la serie!
Questo post non vuole essere un'esaustiva esposizione di Doctor Who, ma solo un piccolo accenno per incuriosirvi. Per ulteriori informazioni, ecco il link del sito ufficiale (in inglese):


Ed ora, arrivederci al prossimo post! E ricordate...




Clara

sabato 29 settembre 2012

Piccola escursione giapponese - seconda tappa


Come promesso, cari lettori (immaginari o reali che siate), eccomi di nuovo qui ad infastidirvi con i miei pareri non richiesti su anime e manga... e non solo! In che senso non solo? Con un po' di pazienza lo saprete: devo pur convincervi ad arrivare fino in fondo, giusto? ;)

Nel post precedente ho parlato di Fullmetal Alchemist, Code Geass e Soul Eater. Stavolta, invece, comincerò con un anime che sto guardando in questo periodo: Fairy Tail, ambientato in un mondo dove la magia è una parte della vita quotidiana ed un lavoro per i maghi delle varie gilde. La giovane Lucy, maga degli spiriti stellari, si unisce ad una delle gilde più famose, appunto Fairy Tail. Insieme agli altri membri del gruppo, deve affrontare pericolose missioni, potenti nemici... e momenti di assoluta demenza! Se ieri vi ho detto che Soul Eater mi ha fatto ridere di cuore, oggi aggiungo che Fairy Tail mi ha fatto cadere per terra piegata in due. Fortuna che ero seduta sul pavimento.



Ancora più demenziale è un manga che ho avuto occasione di leggere poche settimane fa: Vampire Doll. Sono riuscita a trovarlo soltanto in inglese, ma potrebbe interessarvi ugualmente. O forse no, ma comunque interessa a me, e quindi ne parlo. Breve riassunto: il potente vampiro Guilt-na-zan, dopo aver passato cento anni intrappolato nella croce in cui un esorcista l'aveva rinchiuso, si ritrova risvegliato dal discendente del suo antico nemico. Peccato che tale discendente, Kioji, abbia avuto l'idea di trasferire l'anima del vampiro in una graziosissima bambola, da sfruttare come cameriera... perle di comicità si alternano a momenti di tiepida dolcezza, in questo fumetto meno conosciuto di quanto meriti, almeno secondo me.



Tornando a qualcosa di più serio, suggerisco D. Gray Man, un'altra serie che sto guardando e leggendo in questo periodo. La storia è ambientata in un Europa ottocentesca dall'atmosfera gotica, in cui imperversano mostri chiamati Akuma, creati dal misterioso Conte del Millennio sfruttando la disperazione umana. Allen Walker, 15 anni, si unisce all'Ordine oscuro, i cui esorcisti combattono questi mostri sfruttando l'Innocence, una sostanza dai formidabili poteri. Con il procedere della storia, l'aggiunta di nuovi personaggi e la riscoperta di importanti segreti rendono la trama, che all'inizio può sembrare poco originale, sempre più avvincente.




Ma vi avevo promesso di non dedicare tutto il post ad anime e manga, giusto? Bene, avevo mentito.
...
...
No, dai, scherzavo. Dopotutto, ci sono moltissimi aspetti affascinanti della cultura giapponese che varrebbe la pena approfondire, ma visto che non sto scrivendo un libro mi limiterò ad accennarne alcuni. Innanzitutto, i bonsai: personalmente sono sempre rimasta affascinata dagli alberi in miniatura, anche se non ho mai avuto la pazienza di dedicarmi a coltivarne uno. L'arte di far crescere alberi nei vasi e potarli secondo forme attentamente pianificate nacque in Cina più di mille anni fa, e fu adottata in Giappone tramite l'espansione del Buddismo Zen, come provato da un testo del 1195 d. C. Qui le tecniche di questa disciplina furono rifinite, e la sua pratica si diffuse enormemente. Tra il XIX e il XX secolo, con l'apertura del Giappone al resto del mondo, gli alberi in miniatura si diffusero al punto da essere presentati all'Esposizione universale di Parigi nel 1900. Al giorno d'oggi, dopo ulteriori evoluzioni, l'arte dei bonsai è conosciuta e praticata in tutto il mondo.
Se siete interessati, date un'occhiata a questo sito... troverete molte informazioni utili, ed una galleria di immagini davvero gradevoli.

E se, dopo aver perso il vostro tempo a leggere questa mia inutile dissertazione, vi fosse rimasto qualche minuto da sprecare, ecco un giochino a tema che permette di "confezionare" virtualmente un kimono giapponese... chissà, potreste ricavarne un'immagine carina.

Per oggi è tutto, quindi potete chiudere la pagina senza altri sensi di colpa e dedicarvi a qualcosa di più produttivo, come dovrei fare io. E naturalmente, se qualcuno decidesse di dirmi cosa ne pensa di quello che ho scritto non mi lamenterei ^_^
A presto,

Clara

mercoledì 19 settembre 2012

Piccola escursione giapponese



Ebbene sì, giapponese. Perché anche la sottoscritta ha da tempo ceduto all'influenza di certe droghe che si chiamano anime e manga. Droghe, in quanto creano dipendenza, almeno per quanto mi riguarda. Se qualcuno, leggendo il mio primo post, ha sospettato che facessi uso di sostanze stupefacenti, ora sa anche quali sono. ^_^
Ammetto francamente che non sono un'esperta del genere. Conosco poche serie, e non ho molto tempo per seguire tutte quelle che trovo interessanti, ma voglio condividere quelle poche con voi... partendo dal presupposto che ci sia un voi: in caso contrario, le condividerò con i lettori immaginari che popolano la mia mente. Che posso farci, c'è chi ha amici invisibili, io invece ho i lettori.
Ordunque, miei venticinque lettori (perdonami, Manzoni!): il mio anime preferito si chiama Fullmetal Alchemist: Brotherhood. So che c'è anche il manga (di Hiromu Arakawa), ma non ho mai avuto il tempo di leggerlo, così vi parlerò un po' della serie che ho avuto il piacere di scoprire nel 2011 su MTV. E' ambientata in un mondo simile all'Europa di inizio '900, diverso però per la presenza dell'alchimia, una tecnica che permette a chi ne fa uso di trasmutare la materia. Due fratelli, Edward ed Alphonse Elric, dopo la morte della madre Trisha si dedicano allo studio dell'alchimia e tentano di riportarla in vita. Tuttavia, il tentativo fallisce: Edward perde una gamba, Alphonse l'intero corpo. Ed sacrifica un braccio per legare l'anima di Al ad un'armatura, in modo che possa continuare a vivere, ed i due intraprendono un viaggio alla ricerca di un modo per riottenere i propri corpi.



A mio avviso, tra i punti di forza di questo anime ci sono la trama perfettamente costruita, la caratterizzazione dei personaggi, ognuno o quasi con le proprie motivazioni ed i propri "momenti di luce" all'interno della storia, il ritmo coinvolgente e scorrevole e l'equilibrio tra serietà e comicità, tra i momenti d'azione e quelli tranquilli. Posso tranquillamente affermare che è stato FMA a farmi appassionare al mondo degli anime.

 Più o meno nello stesso periodo, ho seguito anche Code Geass, altra serie che mi sento di consigliarvi. L'impero di Britannia ha conquistato il Giappone, che viene ora chiamato Area 11 e sottoposto ad una spietata occupazione. Il giovane Lelouch, principe (in esilio) di Britannia, vive in incognito in un collegio in Giappone, insieme alla sorella invalida Nunnally. Si ritrova però coinvolto nell'attacco di un gruppo di ribelli, durante il quale incontra una misteriosa ragazza, C.C., che gli conferisce un potere chiamato Geass: esso permette a Lelouch di comandare chiunque attraverso il contatto visivo. Grazie a questo potere, Lelouch diventa Zero, il leader del movimento ribelle dei Cavalieri Neri, ed inizia la sua lotta contro Britannia per garantire alla sorella un mondo migliore. Nel fare questo, si scontra con l'amico di infanzia Suzaku Kururugi, figlio dell'ultimo primo ministro giapponese ed ora soldato di Britannia nell'idealistico tentativo di cambiarla dall'interno.




Punti di forza di questo anime: la trama ricca di colpi di scena, i molteplici livelli di lettura possibili, e, secondo la sottoscritta, Lelouch. Un autentico genio che ha (quasi) sempre un piano di riserva, disposto a tutto per raggiungere i propri fini, in grado di manipolare non solo i nemici ma anche tutti coloro che credono in lui e di voltare a proprio favore situazioni nettamente svantaggiose. Potete amarlo o odiarlo (io rientro nella prima categoria), ma è un personaggio straordinario. Unica "avvertenza": se siete sensibili, alcune scene, come le morti di certi personaggi, vi faranno piangere. Tenete i fazzoletti a portata di mano.

Il terzo ed ultimo anime di cui voglio parlare oggi (gli altri li tengo per un altro giorno, altrimenti non c'è gusto :P ) è Soul Eater. Anche qui, ho visto interamente solo l'anime, mentre sono molto indietro con il manga. Nella città di Death City, in Nevada, c'è una scuola il cui preside è niente meno che Shinigami, il tristo mietitore (o dio della morte a seconda della traduzione) della tradizione giapponese. Gli studenti si dividono in due categorie: i maestri (meister), che imparano a combattere con delle armi (buki)... e le armi stesse, ovvero persone in grado di tramutarsi in armi. Il loro scopo è eliminare i malvagi prima che si trasformino in kishin (esseri demoniaci) e dare in pasto le anime dei malvagi alle buki stesse, in modo che possano trasformarsi in Falci della morte. Tra combattimenti, lezioni, nuovi nemici e momenti di pura comicità, si dipana la storia di Soul, Maka, Black Star, Tsubaki, Death the Kid, Liz e Patty Thompson, e di tutti gli altri personaggi. Tra le serie di cui ho parlato oggi è quella che mi ha fatto più ridere, anche se non mancano elementi di serietà.



Bene, per oggi direi che vi ho tediato abbastanza con i miei sproloqui, ammesso e non concesso che qualcuno sia riuscito ad arrivare in fondo al post. Chissà, magari sono addirittura riuscita a farvi venire voglia di guardare una delle tre serie di cui ho parlato... nel qual caso, sarei contenta anche di sapere che cosa ne pensate!
*cala il silenzio*
Uhm, va bene. Miei cari lettori immaginari, presto arriverà la seconda tappa di questa escursione giapponese. Tornate a trovarmi! ;)

Clara



martedì 18 settembre 2012

L'inizio del viaggio



L'INIZIO DEL VIAGGIO


Mi chiedo se qualcuno leggerà mai queste parole. Chissà, magari avete aperto questa pagina per sbaglio cercando qualcosa di totalmente diverso, oppure siete qui solo per curiosità. In ogni caso, benvenuti nel mio blog. Si dice così, giusto?
Suppongo che vi starete chiedendo chi sono e cosa ho intenzione di scrivere. Oppure vi state chiedendo se la cena è pronta, ma non ho modo di saperlo, quindi continuerò a rispondere alle domande che io stessa mi sto facendo in questo momento.
Ebbene sì: chi sono? Non ne sono sicura. Quando ero bambina, potevo rispondere a questa domanda con assoluta sicurezza, anche se la risposta poteva variare a seconda del gioco che stavo facendo in quel momento. Ora, ogni mattina mi sveglio con una risposta diversa, da modificare opportunamente nel corso della giornata. Per i miei compagni di studi sono qualcuno, per la mia famiglia qualcun altro, per i miei amici qualcun altro ancora. E poi ci sono gli estranei che incrocio per strada, con cui scambio uno sguardo fugace tra i banchi del mercato o che saluto frettolosamente mentre passeggio. Non so neppure se per loro sono qualcuno, e mi ritrovo a chiedermi cosa possono pensare di me. Che paranoica, vero?
Anche voi che state leggendo in questo momento, voi che mentre scrivo non siete altro che fantasmi della mia immaginazione e che magari avrete già chiuso la pagina stanchi di questo sproloquio inconcludente... sapreste dire chi sono? Probabilmente state ancora aspettando che ve lo scriva io, giusto? Oppure state ancora pensando alla cena.
Di me posso dirvi che sono una ragazza dalla fantasia sfrenata. Tutto, ogni minimo gesto o momento, può scatenare nella mia mente una caotica fioritura di pensieri, parole, immagini, sogni di un futuro prossimo o di un passato alternativo ed irreale. La fantasia è il mio rifugio, il mio mantello, la mia distrazione dal grigiore e dalle costrizioni della vita quotidiana. La fantasia mi permette di viaggiare tra le pagine di un libro o i fotogrammi di un film, addentrandomi in universi sconosciuti, percorrendo l'intero mappamondo dalla mia cameretta.
Ecco, in definitiva, di cosa potrebbe parlare il mio blog. Dei miei viaggi mentali, dei progetti che un giorno forse riuscirò a realizzare oppure che abbandonerò per scivolare nella routine di un'esistenza normale, dei mille luoghi che esistono davvero e che vorrei visitare e di quelli che sono stati solo forgiati dalla mia mente.
Parlerò di luoghi reali, letterari, metaforici ed interiori. Parlerò, insomma, di tutto quello di cui vorrò parlare, di tutto quello su cui l'occhio della mia fantasia si ritroverà a planare, trasportato dalle ali di carta di un libro o cullato dalle onde del mare di Internet. E' un modo carino per dire che non ho idea di quello di cui parlerò, vero?
Non sono sicura che a qualcuno possano interessare i miei viaggi mentali. Non sono neppure certa che una sola persona sia arrivata in fondo a queste mie farneticazioni. Se lo avete fatto, ormai (a parte ricevere le mie più sentite congratulazioni per la vostra pazienza) avrete capito che neppure io so cosa potreste trovare in questo blog. Però non vedo l'ora di scoprirlo. Magari, chissà, anche insieme a voi.

Clara