lunedì 30 marzo 2015

Cose fragili



E ci risiamo con Neil Gaiman. Non so che dirvi, è uno dei miei autori preferiti, e quando ho bisogno di qualcosa che mi faccia volare nel regno della fantasia, che mi faccia sognare e tremare e ridere, so di potermi rifugiare tra le sue parole. E così, eccomi a parlarvi di una raccolta di racconti di questo autore, "Cose fragili". Raccolta molto interessante, tra l'altro, perché nell'introduzione c'è un commento dell'autore ad ogni racconto, che svela inediti e gustosi retroscena sulla loro scrittura. Racconti intorno ad altri racconti dunque, piacevoli soprattutto per quelli di noi che si chiedono sempre come facciano quei geni che tanto ci fanno commuovere a scrivere queste meraviglie... a volte, lo fanno in modo del tutto umano.

In ogni caso, questa raccolta di racconti si apre in modo favoloso con quello che, per pura coincidenza, sta diventando un altro tema costante di questo blog. Un cross-over tra Sherlock Holmes e Lovecraft. "Uno studio in smeraldo" è un piccolo gioiello che gioca sulle aspettative dei lettori, lasciando indizi che costruiscono un passo dopo l'altro una storia ricca di colpi di scena, che meriterebbe non solo un seguito, ma un intero romanzo a se stante.
E per chi tra voi ha letto American Gods, uno dei primi capolavori di questo autore, sarà un piacere sapere che in questa raccolta potrete trovarne un "seguito", un altro racconto che ha come protagonista Shadow, stavolta ambientato in Scozia. Ancora una volta l'uomo, in viaggio alla ricerca di qualcosa che neppure lui sa definire dopo gli eventi del libro, si trova coinvolto in una lotta in cui il mito ed il folklore si fondono alla realtà.
Questi racconti  da soli valgono la lettura della raccolta, ma anche gli altri non sono da meno. Gaiman, come suo solito, stravolge convenzioni e generi con umorismo e poesia. Un esempio magistrale di questo suo talento è il racconto intitolato (tutto d'un fiato, vi sfido) "Spose proibite degli schiavi senza volto nella casa segreta la notte del desiderio e del terrore", titolo da cui già si intuisce quando vada preso sul serio. Il protagonista è un giovane scrittore disperato, ed il suo tentativo di scrivere un serio romanzo realista, strettamente concentrato sui normali e veri fatti della vita, come mostri, fantasmi, oscuri segreti di famiglia e notti tempestose...

 Confermo, tutto normale.

Un altro racconto affascinante ha come protagonista Arlecchino, alle prese con il 14 gennaio e con un nuovo amore. Un altro ancora vede un club di buongustai, che ha già assaggiato tutto l'assaggiabile ed anche di più, alla ricerca di qualcosa di nuovo, come il misterioso, ma in realtà parecchio famoso, uccello del sole di Suntown... in questi racconti ed in altri, è sempre lo stravolgimento delle aspettative, e la progressiva costruzione di un finale che tuttavia arriva inatteso, ad attirare e coinvolgere il lettore.
Altri racconti hanno una connotazione più dark, che richiama "Il figlio del cimitero", sempre per restare tra le opere di Neil Gaiman, o decisamente horror. Ed ancora, non poteva mancare la fantascienza: "Come parlare con le ragazze alle feste" vede due ragazzi imbucarsi alla festa sbagliata e conoscere delle studentesse straniere che vengono da più lontano di quanto immaginino, mentre "Golia" è niente meno che un racconto scritto come materiale promozionale per il film Matrix, ambientato nello stesso inquietante mondo virtuale.
E parlando di fanfiction, visto che quando sei un grande autore puoi permetterti tutto, Gaiman si dedica pure ad una rivisitazione delle Cronache di Narnia, ovviamente in versione più adulta e problematica. "Il problema di Susan" è uno di quei racconti capaci di rovinare i ricordi d'infanzia di una persona, ma è di sicuro scritto benissimo.

E siamo sinceri, non è che Clara sia mai esattamente uscita dall'infanzia, quindi è ancora in tempo a farsi nuovi ricordi.

 Ci sono anche veri e propri componimenti in versi, tra cui il mio preferito è quello con le istruzioni su come sopravvivere ad una fiaba. Ancora una volta, insomma, Neil Gaiman si conferma come un autore poliedrico, brillante ed originale. Se il suo stile vi piace, e se volete qualche squarcio di sogno, potete rivolgervi a questa raccolta.


Clara


giovedì 26 marzo 2015

Worm

Oggi voglio condividere con voi una web novel, cioè un'opera letteraria originale pubblicata su Internet per la fruizione del pubblico. Non come e-book, ma proprio su un sito. E tanto per non cambiare, è in lingua inglese, quindi se state cercando una lettura in italiano non fa per voi, soprattutto perché è molto lunga e complessa. Comunque, se avete già da tempo infranto la barriera linguistica,

o se siete convinte di averlo fatto e tutte fiere perché le vostre conoscenze Erasmus vi hanno detto che parlate bene in inglese, anche se lo hanno fatto solo per pietà

 "Worm" di Wildblow è una lettura davvero interessante, in grado di occupare giornate intere del vostro tempo. La storia è ambientata in un universo davvero simile al nostro, con gli stessi libri o film, ma con una differenza fondamentale. In questo mondo, da qualche decennio esistono persone con superpoteri. Moltissime persone con superpoteri. Supereroi, supercriminali, e gente che vuole una vita normale. I poteri variano da quelli che abbiamo già visto in mille variazioni, come il volo o la super- forza, a quelli mai sentiti prima, attestazioni sfolgoranti della genialità dell'autore, ed ogni combinazione nel mezzo. Ed anche i poteri più banali possono conoscere applicazioni impensate.
La protagonista, Taylor, grande appassionata del mondo dei supereroi, ha appena acquisito uno di questi poteri. La grande occasione che aspettava per realizzare i suoi sogni e sfuggire alla durezza della sua realtà quotidiana, in cui è vittima costante di tremendi atti di bullismo? Ehm... peccato che il suo superpotere sia quello di controllare gli insetti. Già, non proprio materiale supereroico per definizione. Ma Taylor non si arrende e, dopo adeguata preparazione (ossia, far tessere ad una squadra di ragni il proprio costume... applicazioni impensate, nessuno?) fa il suo esordio sulla scena del crimine della città...
Dove viene prontamente scambiata per una dei criminali. E, siccome una cosa tira l'altra e la sua vita non era già abbastanza complicata, "Skitter" si ritrova arruolata in un gruppo di giovani "supercattivi", gli Undersiders, e coinvolta nelle loro attività llegali. E tornare dalla parte giusta sarebbe molto più facile se questa non fosse la cosa migliore che le fosse capitata negli ultimi mesi, e se dalla parte della Legge tutto fosse luccicante come sembra...
Questa è solo la premessa di un'avventura che, da un inizio incentrato sulla vita personale di Taylor e sulla sua città, si allarga ad una dimensione globale, tra mostri apocalittici, nebulose organizzazioni, serial killer apparentemente indistruttibili e segreti sull'origine dei superpoteri che hanno cambiato la faccia della Terra. Fino ad una lotta per il futuro stesso dell'umanità.
Uno dei punti di forza di questa storia è che inizia dalla dimensione più piccola, incentrata su pochi personaggi, e si allarga progressivamente. C'è quindi il tempo per conoscere bene la protagonista e gli altri personaggi principali, per sviluppare un legame emotivo con loro, da parte dei lettori. E c'è il tempo per una crescita dei personaggi stessi, per lo sviluppo delle relazioni tra di loro, perché apprendano di più sui loro poteri e su come usarli. Il punto di vista della trama principale è sempre quello di Taylor, ma ci sono frequenti "intermezzi" che ci permettono di allargare il focus della storia e rivelare molte tessere del mosaico che altrimenti starebbero nascoste, come il passato di altri personaggi, principali o secondari, le ripercussioni delle azioni di Taylor e compagnia, che cosa stia succedendo contemporaneamente in altri luoghi, o preziosi dettagli su quell'universo e sulla sua storia.
Questa lenta ed accurata descrizione non significa affatto che il ritmo sia lento. I capitoli sono decisamente lunghi, ed ognuno straripa di azione e colpi di scena, e quasi tutti terminano lasciando una situazione in sospeso, invogliandoti e quasi costringendoti a continuare a leggere.

Per quanto riguarda Clara non è particolarmente difficile, quest'essere possiede la forza di volontà di un grumo di fango essicato.

Non direi. Ho conosciuto dei grumi di fango essicato molto testardi.

Grazie per il paragone. Comunque, non si tratta decisamente di una storia comica. Voglio dire, all'inizio ci sono anche dei momenti divertenti, ma è chiaro fin da subito che fare i supereroi, o i supercriminali, non è un gioco per bambini. E neanche la vita di tutti i giorni lo è. Ci sono momenti cupi, sempre più frequenti con il procedere della storia. Ci sono morti, sia tra i personaggi conosciuti sia "sullo sfondo". Ci sono catastrofi e combattimenti sanguinosi, autentiche stragi. E l'autore non risparmia i dettagli, né materiali né psicologici, su tutto quello che la protagonista e gli altri devono affrontare. Quindi, se siete di stomaco molto delicato, vi converrà saltare parecchie scene. Non parlo solo di violenza "soprannaturale" e fantastica, ma anche di scene molto più realistiche, come gli episodi di bullismo di cui la protagonista è vittima.
Questo è forse uno degli aspetti problematici della web novel: così tante disgrazie e problemi si abbattono sui personaggi che il lettore diventa assuefatto alla cupezza della storia, facendole perdere un po' della forza d'impatto iniziale. In certi punti sembra che un lieto fine sia impossibile, che qualsiasi cosa Taylor e gli altri facciano non significhi nulla, perché accadrà subito qualcosa di peggio. Sarà proprio così, o alla fine la fortuna girerà? Tocca arrivare all'ultimissimo epilogo per scoprirlo...

Oppure andare a leggere l'ultimissimo epilogo senza prima aver finito le parti precedenti, perché si ha meno pazienza di un branco di bufali assetati che arrivano ad una pozza d'acqua.

Ehi, che fine hanno fatto i grumi di fango di prima?

Ignoro le tendenze metaforiche dei due abusivi, e riassumo in breve il concetto: storia di supereroi altamente originale e avvincente, universo costruito nei suoi dettagli in cui non esistono bianco e nero, ma tutte le sfumature possibili, e grande capacità di scrittura dell'autore. La trama a tratti diventa forse eccessivamente cupa, ma è tutta una questione di gusti.
E dulcis in fundo, ci sono i commenti. La storia ha avuto un notevole successo, e di conseguenza i lettori si sono sbizzarriti, in fondo ad ogni capitolo, a sviscerarne ogni aspetto, partendo a volte per la tangente. Si va così da raccolte di facts sui personaggi su modello di quelli famossimi su Chuck Norris, a piani per la conquista del mondo, a mini-raccontini che colmano in maniera esilarante i vuoti del capitolo principale. Di tutto e di più, una vera e propria storia intorno alla storia, ottima per rilasciare un po' di tensione tra un capitolo e l'altro e per farsi un'idea di quanto questa storia sia stata apprezzata.

Da gente che aveva una capacità di formulare pensieri coerenti di gran lunga migliore della qui presente blogger.

Comunque, se il vostro inglese è buono ed il genere supereroico vi interessa, questa è sul serio una lettura che non potete perdervi. Buona lettura a tutti!

Clara

Taylor/Skitter, by avgasblomman.deviantart.it



sabato 21 marzo 2015

Alla ricerca del tempo perduto...

... Che poi, dopo un titolo così, viene da farsi domande sulla mia salute mentale (me lo dico da sola così non ci pensa la mia Voce della coscienza/Voce nella testa di fiducia). Sì, perché se il tempo impiegato a dare esami e studiare per il mio indefinito futuro viene considerato "perduto", come dovrei considerare tutto il resto?

Forse, la butto lì a caso, dovresti piantarla di cercare titoli ad effetto.

Oppure dovresti mettere titoli ad effetto meno problematici, come "La vendetta dei pinguini ninja". A quel punto nessuno si farebbe domande sulla tua salute mentale, ci sarebbero solo certezze.

Quelle ci sono già...

Grazie, abusivi, anche voi mi siete mancati. Comunque, questo mese è stato difficile resistere alla tentazione di aprire questo blog e mettermi a scrivere. Sono successe così tante cose di cui avrei voluto parlare, cose di cui si è parlato tantissimo ma su cui volevo sfogarmi anche io... però ho resistito.

Ah, adesso perdere su altri siti tutto il tempo che avresti impiegato su questo blog si chiama resistere? Dovremo aggiornare i vocabolari.

COMUNQUE, stavo dicendo. Approfitto di questo post per una breve panoramica su tutto quello che avrei voluto scrivere per esteso nelle ultime tre settimane, mentre dal prossimo torneremo alle consuete recensioni ed opinioni varie, di cui ho fatto un po' di scorta. Pronti?

No, devo andare in bagno.

Shhh, da ora in poi questo è un post serio.

Via!
1) TERRY PRATCHETT
Ormai è passato un po' di tempo, ma ancora non riesco a crederci. Il mio autore preferito, l'uomo che mi ha fatto vedere il fantasy in una luce completamente nuova, l'uomo che ha rivoluzionato la mia idea di questo genere, è morto. Malato di Alzheimer da anni, sir Terry Pratchett, per i suoi adorati fan Pterry, ha continuato a plasmare universi di brillante fantasia e comicità fino all'ultimo. Ed ora il mondo della scrittura è un po' più vuoto, come il cuore di tutti i lettori che l'hanno adorato. Moltissime persone hanno commemorato questa perdita molto meglio di quanto possa fare io, ad esempio con disegni meravigliosi su DeviantArt:
Farewell, sir Terry Pratchett
The End
At last, sir Terry, we must walk together
In uno dei suoi libri, "Il tristo mietitore", Terry ha detto che la vita di un uomo non è davvero finita fino a quando non sono svanite le conseguenze delle sue azioni, come cerchi che si allargano da un sasso lanciato nell'acqua. Se è così, e se le dimostrazioni di affetto e rimpianto che hanno inondato Internet sono un segno attendibile, il grande genio del fantasy comico continuerà a vivere molto a lungo.
In ritardo, ma lo aggiungo anche io: buon viaggio, sir Terry Pratchett. Vada a scoprire cosa la attende dall'altra parte del deserto.

2) NIMRUD, MOSUL, HATRA, TUNISI
Ovvero, luoghi dove tesori dell'umanità sopravvissuti allo scorrere dei millenni hanno dovuto soccombere, indifesi ed abbandonati, alla follia furiosa di esseri che non vorrei neanche definire umani, ma purtroppo la storia ci ha insegnato che gli esseri cosiddetti umani sono capaci di molto peggio. Ormai da tempo l'allarme era stato lanciato, anche se in troppi continuavano, e forse continuano tuttora, ad ignorarlo. Migliaia di vite umane erano già state perse. Ma in qualche modo, questi gesti dell'Is (o Isis che dir si voglia), la distruzione delle statue del museo di Mosul, e poi il passaggio con tanto di bulldozer sugli antichissimi edifici assiri... ecco, in qualche modo rende tutto ancora più terrificante e triste. Io stessa ho studiato quei monumenti e quelle statue, solo l'anno scorso. Ho desiderato andarli a vedere, magari addirittura partecipare ad uno scavo archeologico in quella zona, quando la situazione politica fosse migliorata. Non ho mai pensato, nemmeno per un istante, che sarebbero svaniti prima di me. E' strano, e disturbante, e angosciante.
Certo, è probabile che molti di quei reperti, quelli più facilmente trasportabili, siano in realtà partiti verso il mercato nero, seguendo la stessa strada che moltissimi beni di valore culturale da Siria, Iraq, Afghanistan hanno già preso. E magari tra qualche mese o anno ricompariranno in qualche collezione privata. Da un lato, questo pone ricchezze inestimabili al sicuro dalla guerra e dalla violenza, ma dall'altro, molte di esse sono comunque perdute, e lo sono i contesti da cui provengono.
Ci sono stata male, fisicamente, quando ho visto quelle immagini e quei video. Non ho problemi ad ammettere che ho desiderato la morte dei responsabili. E poi mi sono sentita in colpa per averlo fatto, perché la morte di qualcuno non è mai una soluzione, e di sicuro non riporterebbe indietro quello che hanno distrutto o fatto sparire. Quindi, non dirò che voglio che muoiano. Dico solo che spero, e prego, che in qualche modo giustizia sia fatta.
E naturalmente, ora c'è quello che è successo a Tunisi, al museo del Bardo. Ancora un luogo di cultura bagnato di sangue per colpa del fanatismo e della follia violenta. Ancora un colpo al cuore per chi come me si interessa al passato ed alle sue magnifiche testimonianze. Ancora una dimostrazione, se fosse servita, che questa gente è un problema che riguarda tutti noi, perché ogni pezzo di cultura che svanisce è una perdita dell'intera umanità.
Io credo in Dio, ma non credo che un dio possa chiedere questo.

3) LIBERA (L'ITALIA)
Stamattina ero alla manifestazione di Libera in memoria delle vittime delle mafie. E non so se qualcuno di voi c'era, ma in tal caso, grazie. Grazie per esserci stati. Grazie a chi poteva esserci fisicamente, ma ha pensato, ha guardato, ed è stato lì con lo spirito. Grazie agli organizzatori, grazie a don Luigi Ciotti per le sue parole. Grazie ai familiari delle vittime che abbiamo ricordato, che continuano a lottare per le idee e per i valori in cui i loro mariti, i loro padri, i loro figli avevano creduto. Grazie a tutti costoro, morti per un ideale, per un'Italia migliore, per una libertà da catene che ormai avvolgono l'intera nostra penisola, e si estendono in molti altri stati. Grazie a chiunque lotta oggi, ed a chiunque lotterà in futuro.
L'altro giorno, ne parlavo con un'amica dall'estero. Era convinta che l'Italia fosse una cosa del passato, che in Italia ormai non esistesse più. Le ho detto che non era così. Spero di rivederla tra qualche anno e poterle dire che ha ragione, che la mafia, tutte le mafie sono rimaste nel passato, e che nel futuro dell'Italia ci sono libertà ed onestà. Il realismo mi spinge a pensare il contrario. Ma una parte di me continua a credere nei sogni. E se sogniamo tutti insieme, se lottiamo per questi sogni, forse è possibile.

E così finisco questo post più serio e triste della media. Spero di non avervi annoiato o depresso troppo. In tal caso, prometto che nei prossimi post tenterò di tirarvi su di morale.
Arrivederci a presto,

Clara