lunedì 18 novembre 2013

Il paradiso degli orchi

Con la mia consueta incapacità di mantenere una connessione con il mondo circostante e con i ritmi delle uscite cinematografiche, ho scoperto solo pochi giorni fa il trailer del film "Il paradiso degli orchi", tratto dall'omonimo libro di Daniel Pennac.
Ed a quel punto mi sono resa conto di non aver MAI dedicato un post a Pennac ed al fantastico mondo della famiglia Malaussène, nonostante sia una di quelle saghe che ho divorato con passione sempre crescente. Quindi, lascio perdere tutto il resto e mi dedico alla recensione almeno del primo libro, nell'attesa di vedere il film e poter esprimere un'opinione anche su quello. Per ora tutto quello che posso dire è che Benjamin me lo ero immaginata diverso, il resto è in sospeso.
Detto questo, passiamo alla trama:
Benjamin Malaussène, di professione, fa il capro espiatorio ai Grandi Magazzini a Parigi. Il suo compito è ricevere le sfuriate del capo di fronte ai clienti insoddisfatti e fare in modo che questi, impietositi, ritirino i loro reclami. Uno strano lavoro, che gli riesce alla perfezione e che gli permette di mantenere la famiglia mentre la madre è in fuga d'amore con l'ennesima passione della sua vita. E di fratelli e sorelle a cui fare da tutore, nella loro casetta di Belleville, ce ne sono parecchi: la secondogenita Louna innamorata, incinta, ed in crisi esistenziale, la dolcissima Clara che osserva il mondo attraverso la sua macchina fotografica, Therèse la veggente con le sue carte astrali, il brillante e pestifero Jeremy, ed il più piccolo della famiglia, Il Piccolo, che disegna inquietanti orchi Natale...
Una vita tranquilla, fino a quando una bomba esplode nel centro commerciale: una sola vittima, ritrovata con la patta aperta, ed una grande confusione. Ma questo è solo il primo attacco, e presto il povero capro espiatorio rischia di dover espiare qualcosa di più grosso di un elettrodomestico difettoso, perché tutti gli attentati sembrano indirizzare i sospetti su di lui. Come se non bastasse, nella sua vita è appena entrata l'affascinante giornalista Julia...



E' difficile inquadrare questo romanzo in un genere preciso: un giallo brillante e ricco di sfumature imprevedibili, che vira verso il noir nelle descrizioni quasi splatter delle vittime, cambia ancora tonalità nel rosa di pagine d'amore, ed arriva ad uno scoppiettante arcobaleno di umorismo surreale. Ironico ed affilato nella satira al consumismo del grande centro commerciale o all'ipocrita copertura che cela i crimini della Parigi bene, lo stile di Pennac si tinge di una delicata tenerezza nella descrizione di quella famiglia così non funzionale in teoria e così funzionante in pratica, per poi passare a sprazzi di esilarante comicità e quindi virare ancora una volta verso la tragica serietà di quelle morti che insanguinano le pagine, sia le pagine presenti sia quelle del passato nascosto dietro le luci del Grande Magazzino. Il tutto attraverso il punto di vista disilluso ed al tempo stesso candido, concreto e contemporaneamente onirico, profondamente e definitivamente accattivante, del nostro inimitabile protagonista, Benjamin Malaussène.
Il circo di personaggi imprevedibili ed originali che prende vita su queste pagine è la mia parte preferita, nonché la dimostrazione della genialità di Pennac. Ed il termine "prendere vita" non è usato a caso, perché quella variopinta e chiassosa umanità, anche i personaggi secondari relegati a poche scene, ha lo spessore di un autentico microcosmo, al tempo stesso surreale e vicinissimo alla nostra esperienza quotidiana. Dopo aver letto questo libro, vi troverete ad entrare in un centro commerciale con occhi diversi...
Insomma, che altro dire? Trama coinvolgente, ricca di colpi di scena, azione ed emozione. Personaggi indimenticabili a cui ti affezioni, nel bene e nel male. Stile frizzante ed eccentrico che scorre in una piena di parole magistralmente orchestrata. Tutto quello che vi rimane da fare è, se ancora non lo avete fatto, andare a procurarvi questo libro.

Clara

3 commenti:

  1. L'ho letto anni fa e me ne sono innamorato! Splendida recensione, sia nei toni che nei contenuti! :)

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    1. Grazie! Per curiosità, tu hai già avuto l'occasione di farti un'idea sul film?

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    2. No, perché (me ne vergogno un po') finché non l'ho letto qui da te non sapevo nemmeno che ne stessero girando uno! -_-'

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