mercoledì 31 luglio 2013

Viaggio in Austria - Vienna

Come promesso, ecco la seconda tappa della mia vacanza in Austria con la famiglia, corredata di fotografie (per cui devo ringraziare la mia adorabile sorella) e consigli per colleghi viaggiatori.
Ci svegliamo presto, lasciamo la pensione che ci ha ospitato a Sankt Peter e partiamo per Vienna, viaggiando per gran parte della mattina, complici i lavori stradali e le ritorsioni del nostro navigatore satellitare Tommasina che decide autonomamente di farci arrivare dalla parte opposta della città, forse offesa per la nostra deviazione-colazione.
La nostra sistemazione, trovata tramite l'efficiente sito http://www.budgetplaces.com/it/ che consiglio volentieri, è il Meininger Hotel, dove siamo stati accolti con grande cortesia e professionalità, nonché un inglese perfetto, cosa da non sottovalutare dal momento che la sottoscritta non parla una parola di tedesco. L'albergo appartiene ad una catena internazionale, specializzata per offrire prezzi economici, quindi non aspettatevi un servizio eccezionale, ma le stanze sono pulite e confortevoli. Unico piccolo neo, l'assenza dell'aria condizionata, che però è risultata pesante solo per il caldo eccessivo rispetto alle medie austriache.
Inoltre c'è a disposizione una cucina per gli ospiti, utile per poter conservare bibite in frigorifero e partire con una dose di freschezza la mattina dopo.




L'hotel è separato dal centro di Vienna dal canale del Danubio, ma è possibile arrivarci a piedi senza troppa fatica, scelta davvero obbligata dopo due ore di automobile. Attraversato il ponte, costeggiamo la Rossauer Kaserne (edificio costruito dopo il 1848 per ospitare le truppe in caso di un'altra rivolta, secondo la leggenda l'architetto si suicidò rendendosi conto di aver dimenticato i bagni) lungo Maria - Theresien Strausse, per poi trasferirci sullo Schotten Ring, su cui si affaccia la Borsa. Vista da distante la Chiesa Votiva che spunta oltre il Sigmund Freud Park, eccoci giungere alla maestosa università. Pranziamo lì di fronte, in un simpatico ristorante a buffet chiamato Yammi: prezzi non bassissimi, ma tutto sommato ragionevoli, cibo buono, molti piatti piccanti.
Riposati e rifocillati, eccoci attraversare il Rathaus-Park fino alla Rathaus, la sede neogotica del municipio, fronteggiata da una marea di sedie e da un teleschermo per il Festival del Cinema. Nelle vicinanze sorge anche il maestoso parlamento. A volte è difficile, vedendo le testimonianze di un grande impero, ricordare che ora Vienna è la capitale di uno stato relativamente piccolo come l'Austria.






 Attraversiamo il grande viale e la strada, ed eccoci al Burgtheater, di cui facciamo il giro per raggiungere la chiesa dei Minoriti, per lungo tempo chiesa ufficiale degli italiani a Vienna, che ospita una affascinante riproduzione a mosaico dell'Ultima cena di Leonardo, oltre a vari altri quadri e lapidi. Nella piazza di fronte, la sede del ministero della pubblica istruzione.





Da lì, percorrendo la Herren-gasse, eccoci finalmente in Michaeler-platz, di fronte al maestoso ingresso della Hofburg, il palazzo imperiale, centro del potere per più di sei secoli. Dalla cupola che si apre sull'ingresso si passa ad un ampio cortile, e da lì al cortile interno, la Heldenplatz, piazza degli eroi, con statue di Carlo d'Asburgo ed Eugenio di Savoia, e l'elaborata facciata della Neue Burg.






Tornando alla piazza, ecco Michaelerkirche, chiesa gotico-barocca  con un notevole coro decorato a rappresentare la caduta degli angeli ribelli.



Imbocchiamo poi Kohlmarkt, via di grandi (e costosissimi) negozi, per sbucare nella Graben, piazza allungata dominata da una barocca ed assai arzigogolata Colonna della Peste.




 Da lì, eccoci giunti al duomo di Santo Stefano, capolavoro dell'architettura gotica. All'interno gli slanciati pilastri sono ornati da 109 statue di santi, che fanno da contorno al ricco coro con vetrate, accompagnato da due absidi laterali.



 Dopo un gelato ed una passeggiata senza meta tra le strade del centro, eccoci di ritorno all'albergo con una bella camminata lungo il fiume (o meglio, il canale, perché il Danubio vero e proprio è un po' più distante... ma anche questo corso d'acqua ha il suo fascino!).
La visita a Vienna continua il giorno successivo... e, per i miei lettori, al prossimo post!
Arrivederci a tutti!

Clara

PS: Tutti i crediti per le foto vanno a mia sorella e mio padre.

lunedì 29 luglio 2013

Vacanza in Austria - prima tappa

Estate, riposo, ferie. Meritatissime ferie, dopo mesi di duro lavoro... e quale modo migliore per trascorrerle, che prendersi una settimana all'estero ed esplorare un paese nuovo?
E quindi, eccomi di ritorno, stanca ma pienamente soddisfatta, dalla mia prima vacanza in Austria. Vacanza di cui ora farò il resoconto completo, per la gioia di chiunque stia tentando di organizzare un viaggio simile, o voglia semplicemente guardare qualche bella fotografia.
Che non è stata scattata da Clara, quindi c'è qualche speranza che sia effettivamente bella.
Voce, non eri andata in vacanza anche tu?
Sono in videoconferenza, ora torno a prendere il sole.
Fantastico... okay, andiamo avanti con la presentazione dei protagonisti del viaggio!
CLARA: la vostra adorata blogger, organizzatrice dell'itinerario e gelosa detentrice della guida del Touring Club con tutte le informazioni necessarie. Appassionata di arte e beni culturali, instancabile camminatrice, ma con tendenze nevrotiche quando i suoi accurati programmi si scontrano con la realtà.
VALE: sorella minore di Clara, maggiorenne solo di nome in quanto non vuole abbandonare la sua posizione di cucciolo di casa. La sua strategia preferita consiste nel far leva sui sensi di colpa con occhioni imploranti. Parla benissimo il tedesco, ma nega spudoratamente per costringere Clara a dimostrare il suo terribile inglese nelle reception degli alberghi. Addetta alle fotografie.
PAPA': il padre delle due intrepide citate sopra, nonché autista e cassiere ufficiale della spedizione. Per quanto abbia studiato inglese e tedesco circa trenta anni fa, riesce ancora a farsi capire quasi meglio di loro. La sua capacità di mantenere il sangue freddo è fondamentale, soprattutto con quaranta gradi all'ombra. Altro addetto alle fotografie.
MAMMA: madre di Clara, ha assoluto bisogno di riposo dopo un anno molto faticoso in cui ha dovuto sopportare due figlie assai problematiche ed una casa che si sporcava magicamente da sola. Addetta alle vettovaglie ed ad impedire che Clara e Vale si uccidano a vicenda.
XARA: la fedelissima automobile che ci ha portato all'estero e ritorno.
TOMMASINA: navigatore satellitare appena inaugurato e prontamente ribattezzata perché TomTom era troppo banale. Utilissima, disponibile, peccato che i lavori stradali in corso sulle autostrade austriache ci abbiano costretti a procurarle un paio di crisi isteriche.

Ed ora che abbiamo introdotto i personaggi principali, inizia il viaggio!

Arriviamo al confine Italia - Austria di mattina, dopo una levataccia ad orari normalmente improponibili ed un viaggio passato principalmente sonnecchiando. Mi rendo gradualmente conto che l'autoradio gracchia parole incomprensibili, e capisco che siamo passati alle frequenze austriache.
La nostra prima tappa è Klagenfurt, capoluogo della Carinzia. Qui visitiamo la piazza principale, la Neuer Platz, realizzata dall'architetto italiano Domenico dall'Allio e dominata dalla fontana del Lindwurm, il leggendario drago che avrebbe abitato la zona prima della fondazione della città.




Ci spostiamo poi verso la Alter Platz, l'allungata piazza vecchia con al centro una colonna eretta in commemorazione della fine di una pestilenza, e tutto intorno negozi e locali. Lungo il percorso, è degna di nota la fontana dell'omino del Worthersee, personaggio fiabesco ed allegro.





La tappa successiva è la chiesa di sant'Egidio, costruita in stile gotico nel XIII secolo e rifatta secondo le norme del barocco nel '600. Un carillon segna le ore con una processione di graziose statuine.
Torniamo verso la Alter Platz e da qui andiamo ad ammirare la Landhaus, il palazzo rinascimentale in cui ha sede il governo regionale.


L'ultima tappa è il Duomo dei santi Pietro e Paolo, edificio costruito dai protestanti e poi passato al convento dei Gesuiti, gravemente danneggiato nella seconda guerra mondiale quando la città fu bombardata pesantemente. L'interno, a navata unica, è riccamente ornato di stucchi e quadri.
Ormai è ora di pranzo, e lasciamo Klagenfurt per dirigersi sulla riva del vicino lago Worther, molto utilizzato per gli sport acquatici. Pranzo a base di panini, poi proviamo in un bar un dolce al miele tipico della Carinzia, di cui non ricordo il nome, ma che consiglio vivamente a chiunque non abbia problemi di carie.




Un attimo di riposo in riva al lago e si riparte verso Graz, capoluogo della Stiria e seconda città più popolosa d'Austria. Parcheggiamo un po' verso la periferia ed iniziamo a camminare verso il centro, visitando in primo luogo l'esterno del LandesMuseum Joanneum (troppo poco tempo per entrare) e proseguendo poi per la chiesa francescana gotica dalle splendide vetrate.




A quel punto attraversiamo il fiume per ammirare le forme sinuose della Kunsthaus e della Murinsel, architetture contemporanee realizzate per la nomina della città, nel 2003, a capitale europea della cultura.




Ritornati indietro, deviamo verso la Paradeishof, il cortile dell'antica scuola protestante dove insegnò Keplero, oggi Irish Pub... purtroppo l'ora non è quella giusta per una pausa ;)




Da lì ci inoltriamo verso la Hauptpltaz, cogliendo nel frattempo uno scorcio dello Schlossberg, la collina che domina la città.  La Hauptplaz, con la sua grande fontana dedicata all'arciduca Giovanni e la Rathaus in stile eclettico, è la nostra ultima tappa prima di dirigerci all'automobile ed al paesino isolato di Sankt Peter, dove abbiamo prenotato un piccolo appartamento per la notte.



Dopo una rapida cena alla pensione, terminiamo la giornata con una passeggiata tra i verdi e finalmente freschi rilievi che circondano la zona, meta privilegiata per trekking e nordic walking.
Finisce così il primo giorno alla scoperta dell'Austria. Il secondo giorno è stato dedicato a Vienna, e presto vi racconterò anche quello!

Clara

mercoledì 17 luglio 2013

Sherlock

Ormai siamo inondati da telefilm, serie su serie che si accavallano sui nostri schermi, televisioni o computer che siano, che inondano i forum di discussioni e le menti di teorie. E' praticamente impossibile, in effetti, guardare tutto quello che ci viene suggerito quasi quotidianamente da amici, parenti, coinquilini o perfetti sconosciuti che condividono le loro opinioni con chiunque passi su Internet.
Quindi, indovinate cosa farà ora Clara? Esatto, condividerà le sue opinioni. O per meglio dire le infliggerà al mondo volente o nolente.
Davvero simpatica, Voce. Per fortuna sono troppo concentrata sulla recensione che sto scrivendo per badare alle tue acidità.
Concentrata? Hai una fanfiction aperta in un'altra scheda e scrivi circa una frase ogni dieci minuti. Questa recensione finirà tra una settimana.
Okay, ho chiuso la fanfiction ed ora mi sto dedicando al blog, contenta? Chiudi il tuo becco incorporeo e lascia fare a me.
Se lo dici tu.
Stavo dicendo, la quantità di telefilm che ci viene proposta ogni giorno ha dell'incredibile, ed è probabilmente per questo che solo quest'estate mi sono ritrovata a guardare, rigorosamente in streaming, la prima stagione di un telefilm che in realtà è uscito nel 2010. Si tratta di "Sherlock", produzione della BBC che trasferisce nel periodo contemporaneo le classiche avventure di Sherlock Holmes.



Motivi per guardare questo telefilm?
1) Stiamo parlando di Sherlock Holmes, gente. Non so cosa ne pensiate voi, ma io ho divorato tutti i libri, e questa serie, per quanto se ne distacchi assai, è ricca di riferimenti che ogni lettore può adorare, ed al tempo stesso di novità che tolgono ogni atmosfera di già visto.
2) Gli sceneggiatori. Signori e signore, salutate Steven Moffat e Mark Gatiss, anche conosciuti come il signore degli incubi ed il suo degno assistente da chiunque abbia visto qualche puntata delle nuove stagioni di Doctor Who. Siamo in presenza di due geni del male che provano un piacere sadico nel far soffrire gli spettatori con tensione altissima, imprevedibili colpi di scena, bruschi cambi  di tono dal comico al tragico nel giro di pochi secondi, e l'assoluta certezza che nulla e nessuno è al sicuro. E, sapete una cosa? Il risultato è sublime.
3) Gli attori. Nel ruolo di Sherlock, quel Benedict Cumberbatch che ha appena interpretato il cattivo di "Star Trek- Into the darkness". Ed in quello del suo coinquilino ed assistente, Martin Freeman, già protagonista di "Guida galattica per autostoppisti" e, più recentemente, "Lo hobbit". Sono certa che sapete di cosa sto parlando, ma nel caso la risposta fosse no... bene, avete anche tre nuovi film da vedere. Cosa volete di più?




Credo di aver sintetizzato in quei punti abbastanza motivi per guardare l'intera serie. Per ora ci sono due stagioni (la terza è in lavorazione) di tre episodi ciascuna, novanta minuti ad episodio, quindi, anche prendendovela con calma e riservando un po' di tempo per dettagli quali mangiare, dormire e generalmente vivere, in poco tempo potete esaurire tutte le puntate disponibili e ritrovarvi in allegra compagnia ad attendere spasmodicamente le prossime.
Tensione, azione, brillanti deduzioni, corse contro il tempo e colpi di scena. Divertimento, paura, emozioni forti, tristezza e sollievo. Se state cercando tutto questo, vi suggerisco caldamente questo telefilm.



Tanti saluti a tutti, ed arrivederci a presto!

Clara

lunedì 15 luglio 2013

Ritorno al blog (ed al tempo perso...)

*musichetta trionfale*
Ebbene sì, cari i miei lettori. Sono sopravvissuta ad un mese e mezzo di scavi archeologici nonché ad una sessione estiva di esami universitari, ed ora sono di nuovo qui a riprendere i miei consueti sproloqui privi di connessioni logiche, aiutata dal calore dell'estate e dalla disponibilità di una connessione Internet decente.
E' passato un po' dall'ultima volta che ho messo mano a questo blog, e sinceramente non so proprio come ricominciare. Nessun brillante spunto per una recensione, nessun nuovo manga iniziato di recente e già schizzato in vetta alle mie priorità, nessun libro appena terminato che implora di essere condiviso per il mondo. Il mio cervello sta ancora tentando di riprendersi dalle fatiche dell'ultimo mese e non è in condizione di partorire un brano decente, sia esso un pezzo di vita vissuta o una nuova fantastica storia.
Perché, quando mai il tuo cervello ha partorito qualcosa di decente? A parte la sottoscritta, è ovvio.
Voce! La mia adorata Vocettina, quanto è bello averti di nuovo qui! Anzi, stavo proprio pensando che...
No, non ti sostituirò nella scrittura di questo post. Ho già dovuto occuparmi di questo tuo blog scalcinato per ben due volte.
Uhm, allora mi sa che devo sul serio trovare qualcosa da dire, altrimenti questa riapertura del blog finirà per essere soltanto una sfilza di inutili frasi che girano intorno alla mia incapacità di trovare qualcosa da dire.
Non penso che qualcuno se ne stupirebbe.
Quanta meschina crudeltà da parte tua, ignobile esserino incorporeo...
Devo ricordarti che è tutta ampiamente meritata? Credi forse che non abbia notato che nelle risposte ai commenti hai lasciato un po' troppo aperta la possibilità di dare un seguito a quella nauseante farsa che con la tua solita mancanza di immaginazione avevi chiamato The Voice in Wonderland?
Ti avviso, mi stai facendo venire voglia di scrivere quel seguito in questo preciso istante.
Stai mentendo. In questo istante non hai voglia di fare niente, ed infatti stai giocando a Manga Creator sull'altra scheda aperta. Non ti conviene litigare con qualcuno che vive nella tua testa.
Eureka!
Chiedo scusa?
Ho trovato un modo per riempire questo spazio vuoto!
Ma lasciamolo vuoto, è così carino, un post tutto immacolato e miracolosamente privo delle tue solite idiozie...
Parlerò di nuovo di Manga Creator e giochi simili!
Riposate in pace, poveri lettori che hanno appena chiuso questa pagina. E' stato bello conoscervi, ed ancora più bello sapere che avete abbastanza buon senso da fuggire finché potete.
Manga Creator, cari lettori che sono miracolosamente rimasti su questa pagina nonostante il terrorismo psicologico della mia (assai poco) collaboratrice, è un gioco, o meglio una serie di giochi, in cui il/la navigante di Internet con capacità artistiche nulle può sbizzarrire la propria fantasia nella creazione di una serie di pagine manga. Ogni pagina propone infatti una differente situazione, ed il giocatore può personalizzarla scegliendo ogni dettaglio dei personaggi presenti, dai capelli all'abbigliamento. Si possono poi aggiungere le vignette, creando così autentiche storie, con varianti potenzialmente infinite.
E dove si può trovare questo fantastico modo di sprecare ore che potrebbero essere assai più produttive?
Ecco qui il link!
Come potete notare se cliccate su quel collegamento, ci sono tre diverse "storie". Manga Creator, con tutte le pagine già disponibili, e due espansioni ancora in fase di sviluppo, "Fantasy world" e "School days". Avete già avuto occasione di vedere un paio di miei esperimenti creativi qui e qui. Ora, ecco una raccolta di altre piccole produzioni a tema orientaleggiante!
Che io provvederò a commentare per il vostro diletto e per il fastidio di Clara. Peccato che non ci sia Piccolo troll a farmi compagnia.



Ecco, questa ad esempio cosa sarebbe?
Non ne sono sicura... lui la sta minacciando? Oppure è solo un bisticcio tra innamorati? O magari lui è un detective, e la sta mettendo sotto pressione in quanto sospetta per una serie di furti avvenuti a scuola? O forse è un criminale, lei gli ha visto fare qualcosa di illegale e ora lui...
Insomma, non hai la minima idea di cosa stia succedendo, hai solo abbinato colori e vestiti a caso.
Così è più divertente! Ci sono mille possibilità, ed ognuno può creare la sua storia!
Ogni volta che parli di creare una storia mi fischiano le orecchie, chissà perché.


Questa invece è School Days, giusto? Il biondino sembra parecchio imbarazzato, ma suppongo che lo sarei anche io se dovessi parlare con una ragazza che indossa orecchie da coniglio.
Si intonavano benissimo all'abito. Lui sta cercando di dichiararle i propri sentimenti, ma c'è quell'altro tizio che trama malefico alle loro spalle...
A me pare che si stia godendo la scena. Un po' come faccio io quando tu fai sogni molto preoccupanti su personaggi che esistono solo oltre uno schermo.
Dobbiamo per forza parlare delle mie sequenze oniriche in pubblico?
Pensavo che questo blog servisse proprio a propinare al pubblico i tuoi drammi privati. Parlando di drammi, cosa vedo qui sotto? Un lieto fine?


Già, questa è la pagina finale del primo Manga Creator, in cui i due protagonisti giungono finalmente ad un sospirato bacio d'amore. Per questi due in particolare mi sono ispirata ad una storia che ho scritto secoli fa... si chiamano Nim e Renè, per la cronaca.
Anche loro ti insultavano regolarmente per la tua tendenza sadica a cacciarli in guai atroci?
Credo proprio che potendo lo avrebbero fatto.


Mi sbaglio o questa è la stessa scena?
Già, questa è la prova di quanto possano essere diverse due combinazioni realizzate utilizzando la stessa pagina di base. Non trovi che assomiglino un po' a Roy e Riza di Fullmetal Alchemist?
Mi stai dicendo che per due immagini di seguito i personaggi avevano un senso compiuto e non erano messi lì a caso?
Ehi, non essere così stupita della mia capacità di compiere azioni sensate. I prossimi invece sono scelti a caso, lo ammetto.


Okay, questa la interpreto io. Lei è una cosplayer del Signore degli Anelli che si è fatta di funghetti allucinogeni mentre partecipava ad una festa, ed ora è convinta di vedere uno pseudo-indiano su un albero. Tenterà di arrampicarcisi, scivolerà sulla corteccia viscida e si romperà un osso.
Voce, tu devi sul serio smetterla di essere così negativa. Magari lei sta solo ricordando un incontro felice, o forse è quel ragazzo dal sorriso dolce che ricorda la risata allegra del suo amore lontano, mentre lei è impegnata a lottare come paladina contro le forze del male.
Mah, se lo dici tu... ehi, qui sotto ce n'è un'altra con le orecchie da coniglio! Ma cosa è, un'invasione?




A me sembrano dolci! Uhm, quelle due ragazze non sembrano molto contente di vedere gli altri tre.
Probabilmente tra poco la coniglietta tirerà fuori un bazooka e li farà a pezzi, ha lo sguardo da psicopatica. La sua amica la aiuterà a liberarsi delle prove e trovare un alibi, e vivranno felici e contente.
Ehi, perché le tue storie finiscono sempre con qualcuno che muore?
Hai detto tu che ognuno può creare la propria storia!
D'accordo, direi che è meglio se per stasera ci fermiamo qui. Cari lettori, rimanete sintonizzati, perché Animula Solivaga ha ufficialmente riaperto i battenti per la stagione estiva!
Visto che ho nominato il Signore degli Anelli, posso finire in modo appropriato?
Che sarebbe?
Fuggite, sciocchi!
...
...
Grazie per il contributo, Voce. Tanti saluti a tutti, arrivederci a presto! ^_^


Clara