domenica 18 ottobre 2015

Ricerca online: quando Internet può salvarti la tesi

Ovvero, il post che avevo promesso mesi e mesi fa su come cercare materiale per una tesi di laurea, ma anche per qualsiasi altro genere di ricerca, o solo per interesse personale, tramite quel meraviglioso strumento che risponde al nome di Internet. Le biblioteche sono meravigliose, ma non sempre hanno tutto quello che ci occorre, ed a volte è fisicamente impossibile reperire il materiale che ci serve, o anche solo capire come trovarlo. A differenza dei nostri colleghi di qualche anno fa, noi abbiamo un grande aiuto: l'enorme mole di materiale pubblicato online o digitalizzato dal formato cartaceo. E non sto parlando di Wikipedia, ma di articoli e saggi accademici, che non sfigureranno nella vostra bibliografia.
Premessa: io mi occupo di archeologia, quindi molto di quello che proporrò potrebbe più utile a chi si occupa di materie umanistiche. Diversi di questi siti non sono comunque specializzati, ma comprendono qualsiasi ambito accademico, quindi anche chi si occupa di altri campi potrebbe trovare materiale utile. Pronti?

1) Academia.edu
Questo sito è utilissimo per recuperare i contributi più recenti su un argomento. Sempre più studiosi, anche di grande fama, lo stanno utilizzando, condividendo qui i propri articoli e saggi. Essendo un sito "aperto a tutti", nel caso di nomi completamente sconosciuti conviene una piccolissima ricerca biografica per assicurarsi che effettivamente sappiano di cosa stanno parlando, ma in genere il materiale caricato è valido ed utilissimo, liberamente e comodamente consultabile, anche se per scaricarlo dovete iscrivervi.

2) Persée

Il Portal de Revues en sciences humaines et sociales, sito francese, offre un vastissimo catalogo di vecchi numeri di riviste liberamente consultabili. Per la maggior parte sono appunto in francese, ma non è raro trovare anche articoli in altre lingue, ovviamente a seconda dell'ambito di interesse. L'interfaccia di ricerca è assai facile da usare, e permette di specificare singoli termini, ma anche data, lingua, genere di pubblicazione e rivista specifica. Se la vostra tesi, o ricerca, o interesse personale, vi conduce a cercare articoli francesi degli scorsi decenni, questo sito è a dir poco prezioso.

3) Gallica

Ancora una volta, un sito in francese, dedicato alla Bibliothéque Nationale de France, ed ai milioni di documenti, libri, riviste, immagini e altro, in essa contenuti che sono stati digitalizzati e resi così fruibili al pubblico. Non molto utile per i contributi più recenti, ma se vi servono fonti di inizio secolo o del secolo scorso, oppure ancora più antiche, magari per un lavoro di storia moderna o contemporanea, o per ricostruire la storia degli studi su un argomento, può essere assai utile fare una ricerca anche qui. Come nel caso precedente, l'interfaccia è semplice e permette di fare ricerche molto precise.

4) Digitale Bibliothek dell'università di Heidelberg

Premetto che questo sito è completamente in tedesco, un dettaglio che potrebbe rallentare le ricerche, ed in generale non è di utilizzo immediato quanto gli altri, ma contiene anche una vasta mole di materiale digitalizzato in altre lingue, italiano compreso, quindi può valere la pena di fare uno sforzo. Ancora una volta ci si trova di fronte ad un'immensa quantità di materiale, quindi se state cercando di rintracciare un vecchio testo e non l'avete trovato su Gallica o Persée, potrebbe benissimo essere qui.

5) Année philologique

Rispetto agli altri siti citati, questa ha il difetto di non essere liberamente consultabile, è necessario un abbonamento... ma non temete, è probabile che la vostra università lo abbia già sottoscritto. Accedendo da un computer dell'ateneo o utilizzando un apposito proxy sul vostro, non avrete problemi. Tra l'altro, l'Année Philologique è uno di quei casi in cui l'edizione digitale è più aggiornata di quella cartacea, seppure sempre in ritardo di un paio d'anni sulle pubblicazioni. Questo database vi permetterà di costruirvi una bibliografia di articoli, saggi e qualsiasi altro testo sia uscito sull'antichità greca e latina (ma c'è anche una parte su altre culture correlate).Oltre ovviamente alla filologia, c'è un ampio spazio anche per altre discipline, come epigrafia o, ovviamente, archeologia. Tra l'altro si tratta di uno strumento assai illustre, la versione cartacea fu fondata nel 1926, quindi se andate a dire al vostro relatore che avete consultato l'Année ne sarà certamente soddisfatto.

6)Searchable Greek Inscriptions

Questo sito, curato dal Packard Humanities Institute, vi può servire se la vostra tesi coinvolge del materiale epigrafico in lingua greca. Se la vostra tesi non c'entra nulla con l'epigrafia greca potrebbe non essere così utile. Si tratta di una vastissima raccolta di iscrizioni greche, suddivise per regioni, in cui potete cercare anche soltanto una parola e vedere dove compare, con i riferimenti alle edizioni per approfondire l'argomento. Anche questo è liberamente consultabile, e per quanto "di nicchia" può sempre interessare. Magari qualcuno sta facendo una tesi sulla letteratura greca e vuole sapere se una formula era usata anche fuori dalle fonti letterarie, oppure vi siete sempre chiesti se quel termine su cui vi eravate tanto arrovellati al liceo fosse effettivamente usato fuori dalla poesia.

7) Ancient World Online
Questo sito, che tra l'altro è su blogger, a differenza degli altri non serve a cercare la bibliografia... serve a cercare i siti su cui cercare la bibliografia. Sì, sarebbe bastato mettere questo link all'inizio e vi sareste risparmiati di leggere tutto questo post. AWOL è appunto una lista di risorse Open Access per gli studi antichi, dalle fonti classiche alle riviste, dai database ai manoscritti digitalizzati, qui troverete una quantità pressoché inesauribile di link a materiali utili. Essendo così assolutamente immenso, potrebbe non essere facile trovare quello che di preciso state cercando, se non ne sapete già il nome, c'è il rischio che risulti dispersivo. Ma se vi serve una rivista specifica e volete sapere se è reperibile online, o se semplicemente volete leggere qualcosa a tema storico (o archeologico...) senza spendere troppo e senza muovervi dal vostro schermo, questo è il posto che fa per voi. Una raccolta preziosissima e soprattutto continuamente aggiornata con l'aggiunta delle risorse più recenti... e tra l'altro è pure qui su Blogger.

Comunque, spero di essere stata utile a qualcuno. Ovviamente la quantità di risorse online disponibili per la ricerca è immensa ed in continuo aumento, quindi prima o poi potrei tornare sull'argomento. Nell'attesa, buona lettura a tutti, e se siete capitati qui mentre state facendo la tesi in bocca al lupo!

Clara
 


venerdì 16 ottobre 2015

S. La nave di Teseo



S. Titolo laconico e misterioso per un post, ancora di più per un libro... ed è proprio di un libro che voglio parlarvi stavolta. Un libro che in realtà ne contiene due. Da un lato c'è la storia scritta nelle sue pagine, il romanzo "La nave di Teseo", il racconto di un uomo privo di memoria, di una nave che sembra maledetta, di un viaggio difficile e sanguinoso, tra denuncia sociale e ricerca di una verità dimenticata. Il romanzo di un autore, V. M. Straka, di cui nessuno conosce la vera identità, e sulla cui figura e scomparsa si accaniscono molteplici teorie. Ci sono poi le strane, a tratti sconclusionate, note a pié di pagina del traduttore F. X. Caldeira, altrettanto misterioso e discusso, che forse celano il codice per capire l'autore. Il libro è ormai vecchio di qualche anno, e la carta giallognola, a tratti rovinata, che ci si ritrova tra le mani contribuisce a rendere questa "vecchiaia" ancora più fisica e reale.
Dall'altro lato c'è la storia che si sviluppa nei commenti scritti ai margini del libro da due giovani, un ricercatore, che sull'enigmatico autore del romanzo sta lavorando da una vita, ed una studentessa che lavora in biblioteca e si appassiona rapidamente al mistero. Dalle loro note, domande e risposte, ma anche da cartoline e articoli di giornale tra le pagine, tocca al lettore ricostruire la vicenda, l'ordine dei fatti e degli appunti. E la storia che si ricostruisce è fatta di oscure vicende del passato che trapelano dalle pagine del libro e che si ripercuotono nella realtà, di rivalità accademiche e società segrete, ma anche del progressivo svelarsi del passato dei due lettori-scrittori e del progredire della loro relazione.
Il libro (quello vero, intendo) è stato pubblicato nel 2013, scritto da Doug Dorst ma creato da J.J. Abrams... sì, quel J. J. Abrams. Quello di Lost, Alias, i nuovi film di Star Trek, e tra poco Star Wars.

Ah, quindi è per colpa sua che di tanto in tanto si mette ad urlare "Nuuuuooooh, rovineranno tuuuuttoooo...", mentre altre volte saltella super-eccitata controllando il calendario?

Non saprei. La quantità di film o serie per cui Clara soffre di bipolarismo è infinita.

Comunque, si tratta quindi di un romanzo interattivo, in cui il lettore è costretto a mettersi in gioco in prima persona, ad inseguire un filo conduttore tra una pagina e l'altra, a capire cosa sia successo prima e cosa dopo. Si può mettersi a gareggiare con i due protagonisti delle note laterali nella risoluzione del mistero, cercando di svelare i codici nascosti tra le pagine prima che lo facciano loro, oppure si può limitarsi a seguirli. Si può correre avanti ed indietro, inseguendo il filo delle loro conversazioni e dei riferimenti, si può seguire la trama di "La nave di Teseo" e lasciare ad un secondo momento quella dei protagonisti, si può e si deve tornare indietro a controllare quando il significato di qualcosa ciene finalmente svelato. Questo libro invita a leggerlo più e più volte, a leggerlo in modo diverso, in ordine diverso, concentrandosi ora su questo elemento, ora su quello, cogliendo ciascuna colta una componente diversa, un pezzo dell'enigma ancora da risolvere, una diversa ipotesi di lettura. Non c'è un'unica soluzione, ed a volte non ne viene data nessuna. Tutto sta al lettore, alla sua immaginazione, alla sua pazienza, alla sua voglia di mettersi in gioco.
"La nave di Teseo" di Straka, il romanzo principale, è, devo ammetterlo, piuttosto pesante, a tratti poco comprensibile, con dettagli che sembrano gettati lì a caso e fili narrativi lasciati irrisolti, non il genere di lettura "da spiaggia", e tuttavia ricco di momenti affascinanti e personaggi indecifrabili ed intriganti. Per quanto riguarda la storia "di contorno", l'attaccamento che si sviluppa tra i protagonisti delle note sembra un po' affrettato, quasi forzato, ma forse questo accade perché in effetti tutto quello che noi sappiamo di loro sono le scritte sulle pagine, e non quello che accade all'esterno di esse, e queste scritte non sono in ordine cronologico, che tocca a noi ricostruire. In effetti, su Internet esistono già diverse teorie sul vero significato del libro, alcune degne della più sofisticata e paranoica teoria complottista...

Incredibile ma vero, queste non le ha scritte Clara.

... ma non metto i link perché altrimenti qualcuno sarebbe tentato di cliccarci sopra prima di aver letto. Fatevi la vostra idea, e poi andate a sbirciare quelle degli altri. Oppure no: la cosa bella di un libro come questo è che non c'è un modo giusto ed uno sbagliato di leggerlo, potete fare tutto quello che volete.
Se vi piacciono gli enigmi, le trame non lineari, le storie interattive che richiedono una partecipazione attiva, e soprattutto se siete persone molto pazienti e meticolose, questo libro è perfetto per voi. Buona lettura!

Clara
 


domenica 11 ottobre 2015

Mr. Gwyn




Oggi torno a parlarvi di un libro di Alessandro Baricco, autore che è riuscito a crearsi un pubblico di appassionati, ma anche altrettanto appassionati detrattori. Personalmente, penso di trovarmi un po' in mezzo: i libri che ho letto finora ("Oceano mare" e "Seta"), in generale, mi sono piaciuti per l'afflato poetico e la raffinata composizione di parole e frasi, in grado di toccare toni assai diversi tra loro, ma questa attenzione alla forma mi è sembrata andare, a tratti, a scapito delle trame in sé.
Ho trovato un po' diverso rispetto a quello che avevo già letto di questo autore, una differenza che in un primo momento mi ha lasciata un po' perplessa ma che dopo un po', e soprattutto alla seconda lettura, ho gradito molto. La forma rimane assai curata, parole scelte e accostate in modo raffinato, ma stavolta non tanto poetico quanto esatto, di una precisione quasi chirurgica. La stessa precisione che caratterizza il protagonista, che si riflette nei suoi pensieri e nelle sue azioni.
Jasper Gwyn è uno scrittore, o meglio lo era. Un giorno, con grande stupore dei suoi ammiratori, rende pubblica la sua decisione di non scrivere più romanzi. Ma l'accostamento delle parole a costruire frasi e storie è una parte troppo importante della sua vita, e l'uomo realizza che deve trovare qualcosa che sostituisca la scrittura che praticava prima. E lo trova: ritratti. Jasper Gwyn realizzerà, o meglio scriverà, ritratti. Sarà un copista, ma di persone, ed i suoi ritratti non saranno descrizioni fisiche, ma... altro. Qualcosa che "riporti a casa" i suoi clienti. E quindi, questa è la storia di Gwyn, artista delle parole insolito e sfuggente, caratterizzato da una precisione quasi maniacale ed al tempo stesso da un'innocenza da bambino. La storia della sua ricerca di una nuova strada, e soprattutto di un modo di realizzare questi ritratti, di mettere a nudo la vera essenza che vuole rappresentare.
A fare da deuteroprotagonista, e da controparte di questa ricerca, è Rebecca. Molto più giovane di lui, insicura di se stessa e della sua vita, passa dal lavorare per l'agente letterario di Gwyn ad essere il suo primo soggetto e poi la sua assistente nell'attività di ritrattista. Un'esperienza che la trasforma e la coinvolge profondamente.
Intorno a loro, altri personaggi tratteggiati in brevi scene, che tuttavia danno loro vividezza e, perché no, ancora una volta esattezza. Dall'agente letterario di cui sopra, la persona più vicina ad un migliore amico che Gwyn abbia, completamente diverso da lui nella sua "chiassosa" vivacità, ad una signora anziana che forse è un fantasma, al vecchietto che realizza lampadine a mano, ed ovviamente tutti i clienti che Gwyn ritrarrà, comparse che entrano ed escono in poche pagine, ma lasciano ciascuna qualcosa di sé al lettore, pochi dettagli vibranti di un fascino intimo, come se davvero per qualche riga fossimo entrati nell'anima di uno sconosciuto.
Non è un romanzo da leggere in fretta, non è un romanzo forte. Si tratta di qualcosa da gustare con lentezza e delicatezza, almeno nella prima parte. Nel finale il ritmo si fa più rapido, con un mistero da risolvere. E senza voler svelare come vada a finire, sono molte le domande che rimangono aperte, ma forse è giusto così. Lo sfuggente signor Gwyn, coerente con se stesso, continua a scappare alla comprensione del lettore. All'inizio questo "finale aperto" mi ha lasciato un pizzico di amaro, ma in effetti, con un personaggio così, non credo che potesse andare diversamente.
Un libro consigliato a tutti i fan di Baricco, che probabilmente non avevano certo bisogno del mio consiglio, ma anche a chi non conosce questo autore, a chiunque ami la precisione e le brevi, efficaci scene che ti imprimono in testa un personaggio.
Buona lettura!

Clara



sabato 3 ottobre 2015

PS238

Stavolta voglio proporre a chiunque per caso passi di qui l'ennesimo webcomic in inglese, argomento che ormai sta diventando uno dei più frequenti su questo blog. A mia difesa, ne esistono un'infinità, quindi per pura statistica è inevitabile che molti di essi siano interessanti e di buona qualità, almeno secondo i miei gusti.

E già qui la situazione si fa problematica...
Questa volta, si tratta di un webcomic di "genere" supereroico. PS238, scritto e disegnato da Aaron Williams, è ambientato infatti in un mondo dove supereroi e supercriminali sono all'ordine del giorno, e sempre più diffusi. Il dettaglio che distingue questa serie dalle altre dieci a cui avete pensato con la frase precedente? I protagonisti sono tutti bambini, figli di superumani che hanno ereditato i poteri dai propri genitori, o che li hanno acquisiti in qualsiasi altro modo. E che cosa si fa quando ci sono ragazzini di età media sette anni, molti dei quali potrebbero potenzialmente causare terrore e distruzione senza neanche provarci, ed alcuni dei quali ci provano attivamente?
Ovvio, li si manda a scuola, nella speranza che i futuri supereroi sappiano cosa fare una volta diventati tali, e che gli aspiranti supercriminali già fin troppo attivi non rimangano senza supervisione. Nasce così PS238, la prima scuola per "metaprodigi", che per motivi burocratici non ha ottenuto l'autorizzazione per essere una scuola a sé stante e quindi è prontamente collocata sotto una scuola normale. Una scuola con programmi personalizzati a seconda dei talenti dello studente, dalla palestra per i super-forti alle lezioni di magia, ed anche una classe per chi ha capacità speciali o inclinazioni più pacifiche, ma utilizzabili in altri ambiti. Una scuola dove potrete trovare personaggi del tutto originali accanto ad altri sospettosamente simili a super-eroi o ad altri individui già ampiamente conosciuti, da Superman a Hulk al Morpheus di Sandman (Sandman. Neil Gaiman. Capolavoro assoluto. Fine pubblicità occulta.)... e sì, se conoscete un po' questo blog ormai ve lo aspettate. C'è pure un omaggio a Doctor Who. Giuro che non li vado a cercare apposta.

E noi ti crediamo, Clara. Non sei capace di cercarli apposta.

Da questa premessa si potrebbe pensare che sia la combinazione perfetta per una storia comica, ed in effetti l'umorismo non manca, dal precoce genio del male con un chip che trasforma le sue imprecazioni in canzonette, all'alieno che parla una lingue incomprensibile e dimostra il suo affetto sparando palline da tennis. Gran parte dell'umorismo del fumetto viene anche dall'uso che fa di classici luoghi comuni del genere supereroico, come quando nessuno è in grado di riconoscere un personaggio che indossa una "maschera", con suo grande stupore, o i già citati riferimenti a personaggi e storie già esistenti, in qualche caso con colpi di scena inaspettati (ad esempio, il "sosia" di Superman? Salta fuori che la storia non è esattamente la stessa dell'originale...).
Ma c'è molto più di questo. Ci sono azione e combattimenti, e tutto il repertorio del genere, dalle invasioni aliene agli universi paralleli, dai cloni ai viaggi nel tempo. Ci sono anche momenti decisamente tristi, soprattutto perché sono assai realistici, toccando temi dall'indifferenza dei genitori al divorzio, e perché sono dei bambini a subirne le conseguenze. La serie non diventa mai troppo angosciosa, né insiste troppo sulle tematiche più angst, ma non si può non voler dare un abbraccio immenso ad un paio dei piccoli protagonisti.

Ma considerando che Clara abbraccerebbe anche un Dalek, non significa nulla.

Mi ha colpito anche il fatto che ci sia un forte sviluppo di determinati personaggi, che in seguito agli eventi della serie cambiano, o stanno cambiando, il loro modo di pensare e comportarsi, e di relazionarsi con gli altri. Le trame dei singoli "archi narrativi" sono in genere strettamente collegate tra loro e lasciano conseguenze anche pesanti sui successivi, o almeno vengono ricordati e richiamati dai personaggi. Purtroppo non posso dire molto di più senza fare spoiler, ma è evidente come i personaggi principali stiano crescendo.
I diversi archi narrativi vedono al centro personaggi diversi, quindi è difficile individuare un vero e proprio protagonista. Probabilmente quello che ha avuto più spazio è Tyler, l'unico alunno della scuola per metaprodigi ad essere totalmente privo di superpoteri. Purtroppo i suoi genitori sono due tra i più potenti supereroi mai esistiti, quindi lo hanno iscritto contro la sua volontà. Come sopravvivi se sei circondato da bombe ad orologeria ed aspiranti conquistatori del mondo, ed hai la tendenza a finire in ogni guaio possibile? Ovvio... si prendono lezioni da un tizio che se non fosse per questioni di copyright si chiamerebbe Batman, e che è specializzato nel cavarsela senza poteri contro gente teoricamente molto più forte di lui. Nel più recente arco narrativo invece il focus si è spostato su Julie, detta 84... perché è l'84esima supereroina con lo stesso set di poteri: superforza, supervelocità, indistruttibilità e volo. Una categoria guardata dall'alto in basso da eroi con poteri più fantasiosi, ma 84 non ha intenzione di arrendersi... e si ritrova più o meno per caso con un fanclub. Oh, e con il fato di New York in mano.
I personaggi sono quindi ben sviluppati, ma al tempo stesso, è evidente come siano ancora dei bambini, risultato non facile per un adulto che scrive storie. I personaggi, anche se a volte sembrano più maturi della loro età (in un paio di casi perché sono effettivamente dei piccoli geni), in generale agiscono e pensano secondo la loro età, dimostrando, a seconda dei casi, tutta l'ingenuità di qualcuno che ha effettivamente sette-otto anni, e questo influisce sulla trama. Insomma, avere dei protagonisti bambini non è solo una scusa per fare qualcosa di divertente, ma anche un modo per esplorare come si approccia a superpoteri e superproblemi un gruppo di età non molto diffuso nei fumetti.
Per quanto riguarda lo stile di disegno, è piuttosto "cartonesco" e semplice, soprattutto in confronto ad altri webcomic di cui ho già parlato, ma ugualmente piacevole e ben disegnato. Dal momento che questo webcomic comincia la sua storia come fumetto cartaceo, e solo in seguito viene trasferito su Internet, i primi numeri sono in bianco e nero, mentre i contenuti successivi, che nascono per il digitale, sono a colori, ancora una volta con una colorazione semplice ma efficace.
Insomma, se vi piacciono i supereroi e se vi siete chiesti come funzioni davvero una scuola elementare dedicata a loro, le avventure di PS238 sono imperdibili!

Clara