venerdì 27 febbraio 2015

Ci scusiamo per il disagio

Cari lettori, tanto per cambiare sono qui per darvi un triste, tristissimo, cataclismatico, apocalittico annuncio. Apocalittico, ovviamente, nel senso più vicino all'etimologia greca, ossia "rivelatorio". Ebbene sì, sto per rivelarvi le ragioni dell'ennesima scomparsa di una certa pseudo-blogger così mentalmente incasinata che lascia fare le sue scuse ad una Voce nella sua testa.

Vedete, Clara in questo momento è impegnata in un'aspra e difficile missione. Deve affrontare ancora due prove difficilissime prima di poter abbattere il boss finale. Almeno, lei per ora si illude che sia il boss finale, in realtà è solo un boss di fine livello. E come se non bastasse queste due prove hanno anche un limite di tempo che si avvicina, si avvicina, si...

 Quello che il nostro Piccolo Troll di fiducia sta cercando di dire è che Clara deve dare gli ultimi due esami prima della laurea triennale, e che quindi è più sepolta dai libri del solito. Per voi lettori, detto in parole semplici semplici, questo significa che almeno per le prossime tre settimane le possibilità di vedere un nuovo post su questo blog sono meno di quelle di vedere istantaneamente risolto il problema della disoccupazione in Italia. Ma non temete, sono sicura che riuscirete a trovare qualcosa di più interessante da fare.

E se non torneremo più, sappiate che è perché lo studio pazzo e disperatissimo ha surriscaldato la testa di Clara e noi due siamo morti bruciati all'interno. Sappiate che vi abbiamo voluto bene!

Parla per te...

La Voce,
e Piccolo Troll




PS: Scherzavo sul morire bruciati, ovviamente noi abbiamo l'uscita di emergenza.

mercoledì 18 febbraio 2015

La costa gallese



Terza e ultima tappa del nostro viaggio in Galles, cari lettori! Una tappa diversa dalle altre, perché arte e storia stavolta lasciano il posto alla natura, ad oceano e scogliere e rigogliosa vegetazione. Se volete fare una vacanza all'insegna del trekking e dell'aria pura, ecco un suggerimento che può esservi utile...

Si avvisano i signori lettori che non siamo responsabili del vostro turbamento quando vi ritroverete immersi nella pioggia e nel fango, sferzati dal vento e lontani dalla civiltà. Nel senso che io e Piccolo Troll non lo siamo, Clara lo è certamente e fareste meglio a cercarla per eliminarla.

Grazie per la precisazione, Voce. In effetti, premessa indispensabile, io ho avuto moltissima fortuna, perché la giornata dedicata a questa escursione è stata splendida: sole, poco vento, calore da maniche corte. Ma visto che stiamo pur sempre parlando della Gran Bretagna queste condizioni non sono affatto scontate, quindi quando organizzate il viaggio badate al tempo previsto, e preparate un programma alternativo.

Un ottimo esempio di programma alternativo è pianificare l'omicidio di Clara.

Come faccio a scrivere un post decente se tu aizzi i lettori alla mia morte? Devo pur trovare qualcosa di interessante da scrivere.

Potresti offrire della torta.

Ancora meglio, potresti scrivere cose che la gente è interessata a leggere fino in fondo.

Comunque, partiamo dal presupposto che il tempo vi sia favorevole. In Galles hanno avuto un'idea semplicemente geniale: unire tutti i sentieri che solcano la costa del paese in un unico grande percorso costiero, per la gioia degli escursionisti. Chi ha più giorni a disposizione può decidere di percorrerlo tutto con uno zaino sulle spalle, chi come la sottoscritta aveva solo un tempo limitato ne può scegliere un pezzettino.
Il mio pezzettino aveva come base Mumbles, stazione balneare affacciata sulla baia di Swansea, città quest'ultima che potete tranquillamente raggiungere in treno da Cardiff. Fuori dai circuiti turistici internazionali più popolari, Mumbles mi è sembrata comunque ben conosciuta da gallesi o inglesi desiderosi di passare un po' di tempo al mare, nonché da appassionati di barche a vela e a motore, di windsurf, e di sport acquatici in generale. Come ogni località balneare che si rispetti, quindi, ha tutto quello che serve per i turisti, dal supermercato, ad una piacevole varietà di ristoranti o pub. Sì, ve ne consiglierò uno... ma dopo. Prima la passeggiata e poi la cena, gente.

E la torta no?


Partendo da Mumbles, ci siamo diretti per prima cosa verso il molo, una struttura in stile vittoriano che ospita una sala giochi. Lì vicino si può vedere anche un faro, che a seconda della marea può apparirvi su un'isola, oppure separato da terra solo da qualche pozza. Perché le maree gallesi fanno un effetto strano, si ritirano lasciando metri e metri di spiaggia, si rialzano arrivando a lambire le scarpate di pietra artificiali, o le scogliere, trasformando completamente il paesaggio.




Il sentiero procede poi tra la scogliera da un lato e la vegetazione lussureggiante dall'altro, tra salite e discese che mettono a dura prova il fiato, ma ripagano di tutto ad ogni nuovo scorcio di panorama. Il
percorso tra l'altro è molto ben tenuto, e si può tranquillamente percorrere in scarpe da ginnastica, senza una particolare preparazione. Se fa bel tempo.
A pochi chilometri da Mumbles, Caswell Bay è stata il punto di arrivo del nostro percorso. Da lì, volendo, si poteva proseguire ancora ed ancora, in una successione di golfi e promontori... ma per noi era già ora di tornare indietro verso Mumbles, verso il nostro albergo.



E verso la cena. Perché, come ho già detto, Mumbles ha parecchi localini graziosi. L'unico che abbiamo sperimentato è il Mermaid, che però è molto consigliato se passate da quelle parti! Prezzi ragionevoli, personale molto gentile, e ottimi piatti, soprattutto quelli a base di pesce... e i dessert. Adoro i dessert.

Visto, avevo ragione io. C'è la torta.

Ovviamente sarebbe stato anche meglio se Clara fosse stata in grado di capire il menù.

Credevo che Clara sapesse l'inglese, vista la quantità di webcomic in inglese che ci propina.

Il problema non è l'inglese, ma la traduzione in italiano. Che pesce sarà mai un eglefino?

E così, tra difficoltà di traduzione e ultime pause meditative e già un po' nostalgiche di fronte al mare ed alla notte che si specchiava in esso, è finita la mia vacanza sulla costa gallese. Ed insieme ad essa è finito anche questo post, ma non preoccupatevi... ci sono molti altri viaggi da fare insieme :)

Guarda che nessuno si stava preoccupando prima che tu lo dicessi.

Io mi stavo preoccupando tantissimo. Non ho idea di cosa sia un eglefino.

Insomma, arrivederci a tutti!

Clara

PS: Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che tra i tanti talenti che mancano a Clara c'è anche quello della fotografia. Le foto sono merito della sua bravissima sorella, che ringraziamo tanto, soprattutto per la pazienza nel sopportare i diecimila "ma questa posso metterla nel mio blog?"

venerdì 13 febbraio 2015

I racconti dei vedovi neri






La prima cosa a cui si pensa se si sente parlare di Isaac Asimov è la fantascienza: le tre leggi della robotica sono state riprese da tantissimi autori sulle sue illustri orme, ma anche il ciclo della Fondazione, o i suoi racconti brevi, hanno segnato delle pietre miliari del genere. Eppure uno scrittore così prolifico non poteva certo limitarsi ad un solo genere... e così eccomi a presentarvi una raccolta di racconti gialli, che arricchiscono di sfumature inedite l'immagine di un grandissimo autore.

Non si è proprio capito che a Clara piace Asimov, eh?

Ah davvero? Io pensavo che stesse solo aggiungendo aggettivi a caso per allungare il post.

Anche quello, in effetti, anche quello...

Comunque, stavo dicendo, Asimov scrisse una serie di racconti per l'Ellery Queen's Mistery Magazine. In questi racconti, il filo conduttore è appunto quello delle riunioni mensili del club dei Vedovi Neri... nulla di macabro in realtà, soltanto un gruppo di gentiluomini americani che si riunisce per cenare e conversare, facendo a turno ad invitare un ospite che ravvivi la serata. In ognuna delle storie, si scopre ben presto che l'ospite ha un mistero che lo arrovella, o un crimine irrisolto nel suo passato, o un legame con qualcosa di particolare. Così, ad ogni riunione i Vedovi Neri si propongono di sviscerare il giallo, discutono, fanno ipotesi, e si lasciano occasionalmente fuorviare da argomenti non proprio correlati o battibecchi. Ed ogni volta è l'efficiente e brillante cameriere Henry, ormai Vedovo nero onorario, a fornire con impeccabile logica la soluzione del mistero.
Questa formula fissa evita di diventare ripetitiva per la notevole varietà dei casi che i personaggi si ritrovano ad affrontare, dal furto, all'omicidio, allo spionaggio, e per la corrispondente varietà delle soluzioni, che possono dipendere da un gioco di parole come da un orologio, ma che hanno sempre una propria logica.
Non c'è spazio per l'azione o per rocamboleschi colpi di scena, se si escludono quelli date da poche parole accuratamente posizionate. I crimini possono essere avvenuti anni prima, e li veniamo a conoscere solo attraverso i racconti dei personaggi. Questi sono gialli nella tradizione del classico più giallo, gialli dove, per dirla con Hercule Poirot, tutto quello che conta sono le "piccole cellule grigie".
Una notevole differenza rispetto ai gialli tradizionali è che la maggior parte del testo non ruota esattamente intorno al giallo. Sono frequenti le divagazioni dei commensali, a volte con intento umoristico, altre semplicemente per trasmettere l'atmosfera della riunione e definire i caratteri di chi vi partecipa. Proprio dai dialoghi, che costituiscono la maggior parte della storia, emergono infatti le personalità e le peculiarità di ciascun Vedovo nero, i loro lavori e i loro hobby, che costituiscono un legame tra i diversi racconti. Ad esempio, i tentativi di uno di loro di comporre limerick sui libri dell'Iliade, e quelli degli altri di impedirgli di recitarli.
In generale, questa raccolta mi ha molto soddisfatta, anche se devo ammettere che in alcuni casi le divagazioni frequenti la rendono un po' ripetitiva, anche perché ogni racconto nasce per essere letto da solo. A proposito di nascita, nella edizione che ho letto io ogni racconto era corredato da un commento dell'autore sulla genesi dello stesso. Un'ottima occasione per saperne di più su cosa succede nella mente di un grande scrittore, e per rendersi conto che, tra ricoveri in ospedale e disperanti carenze di macchine da scrivere (oggi diremmo di computer), era esattamente come ciascuno di noi.

Solo che lui sapeva scrivere, a differenza tua.

Grazie, è sempre bello sentirsi apprezzati. Comunque, se vi piacciono i gialli "classici" ed intellettuali, questi racconti fanno decisamente per voi. Tra l'altro, oltre a questi dodici racconti, Asimov ne ha scritti anche altri con la stessa ambientazione, raccolti a loro volta in libri successivi. Quindi, se non ne avete abbastanza, non c'è di che disperarsi...
Buona lettura ed arrivederci a presto!

Clara

sabato 7 febbraio 2015

Llandaff



Come promesso, prosegue il nostro piccolo viaggio in Galles, e prosegue con il piccolo ma affascinante paesino di Llandaff, a pochissima distanza da Cardiff, da cui si può tranquillamente raggiungere in autobus. Ma che cosa c'è di tanto interessante da giustificare l'escursione?

Un varco spazio-temporale verso un universo alternativo dove tu riesci effettivamente a pubblicare i post entro un tempo decente? Perché questa è l'unica spiegazione alla puntualità dell'adempimento di tale promessa.

Tanto per cominciare, è la cittadina natale di Roald Dahl, che qui nacque nel 1916 da genitori norvegesi, frequentò la scuola, ed ammirò un negozio di dolci che gli fu di grande ispirazione. Penso che praticamente tutti nella mia generazione e circostanti siano passati  attraverso "La fabbrica di cioccolato" e "Matilde", o quanto meno gli adattamenti cinematografici. Per non parlare del trauma che è stato per la mia infanzia la
lettura di "Le streghe", e chi lo ha letto da piccolo sa di cosa parlo. Un po' meno conosciuti sono i suoi racconti per adulti, con una spiccata vena macabra, un humour nero che si conclude spesso con letali colpi di scena. Ma che lo abbiate conosciuto da giovani o da meno giovani, è un'occasione per prestare omaggio ad un grande autore.

Ma una targa non è una ragione sufficiente per questa visita. E allora, che ne pensate di una splendida ed antica cattedrale, il cui nucleo più antico risale al XII secolo, in un sito che ospita alcune tra le più antiche presenze cristiane della Gran Bretagna? La chiesa fu gravemente danneggiata nei bombardamenti della seconda guerra mondiale, ed in seguito ricostruita unendo agli elementi storici altri di gusto contemporaneo, come la statua in alluminio della Maesta di Cristo che domina la navata. La chiesa ospita tra l'altro un trittico del pittore preraffaellita Dante Gabriel Rossetti.








Accanto all'edificio sorge un antico cimitero immerso nel verde. Croci e lapidi consumate dai secoli giacciono abbracciate da erba e rami, in un'atmosfera di pace sospesa. Passeggiando, si può gettare l'occhio su nomi ed iscrizioni che evocano con nostalgia un mondo lontano - un mondo di marinai, di soldati, di mogli e madri. Un mondo che sembra trasmettere una meditativa serenità.





Il paese ospita anche due rovine del XIII secolo, il castello del Vescovo ed il campanile. Da quest'ultimo, le aperture sulle pareti permettono di cogliere artistici scorci della cattedrale.
E, se avete seguito il post precedente vi starete chiedendo quando lo dirò... sì, anche qui hanno girato Doctor Who. Qui in questa chiesa ed in questo cimitero, e nel resto del paese, che ha "interpretato" il ruolo di Leadworth, il paese di Amy Pond, e di una decina di altri posti. E per ottimi motivi, perché proprio a Llandaff hanno sede gli studi della BBC Wales. Proprio così, ecco il luogo dove si complotta vilmente ai danni dei nostri sentimenti e del nostro tempo. Inutile dire che non si può entrare...

Neanche facendo gli occhi da cucciolo al custode.

E credetemi, Clara ci ha provato. Ma gli occhi da cucciolo proprio non li sa fare.

In ogni caso, ne è valsa la pena anche solo per poter dire di aver calcato il terreno dove c'è una certa probabilità che siano passati alcuni dei miei attori preferiti. Lo so, lo so, sono...

... patetica?

... vittima del lavaggio del cervello da parte dei messaggi subliminali degli alieni, che hanno inventato una nuova tecnica per convincere le umane ingenue a lasciarsi rapire?

Stavo per dire fissata, ma la seconda ipotesi è sottilmente inquietante nella sua verosimiglianza. Quindi, prima di essere rapita da questi astutissimi alieni, meglio finire questo post con le ultime fotografie di turno.

Che, vi ricordiamo, sono state scattate dalla sorella di Clara, la quale ha ereditato tutto il talento artistico che doveva bastare per due. In compenso Clara si è tenuta tutta la pazzia.

Grazie, sorella di Clara! Se vuoi gestire il blog al posto suo contattaci, organizziamo un colpo di stato!

Meno tentativi di sobillare l'ordine costituito e più foto.




 E questo è tutto per il post di oggi. Nella terza e ultima puntata del viaggio in Galles, ci sposteremo sulla costa per una bella passeggiata con tanto di consigli per la cena... ci vediamo!

Clara

mercoledì 4 febbraio 2015

Ishtar 2




Nella notte tra il 12 ed il 13 aprile 2009 Antonia Arslan, professoressa all'università di padova ed autrice del romanzo "La masseria delle allodole", straziante denuncia del genocidio armeno, viene ricoverata all'ospedale di Padova, ed i medici prendono la decisione di metterla in coma farmacologico.
Al suo risveglio la donna rimane per venti giorni nel reparto di rianimazione Ishtar 2, sospesa tra la realtà ed il sogno. Visioni surreali, ricordi del passato e dell'infanzia, incubi spaventosi si mescolano ai riti quotidiani delle infermiere, alle cure mediche che scandiscono la lenta, sofferente convalescenza. Così l'ospedale diventa una torre, un grande giardino, un padiglione. Così ogni piccolo stimolo sensoriale  fa straripare intorno a lei altri luoghi ed altri tempi, un sorso d'acqua fresca nella gola inaridita scatena cascate di montagna. L'angoscia e la paura prendono corpo in sussurri maligni ed in immagini opprimenti, ma la gentilezza delle infermiere riporta luce e calore nel mondo di Antonia.
Il risultato finale di questa esperienza è un libretto intitolato appunto "Ishtar 2", edito nel 2010. Un libro che è un inno di ringraziamento al personale che l'ha seguita ed ai parenti ed agli amici che sono stati al suo fianco. Un libro che è al tempo stesso un punto di vista inconsueto, quello di una paziente in rianimazione, e con uno stile inconsueto, quello dell'esperienza onirica. Niente gelidi dati scientifici, niente discussioni, critiche al sistema ospedaliero, aneddoti divertenti o tristi. Tutto questo libro si svolge intorno all'autrice ed all'interno della sua mente, nei suoi pensieri e nei suoi sogni. Una prospettiva inusuale, arricchita da uno stile di narrazione evocativo, semplice ed elegante, molto scorrevole. Le visioni non stridono affatto con i dialoghi reali e prosaici che le scandiscono, in virtù di un'atmosfera sospesa ed al tempo stesso coerente.
Non c'è molto da dire, in realtà. Niente colpi di scena, niente pathos drammatico che ti tenga incollato alla pagina, niente importanti spunti riflessivi che cambino la tua visione del mondo. Solo un'esperienza personalissima, che da giorni di sofferenza riesce a distillare ricordi preziosi, ed a raccontarli con maestria e delicatezza.
Insomma, se volete una lettura che vi avvolga in un'atmosfera dolce e meditativa, venata di sofferenza ma sempre illuminata di speranza, vi consiglio questo libro.


Clara


lunedì 2 febbraio 2015

Cardiff

Ebbene sì, i famosi post di viaggio di Clara sono tornati. Per i fortunati che ancora non li avessero dovuti sopportare, si tratta di vile sfruttamento di manodopera non pagata da parte dell'autrice di questo blog, che ruba le fotografie scattate dalla sua fantastica sorellina, e spera che bastino a supplire alla mediocrità delle sue presentazioni. Per fortuna in genere si tratta di posti abbastanza belli da essere interessanti nonostante lei, quindi potete anche restare e godervi le immagini.

Naturalmente, io e Voce andiamo in vacanza in posti moooooolto più affascinanti, ma voi lettori dotati di massa morireste d'invidia se vedeste i resoconti delle nostre vacanze incorporee ed immaginarie, quindi siamo magnanimi e lasciamo perdere.

Ecco, ora che avete fatto il vostro siparietto posso iniziare seriamente.

Seriamente?

Se lo dici tu...

Coooomunque... cari lettori, come quei due vi hanno anticipato oggi si parla di viaggi. E come il titolo vi ha anticipato, si parla di Cardiff, l'affascinante capitale del Galles. Una città meno rinomata di altre mete, ma che ha molto da offrire, come del resto tutta la regione, e che ha il grande vantaggio di non essere affollata quanto Londra. O costosa quanto Londra, naturalmente.

Cardiff, dicevamo, ha molto da offrire per tutti, dagli appassionati di sport che possono visitare il famoso Millennium Stadium, a chi predilige l'arte, che apprezzerà lo splendido museo della città. Oppure, se siete qui per il divertimento e per il riposo, potete semplicemente passeggiare per le strade vivaci del centro, e soprattutto dirigervi all'affascinante baia della città, ricca di deliziosi ristorantini. Ma naturalmente, la sottoscritta aveva anche un'altra ragione per strillare di gioia al pensiero di questa visita...

... eccola che arriva...

Ossia, naturalmente, il mio Dottore preferito!

Ormai non c'è  neanche più gusto a sottolineare la sua ossessione.

Già, proprio così. Cardiff è uno dei luoghi dove hanno girato Doctor Who. Nella zona della baia c'è anche una mostra permanente, la "Doctor Who Experience", ma non ho avuto il tempo per visitarla... in compenso sono andata a Llandaff, un paesino poco distante, sede tra le altre cose della BBC Galles: ma questa, come si suol dire, è un'altra storia

Ovvero un altro post. Si accettano scommesse su quanto tempo impiegherà a scriverlo. Io punto su un anno.


Piccolo troll ingrato, in realtà lo sto già preparando.

Dai, allora solo undici mesi.

In ogni caso, i fan della serie potranno sbizzarrirsi a cercare i luoghi dove è stata girata, tra cui sono compresi lo stesso museo citato prima, e, con mia grande sorpresa, pure lo stadio! Insomma, una vera chicca per gli appassionati.

Intendevi "ossessionati", vero?

Ma dopo questa carrellata generale, vediamo un po' più nel dettaglio alcuni dei luoghi più interessanti da visitare a Cardiff, e cominciamo appunto con il National Museum. Come per la maggior parte dei musei del Regno Unito, che su certi aspetti avrebbe probabilmente qualcosa da insegnarci, l'ingresso è gratuito. E, molto tristemente, la politica del museo vieta di caricare le fotografie scattate su Internet, quindi non potrò condividerle con voi. Vi toccherà usare la vostra immaginazione, o andarci direttamente... o, per quanto riguarda la sezione artistica, visitare il sito, per vedere almeno sullo schermo alcuni dei capolavori esposti.
Questo museo si divide in due sezioni principali: quella dedicata alla scienza ed alla storia naturale, da un lato, ed una vasta collezione d'arte dall'altro. La prima è costruita in modo da essere perfetta anche per i visitatori più giovani, con sale interattive, video di spiegazioni, ricostruzioni di animali estinti, dinosauri e mammuth, scheletri e modellini, quindi se per caso state progettando una vacanza in famiglia i bambini si divertiranno tantissimo!

Dove "bambini" comprende anche "individui che dovrebbero avere venti anni ma continuano a comportarsi come se non avessero mai visto uno scheletro di dinosauro in vita loro". Al solito, ogni riferimento a persone di nome Clara realmente esistenti è puramente casuale.

La collezione d'arte è davvero notevole, e copre 500 anni di storia. Dagli artisti del Cinquecento italiano o olandese, all'Ottocento francese, con il realismo carico di critica sociale di Daumier o Millet, o i delicati paesaggi di Corot, all'impressionismo, con indiscutibili capolavori di Renoir e Monet. E naturalmente sale dedicate a pittori e ritratti gallesi, o all'arte vittoriana, con opere sicuramente meno conosciute e probabilmente meno affascinanti di quelle più famose, ma non per questo prive di interesse, anzi, proprio per la possibilità di allargare i propri orizzonti artistici anche a nicchie così sconosciute.
Per non parlare delle sculture, tra cui molti pezzi di Auguste Rodin, che da bronzo e pietra trasmettono potenza, passione, tragedia. E non si può certo tralasciare la sezione di arte applicata, dove raffinate giade di provenienza cinese si accompagnano ad una vastissima collezione di ceramiche che arriva a quelle contemporanee.

A meno che non sia l'ora di chiusura e qualcuno abbia passato tutto il suo tempo nelle sale precedenti, facendo gli occhi dolci al Bacio di Rodin, sospirando di fronte a un Van Gogh, e dimenticandosi che c'era anche il resto del museo. Nel qual caso si può fare un giretto veloce. Ancora una volta, ogni riferimento a blogger con la testa tra le nuvole è puramente casuale.

Già, a questo proposito... il museo, come molti suoi simili nel Regno Unito, chiude piuttosto presto. Quindi, se state progettando la vostra escursione, controllate con attenzione gli orari!

Cardiff ha anche un castello, che la sottoscritta non ha visitato causa mancanza di tempo, ma se subite il fascino della storia medievale sono sicura che attirerà la vostra attenzione. Il parco proprio accanto, l'enorme e verdissimo Bute Park è perfetto per una pausa pranzo all'insegna della pace e del relax, tra la vegetazione lussureggiante ed il rumorio della gente che lo frequenta... o se siete fortunati, le canzoni di qualche artista!

Vorrei solo sottolineare che Clara e sua sorella hanno passato i tre quarti del pranzo a prendere in giro il povero artista in questione e lo sciame di ragazzine che lo circondava, sostenendo che si trattava senza dubbio di uno degli One Direction. 

Sì, Clara è davvero ipocrita.


Va bene, grazie per i commenti. Aggiungo soltanto, che tanto per cambiare, anche qui sono state girate delle scene di Doctor Who... non l'avreste mai sospettato, vero?

Proprio no.

Mai e poi mai.

 In ogni caso, se invece avete finito la visita intorno all'ora di cena, la cosa migliore è dirigersi verso la baia della città. Potete prendere un autobus o, se non avete fretta o troppa fame, andare a piedi...

L'importante è non far chiedere indicazioni a Clara, visto che è riuscita a far perdere tutta la famiglia.

Secondo me la gente dava loro indicazioni sbagliate apposta nella speranza di liberarsene.

Oggi siete particolarmente prevenuti nei miei confronti.

Certo, dobbiamo fartela pagare per la patetica penuria di post pubblicati a gennaio. Notate l'elegante allitterazione.

Se è solo quello posso fare finta di niente e tornare a parlare della baia, che è davvero affascinante, soprattutto di sera, quando l'acqua è magicamente illuminata dalle luci delle barche e da quelle che si riflettono dalla sponda, in un gioco di rimandi e di specchi che pare appartenere ad un altro universo rispetto ai vivaci locali gremiti di folla che vi si affacciano.






E durante le ore notturne, la mole illuminata dal Wales Millennium Centre è sul serio uno spettacolo:



Ma forse la cosa che mi ha stupito di più di questo luogo è una parete nascosta in basso, sul molo di legno, separata dall'allegra baraonda del Mermaid Quay... signori e signore, giusto per confermare l'opinione di una certa Voce (e di mia madre) secondo cui certi telefilm fanno male alla salute, i fan di Torchwood (serie spin-off di Doctor Who) hanno dedicato un memoriale a Ianto Jones. Un personaggio che non è mai esistito, che è "morto" solo sullo schermo ed un po' nei nostri cuori, e che è ricordato con targa, foto e dediche. Possono dire che noi fan siamo pazzi, ma siamo dei pazzi innamorati e creativi.



Ma guarda, l'importante è rendersi conto della propria follia.

Ma è pazzo chi si rende conto di essere pazzo? O forse non è pazzo, proprio perché sa di essere pazzo? Ma solo un pazzo si riterrebbe pazzo se non è pazzo...

Okay, anche tu sei pazzo.

In ogni caso, ho accennato alla notevole quantità di ristorantini interessanti... naturalmente non ho avuto tempo per sperimentarne più di uno, ma se a qualcuno servisse un suggerimento, "Nando's" è vivamente consigliato a tutti i fan del piccante... ed un po' meno a chi non lo sopporta, vista l'onnipresenza del delizioso peperoncino Peri-peri! Potete scegliere il livello di "hotness" che preferite, da quello più blando all'addio al vostro palato.
E parlando di addio, è arrivata anche l'ora di dare l'addio a Cardiff. E' stato solo un giretto veloce, ma la nostra esperienza in Galles, o meglio il ricordo e la condivisione della mia esperienza, è appena cominciata... per scoprire l'affascinante paesino di Llandaff, e poi ancora per un breve assaggio della costa gallese, tornate a trovarmi nei prossimi giorni!

O mesi.

O anni.

Certo che siete proprio pessimisti voi due...

Non confondere il pessimismo con il realismo.

Comunque, è il momento di salutarci. Cari lettori, spero di avervi  fatto viaggiare almeno un po' con la fantasia, e, perché no, di avervi dato qualche suggerimento utile... arrivederci a presto!


Clara