venerdì 13 febbraio 2015

I racconti dei vedovi neri






La prima cosa a cui si pensa se si sente parlare di Isaac Asimov è la fantascienza: le tre leggi della robotica sono state riprese da tantissimi autori sulle sue illustri orme, ma anche il ciclo della Fondazione, o i suoi racconti brevi, hanno segnato delle pietre miliari del genere. Eppure uno scrittore così prolifico non poteva certo limitarsi ad un solo genere... e così eccomi a presentarvi una raccolta di racconti gialli, che arricchiscono di sfumature inedite l'immagine di un grandissimo autore.

Non si è proprio capito che a Clara piace Asimov, eh?

Ah davvero? Io pensavo che stesse solo aggiungendo aggettivi a caso per allungare il post.

Anche quello, in effetti, anche quello...

Comunque, stavo dicendo, Asimov scrisse una serie di racconti per l'Ellery Queen's Mistery Magazine. In questi racconti, il filo conduttore è appunto quello delle riunioni mensili del club dei Vedovi Neri... nulla di macabro in realtà, soltanto un gruppo di gentiluomini americani che si riunisce per cenare e conversare, facendo a turno ad invitare un ospite che ravvivi la serata. In ognuna delle storie, si scopre ben presto che l'ospite ha un mistero che lo arrovella, o un crimine irrisolto nel suo passato, o un legame con qualcosa di particolare. Così, ad ogni riunione i Vedovi Neri si propongono di sviscerare il giallo, discutono, fanno ipotesi, e si lasciano occasionalmente fuorviare da argomenti non proprio correlati o battibecchi. Ed ogni volta è l'efficiente e brillante cameriere Henry, ormai Vedovo nero onorario, a fornire con impeccabile logica la soluzione del mistero.
Questa formula fissa evita di diventare ripetitiva per la notevole varietà dei casi che i personaggi si ritrovano ad affrontare, dal furto, all'omicidio, allo spionaggio, e per la corrispondente varietà delle soluzioni, che possono dipendere da un gioco di parole come da un orologio, ma che hanno sempre una propria logica.
Non c'è spazio per l'azione o per rocamboleschi colpi di scena, se si escludono quelli date da poche parole accuratamente posizionate. I crimini possono essere avvenuti anni prima, e li veniamo a conoscere solo attraverso i racconti dei personaggi. Questi sono gialli nella tradizione del classico più giallo, gialli dove, per dirla con Hercule Poirot, tutto quello che conta sono le "piccole cellule grigie".
Una notevole differenza rispetto ai gialli tradizionali è che la maggior parte del testo non ruota esattamente intorno al giallo. Sono frequenti le divagazioni dei commensali, a volte con intento umoristico, altre semplicemente per trasmettere l'atmosfera della riunione e definire i caratteri di chi vi partecipa. Proprio dai dialoghi, che costituiscono la maggior parte della storia, emergono infatti le personalità e le peculiarità di ciascun Vedovo nero, i loro lavori e i loro hobby, che costituiscono un legame tra i diversi racconti. Ad esempio, i tentativi di uno di loro di comporre limerick sui libri dell'Iliade, e quelli degli altri di impedirgli di recitarli.
In generale, questa raccolta mi ha molto soddisfatta, anche se devo ammettere che in alcuni casi le divagazioni frequenti la rendono un po' ripetitiva, anche perché ogni racconto nasce per essere letto da solo. A proposito di nascita, nella edizione che ho letto io ogni racconto era corredato da un commento dell'autore sulla genesi dello stesso. Un'ottima occasione per saperne di più su cosa succede nella mente di un grande scrittore, e per rendersi conto che, tra ricoveri in ospedale e disperanti carenze di macchine da scrivere (oggi diremmo di computer), era esattamente come ciascuno di noi.

Solo che lui sapeva scrivere, a differenza tua.

Grazie, è sempre bello sentirsi apprezzati. Comunque, se vi piacciono i gialli "classici" ed intellettuali, questi racconti fanno decisamente per voi. Tra l'altro, oltre a questi dodici racconti, Asimov ne ha scritti anche altri con la stessa ambientazione, raccolti a loro volta in libri successivi. Quindi, se non ne avete abbastanza, non c'è di che disperarsi...
Buona lettura ed arrivederci a presto!

Clara

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