mercoledì 4 febbraio 2015

Ishtar 2




Nella notte tra il 12 ed il 13 aprile 2009 Antonia Arslan, professoressa all'università di padova ed autrice del romanzo "La masseria delle allodole", straziante denuncia del genocidio armeno, viene ricoverata all'ospedale di Padova, ed i medici prendono la decisione di metterla in coma farmacologico.
Al suo risveglio la donna rimane per venti giorni nel reparto di rianimazione Ishtar 2, sospesa tra la realtà ed il sogno. Visioni surreali, ricordi del passato e dell'infanzia, incubi spaventosi si mescolano ai riti quotidiani delle infermiere, alle cure mediche che scandiscono la lenta, sofferente convalescenza. Così l'ospedale diventa una torre, un grande giardino, un padiglione. Così ogni piccolo stimolo sensoriale  fa straripare intorno a lei altri luoghi ed altri tempi, un sorso d'acqua fresca nella gola inaridita scatena cascate di montagna. L'angoscia e la paura prendono corpo in sussurri maligni ed in immagini opprimenti, ma la gentilezza delle infermiere riporta luce e calore nel mondo di Antonia.
Il risultato finale di questa esperienza è un libretto intitolato appunto "Ishtar 2", edito nel 2010. Un libro che è un inno di ringraziamento al personale che l'ha seguita ed ai parenti ed agli amici che sono stati al suo fianco. Un libro che è al tempo stesso un punto di vista inconsueto, quello di una paziente in rianimazione, e con uno stile inconsueto, quello dell'esperienza onirica. Niente gelidi dati scientifici, niente discussioni, critiche al sistema ospedaliero, aneddoti divertenti o tristi. Tutto questo libro si svolge intorno all'autrice ed all'interno della sua mente, nei suoi pensieri e nei suoi sogni. Una prospettiva inusuale, arricchita da uno stile di narrazione evocativo, semplice ed elegante, molto scorrevole. Le visioni non stridono affatto con i dialoghi reali e prosaici che le scandiscono, in virtù di un'atmosfera sospesa ed al tempo stesso coerente.
Non c'è molto da dire, in realtà. Niente colpi di scena, niente pathos drammatico che ti tenga incollato alla pagina, niente importanti spunti riflessivi che cambino la tua visione del mondo. Solo un'esperienza personalissima, che da giorni di sofferenza riesce a distillare ricordi preziosi, ed a raccontarli con maestria e delicatezza.
Insomma, se volete una lettura che vi avvolga in un'atmosfera dolce e meditativa, venata di sofferenza ma sempre illuminata di speranza, vi consiglio questo libro.


Clara


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