venerdì 29 novembre 2013

Clay Lord

Finito il Nanowrimo, ricomincia la fase delle recensioni di tutto e di più, giusto per dimostrare che perdere tempo è ancora il mio sport preferito. Scorrendo i post del mese, mi sono accorta che è ormai da tempo che non parlo di manga, e quindi devo rimediare a tutti i costi. Ora ci starebbe un bel commento sarcastico della Voce, ma non è ancora tornata. Boh, ricomparirà.
Nell'attesa, ecco un titolo interessante, che però ha un grosso difetto. Lo dico subito per non creare illusioni a nessuno: questo manga non è arrivato in Italia, e non esistono neppure le scan in italiano, io l'ho scoperto per caso in un forum e lo sto seguendo su Internet in inglese. Ma dal momento che sono usciti solo pochissimi capitoli, fino ad ora, non perdo le speranze che qualcuno nel nostro paese si accorga del potenziale e lo faccia arrivare fino a noi. Magari se qualcuno iniziasse a seguirlo potrebbe succedere...
Dunque, senza indugi, ecco il fumetto in questione.
Titolo: Clay Lord (che guarda caso è il titolo di questo post, quindi questa era abbastanza ovvia)
Autore: Suzumoto Jun
Generi: fantasy/commedia
Trama: Ambientato in un mondo dove i golem sono realmente esistenti ed utilizzati per ogni lavoro, dalla sicurezza allo scavo in miniera, e modellarli e dare loro vita è una professione assai richiesta, la storia segue le avventure di Clay Earthgaia, un ragazzino che sta studiando da "autodidatta" come costruttore di golem, e dei suoi servitori, Shirogane, Kurogane e Roze. Ma i tre efficienti (insomma, dipende dalla definizione...) e bizzarri accompagnatori del giovane non sono umani: sono golem creati dagli scomparsi fratelli di Clay, molto più avanzati degli altri, indistinguibili a prima vista da un essere umano.
Clay non ricorda nulla di questi fratelli o del suo passato, ma è alla ricerca della sua memoria perduta e di risposte alle sue domande: chi è lui davvero? Cosa è successo alla famiglia Earthgaia, il cui sangue ha straordinari poteri? Cosa ha provocato la sua amnesia?



Inutile dire che per ora, con sei capitoli pubblicati, né l'adorabile protagonista né i lettori hanno la minima possibilità di saperlo, motivo in più per attendere con ansia che la storia si sviluppi ulteriormente. La trama è accattivante e leggera, scorre senza aggiungere troppi elementi e presentando con gradualità la storia, per cui non è difficile da comprendere. Una lettura tranquilla, insomma, resa ancora più gradevole dai momenti comici forniti spesso e volentieri da un paio di golem un tantino troppo zelanti nei loro tentativi di aiutare il padroncino.
Se volete un po' di azione, tuttavia, c'è anche quella, sotto forma di misteriosi attacchi terroristici oppure rapimenti. La storia non prende comunque, almeno per ora, alcuna deriva dark, rimanendo fermamente nell'ambito di una fresca ed innocente avventura fantasy.
Per quanto riguarda i personaggi... Clay è adorabile. Un ragazzino così dolce, desideroso di imparare, di conoscere il mondo e di scoprire la verità su se stesso, capace di preoccuparsi profondamente per l'unica famiglia che ha, ovvero il trio di golem che lo accudiscono. Ti ritrovi volente o nolente ad affezionarti a lui ed al suo entusiasmo solare. Lo stesso vale per gli altri tre personaggi principali: Shirogane e Kurogane sono semplicemente troppo divertenti, con i disastri che riescono a combinare nel loro tentativo di essere utili. E sono anche piuttosto fighi, il che per le lettrici non guasta. U_U Roze, l'unica golem femmina, è anche l'unica dei tre "umanoidi" incapace di parlare, ma sembra anche la più equilibrata dei tre, il suo affetto per Clay è sinceramente commovente, e nelle scene di combattimento è fortissima.
Lo stile di disegno è molto gradevole, e devo sottolineare che mi piacciono in particolare le raffigurazioni dei golem non umani. Queste creature non sono molto diffuse nel mondo dei manga, quindi direi che costituiscono un'interessante novità, e sono disegnate in modo impeccabile, con una certa varietà nei generi presenti. Nel primo capitolo, soprattutto, si vede una sorta di "fiera dei golem", con una notevole gamma di creature. Personalmente, mi è piaciuto molto.
Che altro dire? Boh, nulla. Potrei anche arrivare ad ammettere che mi mancano i commenti di Voce e Piccolo Troll, almeno quei due piccoli disturbatori portavano questi post ad una lunghezza decente. Ma non credo di essermene liberata a lungo...
...
...
Uhm, mi aspettavo che ricomparissero a questa frase. Pazienza, vorrà dire che concluderò io, invitandovi, se avete tempo da perdere, una padronanza decente dell'inglese, e voglia di qualcosa di leggero, a dare un'occhiata a Clay Lord. Se non avete tempo da perdere, come al solito, che cosa state facendo ancora qui?



Clara


mercoledì 27 novembre 2013

Mission Nanowrimo: la vittoria

Ebbene sì, ce l'ho fatta. Stupitevi ed ammirate, perché Clara ha ufficialmente raggiunto quelle maledette 50.000 parole, e c'è già un piccolo badge sul lato di questo blog per ricordarlo a tutti. Perché ho deciso che ho tutto il diritto per vantarmi, almeno per un po', prima che sopravvenga la consapevolezza che il mio romanzo di fantascienza non è ancora finito né tanto meno revisionato, e che alla prima rilettura mi chiederò sotto quale sostanza fossi quando ho scritto certe cose (risposte possibili: caffè, tisana oppure cioccolato).
Ho vinto. Il 25 novembre 2013 mi sono piazzata davanti al mio fedelissimo netbook per tutta la sera ed ho iniziato a battere sulla tastiera, ed ogni volta che la tentazione di smettere sorgeva, andavo a vedere quell'adorabile grafico delle statistiche sul sito. Adoro il grafico delle statistiche. Sono innamorata di quel grafico, e del modo in cui le linee salivano sempre di più, e della barretta sotto il mio nome che si riempiva di blu. E poi, ad un certo punto, è successo. Ho aggiornato il conto delle parole scrivendo quel fatidico 5 prima delle altre quattro cifre. La barretta è diventata verde.
E mi sono resa conto che ce l'avevo fatta.
50.000 parole.



Non posso dire di aver scritto un romanzo, perché manca ancora un elaborato scontro finale, un paio di morti strappalacrime (o strappa-imprecazioni-alla-sottoscritta, perché quei maledetti personaggi si rifiutano ancora di ubbidirmi) ed una degna conclusione, che tra l'altro rimarrà inevitabilmente aperta per un libro successivo. Non posso dire di aver battuto qualcuno, perché c'è gente su quei forum che ha ampiamente sforato le 100.000 parole. Ma nel mio piccolo, ce l'ho fatta. Ho dimostrato a me stessa che posso mettermi d'impegno e scrivere ogni giorno, che anche quando l'ispirazione sembra non arrivare posso costringermi a scrivere, e prima o poi la musa collaborerà volente o nolente.
Soprattutto, sono riuscita a rimanere per un mese intero concentrata su un singolo progetto, invece di disperdere la mia attenzione tra decine di idee incompiute.
La mia sfida non è finita: ora devo terminare la prima stesura di quel libro! Cosa ne dite, posso farcela? ;)
Una torta gigante, rigorosamente virtuale, a me ed a voi che mi avete accompagnato in questa missione!



Clara

Ehm, odio interrompere...

Voce, ho già chiuso il post con la mia firma e tutta la mia soddisfazione. Spero che tu abbia un buon motivo per farti risentire.

Sì, sempre il solito. Non riesco a trovare Piccolo troll da nessuna parte. Sono andata dai suoi parenti ma non lo hanno visto. Non è che per caso, o ancora peggio intenzionalmente, hai combinato qualcosa che darà inizio ad un'altra stupidissima e demenziale avventura, vero?

Ma perché dovrebbe sempre essere colpa mia, me lo spieghi? Ho un romanzo da finire, esami universitari da preparare, e per quanto riguarda questo blog ho un fittissimo programma di recensioni di anime, film e libri, per non parlare delle ultime puntate del mio viaggio in Grecia. Non farei mai una cosa del genere... credo...

Lo sapevo, è colpa tua. Hai intenzione di restituirlo?

Ora ne parli come se fosse un pupazzo. Comunque io non c'entro niente, te l'ho detto. Torna alle tue ricerche e lasciami ai miei festeggiamenti.

Ma cosa vuoi festeggiare, pensa a finire quella storia piuttosto, perché i tuoi personaggi non ne possono più di sopportare la tua patetica idea di trama.... capito, mi arrangio. Tu vedi di non complicare le cose.

Okay, lettori, scusate l'interruzione. Sul serio, non so proprio come mai Voce mi ritenga sempre responsabile di tutto. Stavolta, tanti saluti sul serio!

Clara

PS: se avete qualche notizia di quell'esserino grigio, si prega di contattare Voce all'indirizzo mente di Clara, quartiere fantasia, via dei personaggi immaginari, villetta Blog. Manca ormai dal 15 novembre, l'ultima volta che è stato visto stava cercando di organizzare qualcosa per il mio compleanno. Grazie a tutti per l'aiuto.
Voce

lunedì 25 novembre 2013

Diciamo stop. Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.


Che cosa può spingere un uomo ad accanirsi contro la donna che ha promesso di amare e rispettare, che sia stato un giuramento fatto davanti a Dio o davanti allo Stato, o semplicemente davanti alla propria coscienza? Come è possibile che ancora oggi, in questo nostro 2013 progredito, in quelli che ci piace chiamare i "paesi sviluppati", nell'antico cuore della civiltà occidentale, tante donne debbano ancora tremare di paura per la barbarie violenta che devono affrontare?
Lo ammetto, non ho esperienza personale per parlare di questi argomenti. Forse è per questo che trovo così difficile capire le motivazioni dietro certi comportamenti. Non capisco cosa spinga un uomo a pensare che picchiare la sua compagna sia un modo per affermare la propria virilità. Non capisco cosa spinga una donna a tacere, in nome di un amore che diventa più malato di giorno in giorno. Non capisco cosa spinga un gruppo di ragazzi ad assalire una coetanea per strada, e poi a dire che lo hanno fatto "per divertimento": quale idea di divertimento?
No, non capisco. Ma soprattutto, come chiunque oggi stia facendo qualcosa, qualsiasi cosa, anche la più piccola, per ricordare questa drammatica realtà, non giustifico.
25 novembre 2013, giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Perché la violenza è un mostro, sì, ma un mostro che si può affrontare e sconfiggere. Lottando insieme, dando sostegno a chi lo vive o lo ha vissuto in prima persona, ed anche semplicemente ricordandosene.
25 novembre 2013. Pensateci anche voi.

Clara




sabato 23 novembre 2013

Mi serve un Dottore ora

Appena finito lo speciale, non posso resistere, niente spoiler nel caso qui capiti qualche sventurato che non ha potuto godere di questo spettacolo ma...
Commenti a caldo:
Oh my f**king Time Lord.
Oh David.
Oh Matt.
Oh everybody else.
Sono così totalmente innamorata di questo telefilm che credo di aver strillato, riso oppure inveito contro lo schermo per 76 minuti di seguito.
E' stato meraviglioso. Stupendo. Eccezionale.
Steven Moffat è un genio. Un genio del male che si diverte a far soffrire gli spettatori, ma quell'uomo è un maledetto genio.
Epico.
Commovente.
E stanotte non chiuderò occhio nella speranza di sentire un Tardis che atterra fuori dalla mia finestra.
E domani mattina, o pomeriggio, rileggerò questo post e mi renderò conto che non ha un senso compiuto.
Ma a chi importa? E' stato tutto quello che si poteva aspettarsi da uno speciale per il cinquantesimo di Doctor Who, mi ha tenuta con il fiato sospeso dall'inizio alla fine, ed ora scusatemi ma penso che tornerò a strillare.



I LOVE DOCTOR WHO! I LOVE YOU DOCTOR!



Okay, è finita. Buonanotte a tutti.

Clara

50 anni e non sentirli... buon compleanno, Doctor Who!




Il 23 novembre 1963 andava in onda la prima puntata del più longevo telefilm di fantascienza tuttora esistente: Doctor Who. Oggi, 23 novembre 2013, andrà in onda lo speciale per festeggiare lo straordinario traguardo, e la cosa davvero straordinaria è che, grazie ad uno sprazzo di genialità della televisione italiana, questo speciale verrà mandato in contemporanea su Rai4. Per la prima e probabilmente unica volta nella storia i fan italiani non dovranno aspettare che qualcuno carichi gli episodi in streaming, oppure che essi arrivino in Italia, subendo nel frattempo gli spoiler di chi può guardarlo in prima visione. Un momento di plauso a chiunque sia riuscito a prendere questa geniale decisione, nella speranza che sia di buon esempio per la qualità media della televisione italiana.
Io mi sono tenuta la serata ed il divano liberi, ed ho la fortuna di condividere la casa con una famiglia appassionata della serie quanto... ehm, okay, forse un po' meno fanatici di me. Perché ci sono delle priorità nella vita, e Doctor Who è una di esse U_U
Il fanatismo può portare a conseguenze imbarazzanti, tuttavia. Questa mattina ho accompagnato mia sorella ad una giornata di orientamento universitario, ed ad uno degli stand mi è sembrato di vedere... David Tennant! Il decimo Dottore in persona! Osservando meglio, ho appurato, come prevedibile, che era soltanto un giovane con i capelli castani pettinati più o meno allo stesso modo, con occhiali dalla montatura scura uguali a quelli che Tennant sfoggia in alcune puntate, con un completo blu che assomiglia a questo...



Insomma, voi cosa avreste fatto? Sono andata allo stand, mi sono finta interessata ad un corso di chimica, e gli ho chiesto se fosse vestito così in omaggio a David Tennant.
Lui: A chi?
Io: Sai, 23 novembre? Cinquantesimo anniversario? Doctor Who?
Lui: Ehm... no.
Io: Ah, okay
E camminai via lasciandolo a chiedersi che cosa stesse succedendo al mondo, e chi fosse la psicopatica che lo aveva appena interrogato.


Detto questo, ora mi tocca scappare. Appuntamento a chiunque sia interessato, questa sera, a Whovian City nella Terra dei Fandom... non preoccupatevi se non sapete cosa sia, l'ho appena inventata. La via di accesso passa per il vostro schermo televisivo, ore nove su Rai 4.

Clara

PS: e se volete occupare l'attesa, fate un salto sul Bardo Doloroso, ci trovate una mia fanfiction su Doctor Who, una di Michele, ed un sacco di meravigliosi disegni, nonché una grafica specifica per l'occasione.

PPS: e se avete ancora una vita sociale, non preoccupatevi troppo e mantenete le vostre priorità... invitate pure tutti i vostri amici a guardare lo speciale! :P

giovedì 21 novembre 2013

Avete tempo da perdere? Giochi online per tutti...

Ci sono molti modi per ricompensarsi dopo una giornata fruttuosa di Nanowrimo, per sfogarsi quando proprio l'ispirazione non arriva, o semplicemente per perdere il proprio tempo. Se avete una connessione online attiva, uno dei modi migliori per svolgere queste funzioni, soprattutto la terza, è quello di cercare qualche giochino su Internet e divertirvi così.
Nel mio caso, adoro i Puzzle games, quei giochi in cui devi tenere sveglio il tuo cervello per risolvere gli enigmi e portare i tuoi personaggi fino in fondo, ma anche i giochi demenziali in cui invece il cervello può tranquillamente spegnersi. Vi ho già parlato secoli fa (in questo post) del fantastico labirinto di Puzzlenauts, e contemporaneamente dell'esilarante versione natalizia dello sparatutto Chicken Invaders. Oggi, ad un anno circa di distanza, ecco qualche nuovo titolo testato per il vostro, e soprattutto per il mio, divertimento:

Mystic Temple: guidate un intrepido avventuriero con tanto di cappello alla Indiana Jones attraverso le stanze del tempio maledetto, liberando i percorsi... ma attenti a non veder franare il pavimento sotto di voi!

Memohuntress: anni dopo la sua fuga da casa, la dolce Sellar Dore sente che un terremoto ha colpito la zona dove vivevano i suoi genitori e si affretta a raggiungerle. Ma il viaggio è lungo, il biglietto è costoso (problema comune, a quanto pare), e Sellar deve mettere a frutto le sue capacità come trova-oggetti smarriti. Questo gioco è un po' lento, ma ha una grafica affascinante, direi onirica, e la ricerca degli oggetti in un paesaggio così surreale si rivela molto stimolante.


Maze: il nome spiega tutto. Una successione di labirinti dal più semplice a quelli più complessi. Niente blocchi da spostare o oggetti da trovare, semplicemente una serie di bamboline da guidare attraverso corridoi ed incroci fino allo specchio magico che conduce al livello successivo. Facilissimo da giocare, ma non sempre così facile da risolvere.


E visto che siamo in tema di bamboline... pensavate che avessi dimenticato i miei adorati dress-up games? Naturalmente no, quindi ecco un paio di link a tema:

Goddess Scene Maker: utilissimo se dovete creare una divinità femminile per un'ambientazione fantasy, gli accessori disponibili variano dall'ispirazione greca a quella indiana. Oppure potete semplicemente sbizzarrirvi senza una particolare ispirazione...



Geisha Scene: personalizzate tre raffinate giapponesi, scegliendo tra abiti tradizionali ed opzioni un po' più moderne, e lasciatevi trasportare in un'atmosfera orientale...



Dulcis in fundo, un gioco che non è esattamente un gioco, ma un creatore di avatar per il gioco Gaia Online, che però si può usare indipendentemente dall'iscrizione a quel sito. Si tratta di Dream Avatar, e le opzioni possibili sono a dir poco infinite, al punto da rendere possibile creare più o meno qualsiasi creatura vogliate. Volete un umano, un elfo, un vampiro, un orco, uno zombie, un lupo mannaro, un alieno? Non importa, basta trovare l'opzione giusta nel mare di quelle disponibili e... voilà!
Ecco un paio di esempi dalla sottoscritta:


Non proprio la stessa cosa, converrete. Quella sopra è... boh, un esperimento. Quello sotto dovrebbe essere un goblin.

Mah, ti dirò che esprimono entrambi lo stesso messaggio di fondo, ossia la tua inutilità nel mondo.

Bentornata tra noi, Voce. Dove eri finita?

A cercare Piccolo Troll, è sparito dicendo che andava a prendermi un regalo di compleanno e non si è più fatto sentire. Tu non sai dove sia finito?

Uhm, qualcuno qui ha un tono preoccupato... c'è sotto qualcosa...

Intanto mi devi spiegare come riesci a cogliere un tono preoccupato da due righe in corsivo. Anzi no, non spiegarmelo, visto che sei inutile come al solito. Torno alle mie ricerche.

Ed io torno al mio Nanowrimo, saluti a tutti! Se avete tempo da perdere, potete cliccare su uno dei link che vi ho fornito sopra, in caso contrario... che cosa ci fate ancora qui? Al lavoro!


Clara

lunedì 18 novembre 2013

Il paradiso degli orchi

Con la mia consueta incapacità di mantenere una connessione con il mondo circostante e con i ritmi delle uscite cinematografiche, ho scoperto solo pochi giorni fa il trailer del film "Il paradiso degli orchi", tratto dall'omonimo libro di Daniel Pennac.
Ed a quel punto mi sono resa conto di non aver MAI dedicato un post a Pennac ed al fantastico mondo della famiglia Malaussène, nonostante sia una di quelle saghe che ho divorato con passione sempre crescente. Quindi, lascio perdere tutto il resto e mi dedico alla recensione almeno del primo libro, nell'attesa di vedere il film e poter esprimere un'opinione anche su quello. Per ora tutto quello che posso dire è che Benjamin me lo ero immaginata diverso, il resto è in sospeso.
Detto questo, passiamo alla trama:
Benjamin Malaussène, di professione, fa il capro espiatorio ai Grandi Magazzini a Parigi. Il suo compito è ricevere le sfuriate del capo di fronte ai clienti insoddisfatti e fare in modo che questi, impietositi, ritirino i loro reclami. Uno strano lavoro, che gli riesce alla perfezione e che gli permette di mantenere la famiglia mentre la madre è in fuga d'amore con l'ennesima passione della sua vita. E di fratelli e sorelle a cui fare da tutore, nella loro casetta di Belleville, ce ne sono parecchi: la secondogenita Louna innamorata, incinta, ed in crisi esistenziale, la dolcissima Clara che osserva il mondo attraverso la sua macchina fotografica, Therèse la veggente con le sue carte astrali, il brillante e pestifero Jeremy, ed il più piccolo della famiglia, Il Piccolo, che disegna inquietanti orchi Natale...
Una vita tranquilla, fino a quando una bomba esplode nel centro commerciale: una sola vittima, ritrovata con la patta aperta, ed una grande confusione. Ma questo è solo il primo attacco, e presto il povero capro espiatorio rischia di dover espiare qualcosa di più grosso di un elettrodomestico difettoso, perché tutti gli attentati sembrano indirizzare i sospetti su di lui. Come se non bastasse, nella sua vita è appena entrata l'affascinante giornalista Julia...



E' difficile inquadrare questo romanzo in un genere preciso: un giallo brillante e ricco di sfumature imprevedibili, che vira verso il noir nelle descrizioni quasi splatter delle vittime, cambia ancora tonalità nel rosa di pagine d'amore, ed arriva ad uno scoppiettante arcobaleno di umorismo surreale. Ironico ed affilato nella satira al consumismo del grande centro commerciale o all'ipocrita copertura che cela i crimini della Parigi bene, lo stile di Pennac si tinge di una delicata tenerezza nella descrizione di quella famiglia così non funzionale in teoria e così funzionante in pratica, per poi passare a sprazzi di esilarante comicità e quindi virare ancora una volta verso la tragica serietà di quelle morti che insanguinano le pagine, sia le pagine presenti sia quelle del passato nascosto dietro le luci del Grande Magazzino. Il tutto attraverso il punto di vista disilluso ed al tempo stesso candido, concreto e contemporaneamente onirico, profondamente e definitivamente accattivante, del nostro inimitabile protagonista, Benjamin Malaussène.
Il circo di personaggi imprevedibili ed originali che prende vita su queste pagine è la mia parte preferita, nonché la dimostrazione della genialità di Pennac. Ed il termine "prendere vita" non è usato a caso, perché quella variopinta e chiassosa umanità, anche i personaggi secondari relegati a poche scene, ha lo spessore di un autentico microcosmo, al tempo stesso surreale e vicinissimo alla nostra esperienza quotidiana. Dopo aver letto questo libro, vi troverete ad entrare in un centro commerciale con occhi diversi...
Insomma, che altro dire? Trama coinvolgente, ricca di colpi di scena, azione ed emozione. Personaggi indimenticabili a cui ti affezioni, nel bene e nel male. Stile frizzante ed eccentrico che scorre in una piena di parole magistralmente orchestrata. Tutto quello che vi rimane da fare è, se ancora non lo avete fatto, andare a procurarvi questo libro.

Clara

venerdì 15 novembre 2013

Happy Birthday to...

Happy Birthday to tua madre, ti ho detto che mi rifiuto!

Andiamo, non fare questi capricci, ormai sei una Vocina grande...

Ehi, che cosa sta succedendo qui? Un altro di quei post basati su dialoghi insensati tra gente che non esiste ed una blogger che non vuole fare niente?

Piccolo Troll, davvero non sai che giorno sia oggi?

Quindici novembre. Uhm, aspetta... siamo a metà del tuo Nanowrimo? Oppure mancano solo pochi giorni allo speciale del cinquantesimo anniversario di Doctor Who? Che cosa festeggiamo di preciso?

Ah, giusto, tu non esistevi ancora. Oggi, 15 novembre 2013 festeggiamo... rullo di tamburi per favore...

Ta-ta-ta-ta...

... il compleanno di Voce! Proprio così, ormai è un anno che questo esserino infesta il mio blog e la mia testa, per la precisione da questo post. Come potete notare, già dall'inizio non era quello che si dice una personcina gentile e simpatica.

Sono una Voce sana di mente costretta a fare da voce della coscienza ad una psicopatica improduttiva, vorrei vedere chiunque altro al mio posto.

Dopo qualche mese di commenti malefici, però, la nostra cara Voce ha compiuto il salto di qualità, diventando un personaggio a tutti gli effetti, protagonista di un'avventura demenziale, a partire da qui. Nel corso di tale avventura ha anche incontrato l'altra entità irritante che l'ha seguita fino a questo blog.

E chi sarebbe?

Sta parlando di te, Piccolo Troll.

Comunque, dopo essere eroicamente sopravvissuta ad ogni pericolo ed aver strenuamente resistito ai miei tentativi di

farmi fuori?

di farti diventare un po' più adorabile, la nostra Voce è arrivata fino a questo punto. Al suo primo compleanno! Non è commovente?

No. E' solo una scusa per non fare post dotati di senso compiuto.

Buon compleanno, Voce! Cosa facciamo per festeggiare?

Io ho preparato una super sorpresa! Una sfilata di Voci!


Quella al centro è la sua prima apparizione, notate la sua espressione felice. A destra, la Voce in kimono festeggia il primo compleanno del blog, mentre quella a sinistra fa la streghetta. Andiamo, Vocina, non sei commossa da questo giro nei ricordi?

Così commossa che sto tentando di sotterrarmi.

Penso che potremmo mettere anche questa sul caminetto virtuale, insieme al Versatile Blogger Award di Clara ed ad un sacco di altre cose. Comunque non sapevo di questa importante ricorrenza, devo rimediare in qualche modo. Voi aspettatemi, vado a prendere il regalo!
...
...
Aspettalo tu, io vado a leggere Fairy Tail. Ci vediamo domani, lettori! O forse no...


Clara,
e la Voce, che si sta chiedendo se questo compleanno potesse essere più incomprensibile. Mah, un giorno o l'altro tutto questo finirà.

mercoledì 13 novembre 2013

The Versatile Blogger Award


Non. Posso. Crederci. Qualcuno ha anche assegnato un premio a questa accozzaglia di inutili sproloqui? Quanto hai pagato per avere quell'immagine?

Davvero divertente, Voce. Ora volatilizzati e lasciami spiegare. Quello che vedete qui sopra, carissimi lettori, è il "Versatile Blogger Award", un premio che gira per la rete ormai da un po'. Le regole sono piuttosto semplici:
  1. Mostrare il logo dell'Award sul proprio blog
  2. Ringraziare il/la blogger che ti ha nominato e includere il link del suo blog
  3. Nominare altri quindici blog
  4. Mettere il link dei nominati nel post e informarli del premio con un commento
  5. Scrivere sette fatti a caso su di te
E si può sapere come hai fatto tu ad ottenerlo?

Ci stavo arrivando. Il premio mi è stato assegnato, con mia immensa sorpresa, da Fara Serra, autrice del blog livelovedream2 dove si occupa soprattutto di cinema e trucchi, ma anche di molti altri argomenti. La ringrazio moltissimo per avermi attribuito questo premio, e vi invito a passare nel suo blog! ^_^

Grazie, Fara! Questo premio era proprio quello che ci voleva per il caminetto!

Non ho un caminetto, Piccolo Troll.

Tu no, ma io e la Voce in quanto esseri incorporei ed immaginari possiamo avere uno splendido caminetto immaginario. Ora, passiamo al punto successivo. Devi nominare altri 15 blog.

Giusto, giusto. Allora, pronti? Li metto in ordine alfabetico, con una piccola spiegazione per ciascuno.

Agenzia Incantesimi Reloaded: blog di fumetti, su cui potete leggere intriganti avventure fantasy-umoristiche.
Archeologia 2.0: sì, se mi seguite da un po' lo sapete... sono una forse-futura-archeologa, ed Internet non fa altro che fomentare il mio interesse.
Athenae Noctua: blog di recensioni e riflessioni davvero profonde ed attuali.
Basta Una Matita: disegni e fumetti umoristici molto simpatici, con una menzione d'onore ad Arturo, il gatto che distruggerà l'umanità.
Birretta93: un blog neonato, che tratta di argomenti vari e di Fullmetal Alchemist, il mio anime preferito.
Cronache Paladine: il luogo di nascita dell'ormai famoso webcomic Drizzit. Se volete leggere vignette divertentissime, soprattutto se siete appassionati di fantasy e giochi di ruolo, è il sito per voi.
Generazione di archeologi: ehm, okay... indovinate di cosa parla questo? Su su, passate anche qui, un po' di cultura non ha mai fatto male a nessuno.
God save the Boss: in cui un'anonima impiegata di casa editrice condivide con noi le sue pene lavorative, tra mail minatorie e colleghi sull'orlo di una crisi di nervi.
Il Bardo Doloroso: beh, questo lo avete già sentito, no? E' il blog con cui collaboro, e pubblica racconti fantasy-umoristici interattivi, nel senso che i lettori possono votare il proseguimento. Lettura obbligatoria :P
Neanche gli dei: un altro blog umoristico, in cui una bibliotecaria e maestra di coro condivide con noi le perle a cui ha la (s)fortuna di assistere. Se pensate di aver scoperto i limiti dell'umana demenza, non siete ancora stati nella biblioteca di un conservatorio.
Silvery Dreams: blog di grafica, disegni e fotografie. A me lo stile di Debora piace molto.
Start from scratch: blog di recensioni letterarie, riflessioni personali, ed iniziative a tema lettura o scrittura. E' scritto molto bene e ricco di spunti interessanti.
Una Tremenda voglia di Vivere: altro blog "giovincello" dedicato alle riflessioni ed ai piccoli racconti di AkiraM. Personalmente trovo il suo modo di scrivere raffinato ed elegante, ed i contenuti davvero meritevoli di attenzione.

Bene, questa è fatta. Quale è il passo successivo?

Nella lista sopra dice che bisogna informare tutti i nominati con un commento, ma questo possiamo farlo dopo. Passiamo al punto interessante: Clara deve scrivere sette fatti a caso su se stessa.

Va bene, posso farcela. Vediamo cosa mi viene in mente...

1. Vorrei tantissimo avere un gatto o un cane, ma mia madre si rifiuta categoricamente di prenderne uno, ed in appartamento non posso tenerlo. Quindi, niente.

2. La persona con cui ho più confidenza è mia sorella. Abbiamo solo due anni di differenza ed un sacco di passioni in comune, tra cui anime e Doctor Who.

3. Sono perennemente innamorata di personaggi di telefilm, film o anime, anche diversi allo stesso tempo, e mi chiedo perché non possano esistere nella vita reale.

4. Nonostante la scienza possa affermare il contrario, io sono ancora convinta che se piove è perché io non ho portato l'ombrello oppure sono uscita in bicicletta.

5. Vorrei avere i capelli ricci. Le mie amiche che hanno i riccioli e vorrebbero una chioma liscia dicono che sono pazza.

6. Adoro i dolci, ma odio cucinare.

7. Preparo sempre i vestiti da indossare il giorno seguente alla sera, perché di mattina non sono mai in condizioni lucide.

8. Non è capace di fare le liste di fatti a caso su se stessa.

9. Se fosse la sola cosa che non è capace di fare...

Gli ultimi due punti sono, al solito, i commenti malefici di due personaggi immaginari che infestano la mia mente e questo blog da parecchio tempo. Ora vado ad avvisare tutti gli interessati ed a continuare la catena del Versatile Blogger Award. Arrivederci a presto!


Clara


martedì 12 novembre 2013

Inserite-titolo-a-caso-qui

Perché l'autrice è troppo pigra per pensare ad un titolo decente, e sta cercando una scusa per non scrivere questo post. Il guaio è che ha aperto Blogger come scusa per non studiare, quindi se non scrive qui è costretta a rimettersi sui libri.

Costretta dalla sua implacabile Voce della Coscienza e dall'assistente della Voce, il vostro caro Piccolo Troll! Ma dal momento che Clara non ci ascolta, ho chiamato in aiuto qualcuno a cui è più probabile che dia retta. Tre, due, uno...




















Aaaargh! Come faccio io a scegliere cosa fare ora?! Questo è un colpo basso.

Facciamo così, visto che siamo buoni andiamo in ordine cronologico. Prima ascolti il consiglio di David Tennant e scrivi questo post inutile, poi ubbidisci a Matt Smith e vai a studiare.

Questi due maledetti conoscono i miei punti deboli... Okay, suppongo di non avere alternative: se il Dottore mi dice di fare qualcosa, io lo faccio U_U

Fangirl.

Fangirl e fiera di esserlo, non dirlo come se fosse un insulto. Ma non ho ancora finito una nuova serie di anime da recensire, visto che sono solo alla puntata 3 di Another, non mi viene in mente nessun libro tra i tanti che ho letto, ed ho obbligato me stessa a non leggere nuovi manga fino alla fine del Nanowrimo. Quindi, questo post seguirà l'ormai consolidata tecnica del "scrivi quello che ti pare fino ad una lunghezza sufficiente".

Altrimenti detta, "dimostra di essere la blogger più inutile del pianeta".

Parlando di Nanowrimo, mi pare che tu abbia un annuncio da fare, giusto?

Giusto! Carissimi lettori che mi state seguendo in questa avventura, sappiate che a poco più di un terzo del percorso (questo è il dodicesimo giorno dei trenta previsti) sono già a più di metà del percorso! Ovvero, lasciando perdere il mio patetico tentativo di fare un gioco di parole, ho scritto 27.738 parole, superando la fatidica linea delle 25.000 parole. Ormai più di metà dell'immane fatica è compiuta, e non c'è modo di tornare indietro.
Per quanto riguarda la ribellione dei personaggi, sta ancora proseguendo: c'è chi decide di essere il cattivo di turno, con grande sorpresa degli altri personaggi e della stessa autrice. C'è chi adotta tecniche da cucciolo per intenerirmi ed evitare la propria morte, ma non è detto che ci riesca. In ogni caso, ho appurato che consentire alle mie idee di uscire liberamente è molto più facile che tentare di attenermi alla trama iniziale, ed in definitiva più remunerativo in termini di originalità della trama e di numero di parole scritte.

Pfui, originalità della trama. Se non fosse per il piccolo problema di copyright starebbe ancora tentando di infilarci dentro il Dottore.

Inoltre, dopo lunghi studi, ho definito le condizioni perfette per essere produttiva al massimo:
1. Non avere una connessione Internet. E' una specie di trappola risucchia-tempo, almeno per me.
2. Essere da sola. Voglio tanto bene alle mie coinquiline, ma se mi metto a chiacchierare non scrivo una parola.
3. Avere generi di conforto: per la precisione, nel mio caso, tè bollente e biscotti Pan di Stelle.
4. Utilizzare il sistema risultato/ricompensa: ogni 1000 parole, pausa per guardare un episodio di un anime. No, non posso andare a cenare finché non ho raggiunto la fine del capitolo. Non accenderò la televisione finché quel dialogo non sarà interamente tradotto dai pensieri ai caratteri scritti. Serve un po' di forza di volontà, ma funziona.
5. Fare una cosa per volta. Non aprire contemporaneamente dieci file, poi decidere di fare una pausa per pulire i davanzali, poi scrivere, poi andare a controllare che la finestra in corridoio sia chiusa, poi scrivere, poi scarabocchiare su Paint, poi fare un giretto senza scopo per la stanza, poi scrivere, poi decidere che devi studiare due pagine, poi... okay, avrete capito che questo punto non è facile per me XD

E voi? Quali sono i vostri metodi di scrittura, se scrivete, o in generale i vostri metodi per ottenere qualche risultato? ^_^

Va bene, il post inutile è fatto. Ora vai a studiare.

Come ha detto Matt Smith.

Ehi, e se qualcuno dei lettori volesse sapere altro sul mio Nanowrimo? O su quello che li aspetta su questo blog? O magari, improbabile ma possibile, sul romanzo che sto scrivendo?

In tal caso ci penso io a fornire una risposta adeguata:


Ora puoi andare.

Va bene, va bene... perdonate questi miei piccoli scleri autunnali, carissimi lettori! Arrivederci a presto! ^_^



Clara,
la Voce,
e Piccolo Troll. Che bello avere tanto spazio in un post, sono contento! Ciao ciao!

sabato 9 novembre 2013

In Grecia: l'Acrocorinto

Una volta lasciata Atene, sono molti i luoghi della Grecia che meritano una visita, ed ancora di più quelli che meriterebbero un'intera settimana. Nell'impossibilità di vederli tutti, ecco uno di quelli che mi ha colpito di più, soprattutto perché non mi aspettavo minimamente di rimanerne così affascinata.
Si tratta dell'Acrocorinto, l'acropoli dell'antica Corinto, uno sperone roccioso che con le sue fortificazioni domina il paesaggio circostante. Fu occupato, come attestano i resti presenti, dall'età arcaica al XIX secolo, proprio per la sua posizione strategica e facilmente difendibile, aiutata anche dalla presenza della sorgente Pirene che forniva una riserva d'acqua in caso di assedio: da Corinto ai bizantini, dai veneziani agli ottomani, le sue cinte murarie furono ricostruite diverse volte.
Oggi, un sentiero di sassi si inerpica sul pendio coperto di arbusti, conducendo i visitatori verso scorci panoramici sempre più affascinanti a ridosso delle antiche fortificazioni.






Questa qui sopra è una piccola moschea del periodo ottomano, ed ecco l'interno:


E' stato un po' triste notare che la volta era ricoperta di graffiti e scritte a pennarello lasciate da visitatori particolarmente incivili, ma mi sono consolata pensando che magari tra qualche secolo anche questi segni di totale mancanza di rispetto potrebbero avere un valore storico. In fondo è quello che era capitato con i graffiti di Pompei, no? Questo non giustifica la barbarie di chi si ritiene autorizzato a deturpare un pezzo di storia, ma aiuta gli altri a sopportare certe scene senza che gli istinti omicidi prevalgano. E la salita continua...



Sulla cima, ecco a voi la ricompensa per una scarpinata sotto il sole. L'istmo di Corinto si apre agli occhi dei visitatori che riprendono fiato, rivelando i due golfi che solo una sottile striscia di terra separa.
Proprio questo istmo fu tagliato nel 1893 da un canale artificiale che collega il Golfo di Corinto al mar Egeo, lasciando passare le navi medio-piccole. Una passeggiata sullo stretto percorso pedonale del ponte che lo sovrasta non è indispensabile, ma di sicuro ha un suo fascino! E c'è pure un impianto di bungee jumping, ma non c'è stato tempo per provarlo... purtroppo o per fortuna? ;)




Un'altra tappa del viaggio è finita, un'altra ancora arriverà presto. Nel frattempo, se a qualcuno interessasse, la vostra cara Clara è arrivata a 19.000 parole del suo progetto Nanowrimo! ^_^





Clara

giovedì 7 novembre 2013

Ed il Nanowrimo continua...

Speravate di esservi liberati dei suoi sproloqui su questo tema? Poveri illusi... leggete e disperate.

In realtà però, nonostante l'opinione che la mia Voce della coscienza ha espresso in modo così scettico, non c'è niente di cui disperarsi. In questo preciso momento ho raggiunto le 13.813 parole, quindi sono quasi in linea con il mio astuto piano di lavoro che prevede di scrivere circa 2000 parole al giorno.

E di mandare a farsi... a fare un giro ogni minima traccia di vita sociale, non che ne abbia mai avuta una.

In realtà non è esattamente così, anzi, ho scoperto che è sufficiente un pizzico di organizzazione per coniugare i miei obiettivi più o meno letterari con una pizza con le amiche, un film interessante, e soprattutto con le mie lezioni universitarie. Ho anche scoperto che è moooolto più facile scrivere se non hai una connessione Internet attiva, perché a quel punto le distrazioni si fanno notevoli.

Poi intervengo io con la frusta.

Grazie, Voce. A questo proposito, è interessante notare che la Voce e Piccolo troll non sono gli unici personaggi che sfuggono vilmente al controllo della loro autrice per mettersi a fare di testa loro. La tendenza ribelle ha contagiato anche il piccolo mondo fantascientifico che sto costruendo, in particolare le comparse che hanno autonomamente sviluppato storie, personalità e relazioni, rifiutandosi di rimanere confinate alle due righe ed alle due frasi che il copione prevedeva. Un guardiamarina dell'astronave che fa da ambientazione al primo capitolo della storia, comparso con un "puff" dall'indefinitezza e destinato a tornarci dopo aver parlato per circa venti secondi con una dei miei personaggi principali... non l'ha fatto. Ha approfittato della mia distrazione per incontrare una altrettanto indefinita passeggera dell'astronave, di ritorno da una colonia abbandonata, e per farsi dare un appuntamento. Ora i due sono rispuntati mano nella mano senza che io avessi il minimo controllo sul processo.

Ehi, non puoi mica controllare i sentimenti della gente. Non sei tu la grande sostenitrice del trionfo del Vero Amore a tutti i costi?

Sì, ma sono anche l'autrice. Dovrei avere il controllo su quello scrivo, ed invece... esempio 2. Una scienziata nominata per un attimo e destinata a non comparire neppure, è stata poi promossa a personaggio secondario per ragioni di trama. Ora scopro che in passato ha avuto una relazione sentimentale con uno dei miei personaggi principali, e che sta nascondendo qualche mistero ancora più grosso, il tutto senza che io lo avessi pianificato.

Beh, non è che tu sia mai stata granché a pianificare. Le tue liste di cose da fare ne sono un esempio, dopo una settimana devi ancora spuntare una singola voce.

Fortuna che spunta la Voce a ricordarti di spuntare le voci.

Ehi, questa era carina.

Ecco, visto cosa mi tocca sopportare? Sono quasi sicura che siano questi due a sobillare i miei altri personaggi contro di me. O forse è vero che le storie usano gli scrittori per scrivere se stessi, e che in realtà quello che pensiamo di aver creato è solo giunto a noi attraverso le barriere dei mondi...

Nah, siamo noi che sobilliamo i personaggi.

Okay, chiarito anche questo dettaglio, credo che per me sia giunto il momento di concludere questo post inconcludente e dedicarmi ancora una volta al mio Nanowrimo, visto che l'ispirazione si è degnata di farsi rivedere. Se non torno, sappiate che la ribellione fomentata dai miei due mica-tanto-collaboratori di blog ha avuto un esito infausto sulla mia salute mentale.

Oppure, più semplicemente, è riuscita a rompere la tastiera del computer a furia di battere.

Oppure è stata divorata da un Plot Bunny!

Un cosa?

Un'idea per una storia che si riproduce più velocemente di una coppia di conigli, per cui prima di rendertene conto ti ritrovi sommerso da personaggi, dialoghi, situazioni e trame. Purtroppo, quando tenti di catturare un Plot Bunny e metterlo per iscritto, quello ha la pessima abitudine di scappare via lasciandoti a piangere di fronte ad una pagina bianca.

Va bene, tastiera e Plot Bunnies permettendo... arrivederci a tutti! ^_^




Clara

mercoledì 6 novembre 2013

Atene: l'acropoli

Continua il mio, anzi il nostro, itinerario nella capitale della Grecia. Ci eravamo lasciati ai piedi dell'Acropoli, lungo la via Panatenaica che dall'antica agorà sale verso il Partenone e gli altri edifici sacri che tutti abbiamo visto almeno in fotografia.
E' un itinerario interessante quello che sale tra la vegetazione e le rocce aspre, percorso ogni giorno da migliaia di turisti. Alzando lo sguardo, tra i primi edifici a comparire alla vista sta il piccolo e raffinato tempietto di Atena Nike, che si staglia contro il cielo azzurro come una promessa delle meraviglie che attendono il visitatore. Peccato per le impalcature dietro, ma l'acropoli è un perenne cantiere di restauro...



Si sbuca poi in un ampio spazio aperto, e da lì si arriva finalmente all'ingresso dell'area monumentale vera e propria, non prima di aver potuto contemplare una visione dall'alto della città, mediata dall'ellenistico Odeon di Erode Attico.


E poi, eccoci finalmente arrivati lì, al centro di secoli di storia e cultura. Come potrete immaginare, vedere quegli edifici separati sulle pagine di un libro di storia dell'arte, oppure di uno schermo, è una cosa. Essere in mezzo ad essi, farsi un'idea delle loro dimensioni e del loro rapporto con lo spazio che li circonda, è tutta un'altra emozione. E forse ha contribuito il sole cocente, forse la stanchezza di un paio di giorni di visite turistiche a tappe forzate e di una notte non esattamente riposante, forse tutte le anticipazioni che mi ero fatta, fatto sta che era come trovarsi in un sogno. Un sogno fantastico.
Da una parte, l'Eretteo con la sua loggia sostenuta da ieratiche Cariatidi, conosciute in tutto il mondo.



Ma ovviamente quello che tutti i visitatori vogliono vedere, quello che tutti vedono nella propria mente pensando ad Atene, è il Partenone. Manifestazione del massimo splendore della città, nel V sec. a. C., scrigno di marmo che celava il maestoso simulacro in oro e avorio della dea Atena. Sede di alcuni dei rilievi più famosi della storia dell'umanità, e centro di rocambolesche vicende. Usato come chiesa, come deposito di polvere da sparo, depredato della sua ricchezza, mai dimenticato grazie alle indimenticabili pagine che autori come Plutarco o Pausani gli dedicarono, il Partenone è un simbolo per tutta la nostra cultura occidentale. Ed essere lì di fronte è stato affascinante.




Purtroppo i già citati "lavori in corso" mi hanno impedito di fotografare una veduta d'insieme del Partenone che fosse priva di impalcature, ma visto che ci sono già migliaia di immagini da cartolina in circolazione dubito che se ne senta la mancanza. Mi accontento di questo angolo del frontone, dove la quadriga del sole sta emergendo dall'Oriente.
La maggior parte dei rilievi del Partenone, come saprete, non si trova però sull'Acropoli. Molti di essi sono stati portati ancora nell'Ottocento al British Museum di Londra, ed il governo ateniese ha un contenzioso pluriennale per ottenere la loro restituzione.
Ma dopo aver contemplato tutti questi monumenti, si potrebbe chiedersi dove sia tutto il resto. Statue, offerte votive agli dei, tutti i reperti "mobili" rinvenuti lassù... dove sono? Alcuni, proprio come i rilievi, sono sparsi in giro per il mondo. Molti altri tuttavia si trovano ad Atene, nel modernissimo museo dell'Acropoli che si trova sotto il pendio meridionale. Opera dell'architetto Bernard Tschumi, questo museo in vetro e cemento spicca in una zona di ristorantini e negozi, e dal pavimento di vetro rinforzato rivela i resti della città sottostante, con fasi architettoniche che si estendono per secoli. All'interno, troviamo reperti dell'età arcaica e classica, le Cariatidi originali, che quando le ho viste erano anche esse sottoposte a restauro, iscrizioni e lapidi. La galleria del Partenone riproduce esattamente la cella del tempio ed il rilievo che la circonda, tramite la combinazione di sculture originali e riproduzioni che sostituiscono quelle disperse per il mondo.
La sorveglianza vigile dei dipendenti del museo e l'illuminazione interna mi hanno impedito di strapparvi qualche buona fotografia di quest'ultima tappa, assolutamente indispensabile dopo la visita all'Acropoli.
E così, finisce un'altra parte del mio viaggio ad Atene, ed un altro post per voi, miei cari lettori. Il mio viaggio continuerà presto, e spero che vorrete accompagnarmi ancora...

Clara


domenica 3 novembre 2013

Atene - Acropoli e agorà

Sono state il cuore e l'anima della città per secoli. Pulsante di vita, di passioni politiche, ferventi processi e discussioni filosofiche l'una, consacrata alla divinità poliade Atena ed alle cerimonie che scandivano l'anno ateniese l'altra. L'agorà e l'acropoli, i due nuclei di Atene, sono ancora oggi parte integrante della cultura occidentale, luoghi con un valore storico e simbolico incommensurabile.
Gli scavi archeologici dell'agorà classica ed ellenistica di Atene iniziarono nel 1931, ad opera della Scuola americana di studi classici, e permisero di recuperare gli antichi edifici che ora possiamo ammirare. Già, per una volta dobbiamo ringraziare gli americani: nonostante gli scavi più antichi non siano stati svolti secondo le regole dell'archeologia contemporanea, ed abbiano privilegiato l'aspetto monumentale a scapito di altre informazioni, hanno offerto al pubblico uno dei luoghi più belli che io abbia mai visto. Forse il suo fascino sta nei millenni che hanno accarezzato quelle pietre, forse nel pensiero dei piedi che le hanno solcate - i piedi di Pericle e Socrate,  di quasi tutti gli autori che ho tradotto in cinque anni di liceo, e di migliaia di cittadini dimenticati che però hanno contribuito a fare quella parte di storia così importante per la nostra cultura.
Tra gli edifici meglio conservati svetta, sopraelevato rispetto alla maggior parte delle strutture, l'Hephaisteion, il tempio di Efesto, che era stato a lungo interpretato invece come il Theseion, edificio sacro all'eroe della città, Teseo. Costruito nel V sec. a. C., l'attribuzione è dovuta alle metope sui lati nord e sud, che raffigurano appunto le imprese di Teseo, tra cui la lotta contro i centauri di cui potete vedere uno scorcio qui sotto.



Dalla posizione sopraelevata di questo tempio, è possibile scorgere un affascinante panoramica dello spazio sottostante, verso cui poi si prosegue. A delimitare il succedersi di monumenti indimenticabili e vegetazione rigogliosa (tra l'altro assai utile per ripararsi dal sole cocente di inizio settembre durante la trasognata contemplazione di qualche veduta particolarmente eccellente), potete scorgere la stoà di Attalo, completamente restaurata per ospitare i ritrovamenti degli scavi. 
In seguito quasi tutti questi ritrovamenti furono trasferiti in sedi più moderne, ma il portico sotto cui i cittadini dell'Atene ellenistica cercavano riparo dal calore è ancora lì per i turisti. Si può salire al terzo piano per scorgere una panoramica ancora migliore dello spazio sottostante e dell'Hephaisteion.




Non tutti i monumenti dell'agorà sono stati così fortunati. Di molti rimangono soltanto le fondamenta, pochi basamenti di colonna dove un tempo si ergevano maestosi edifici. Di altri, l'unica traccia visibile ai turisti è una lastra ad indicarne la posizione, come dell'altare dei Dodici dei, le divinità più importanti dell'ampio pantheon greco.



Ma questo post non è sufficiente a parlare di tutto quello che l'agorà di Atene offre ai suoi visitatori ed al mondo, per cui lasciate che vi rimandi al sito ufficiale dell'agorà, dove potete trovare, sia pure in inglese, tutte le informazioni per approfondire questa affascinante testimonianza del passato. Dalla mappa del sito con i maggiori documenti alle prime fotografie, ancora in bianco e nero, che testimoniano l'inizio degli scavi, da informazioni storiche alle scoperte più recenti, tutto quello che potete voler sapere è lì.
Dall'agorà passava la via Panatenaica, percorsa dalle processioni nelle grandi feste religiose che scandivano l'anno ateniese. Essa attraversava la piazza per poi inerpicarsi sulla salita dell'Acropoli, lo stesso percorso che oggi possono fare i turisti, costeggiando le fortificazioni di età tardo-romana... ma se volete seguirmi anche all'acropoli, cari lettori, dovrete aspettare ancora qualche giorno.
Arrivederci,

Clara


PS: Nanowrimo, 6062 parole! Viva me! ^_^