giovedì 30 gennaio 2014

In Grecia: Micene

Pensavate che me ne fossi dimenticata?

Sinceramente sì.

Io mi sono dimenticato di cosa dovresti esserti dimenticata.

Sto parlando delle fotografie del mio viaggio in Grecia che dovevo terminare di pubblicare secoli fa, e che ancora giacciono abbandonate nei meandri del mio computer. Nel caso stiate organizzando anche voi un viaggetto tra le radici della nostra cultura e della nostra storia, o semplicemente vogliate farci un giro con la fantasia, ecco qualche spunto per partire :)

O per riposarsi dopo un esame impegnativo. O per scoppiare in lacrime piagnucolando che si vuole tornare in vacanza invece di starsene al freddo e prepararsi a ricominciare le lezioni, una volta passata l'euforia post-esame.

Tralasciando i soliti commenti negativi della Voce, che oggi si sente piuttosto inutile perché non ha scuse per esortarmi a studiare,  il luogo che vi presento oggi è Micene, antichissima e ricca di storia, tanto da dare il nome alla civiltà micenea. Le sue mura colossali si ergono maestose a cingere la collina, e per oltrepassarle ecco quella porta che tutti voi avrete visto almeno una volta su un libro di storia dell'arte: la Porta dei Leoni, millenarie sentinelle che, benché decapitate, ancora oggi sovrastano con fierezza l'afflusso di turisti.


E poi si sale, inerpicandosi lungo la collina ricoperta di vegetazione secca, scoprendo ad ogni angolo un nuovo dettaglio di quelle mura, e di quel panorama dominato dall'acropoli.





Nel perimetro delle mura si conserva anche una cisterna a cui è possibile accedere, sperimentando per un attimo uno spazio avvolto nell'oscurità, uno spazio che sembra strappato allo scorrere del tempo.
E poi naturalmente ci sono le necropoli, circoli di tombe a fossa, e le grandiose tombe a tholos a cui si accede da lunghi corridoi di pietra, per trovarsi sotto a cupole vertiginose. In queste tombe sono stati ritrovati i magnifici tesori che nella nostra immaginazione segnano la civiltà micenea, le maschere d'oro tra cui quella, conosciutissima, detta "di Agamennone", armi e gioielli. Qui si ritenne, in passato, di poter identificare gli eroi cantati nell'Iliade e nel mito, protagonisti di tragedie giunte fino a noi e rielaborate in molti modi. Forse non è realtà storica, ma come si può passare tra queste mura senza pensare che proprio in questi luoghi, almeno nell'immaginazione dei Greci, Clitennestra meditò e mise in atto l'assassinio del marito Agamennone, proprio qui Elettra attese per anni il ritorno del fratello Oreste, per vendicare sanguinosamente il tradimento della madre? Tra le quinte scenografiche del paesaggio aspro battuto dal sole, e delle mura che la tradizione voleva costruite dai Ciclopi, possono ancora ripetersi nel pensiero dei visitatori le vendette ed i dolori degli Atridi.
Micene è questo ed altro, Micene è mito e storia indissolubilmente intrecciati, come il resto della Grecia. E merita di essere visitata.


Clara

lunedì 27 gennaio 2014

Il giorno della memoria

Avevo detto che non sarei tornata a questo blog prima della fine della mia sezione di esami? Sì, certo. Sono di nuovo qui a scrivere già oggi? Ovviamente, perché mi sembrerebbe sbagliato passare questa ricorrenza, questo 27 gennaio, del tutto sotto silenzio.
Purtroppo non ho il tempo necessario per fare un post degno di un evento così tragico, un evento che ha segnato così brutalmente e definitivamente la storia, un evento su cui si è scritto e detto di tutto e di più, a volte forse troppo o a sproposito. Quindi, perdonatemi se mi limito ad un paio di riflessioni personali ed a qualche suggerimento, forse banale, legato al tema della Shoah.
Per prima cosa, mi pare giusto ricordare che quello degli ebrei non è stato l'unico o il primo genocidio che abbia macchiato l'umanità. E, purtroppo, nonostante le speranze che hanno accompagnato la fine della Seconda Guerra Mondiale, non è stato neppure l'ultimo. Genocidi, o più generalmente stragi, che hanno insanguinato il Novecento, a volte sotto gli occhi indifferenti del resto del mondo. Armenia, Prima guerra mondiale. Ucraina, anni '30. La deportazione dei Kulaki in Siberia. Le foibe in Istria, Venezia Giulia e Dalmatia alla fine della seconda guerra mondiale. Le pulizie etniche che accompagnarono la dissoluzione della ex-Jugoslavia. Cambogia, anni '70. Ruanda, 1994. Una lista che potrebbe continuare molto a lungo, ma che molti preferiscono ignorare, limitandosi a ricordare solo il giorno con più visibilità mediatica. Per quanto mi riguarda, vorrei che questo giorno della Memoria non ricordasse soltanto i crimini del nazismo, ma anche gli altri abissi del male che troppi vorrebbero affrettarsi a ricoprire, forse vergognosi del silenzio internazionale in cui si sono svolti, o si stanno ancora svolgendo, se si pensa ad alcune situazioni in Africa. Un giorno della Memoria che sia davvero fatto per ricordare, e non solo per far vedere che si ricorda.
Non voglio certo sminuire l'incubo che è stata la Shoah, anzi, rimango sconvolta nel sentire che qualcuno ne nega la realtà storica. Ci sono dati, ci sono testimonianze. Solo qualcuno i cui occhi sono velati da fortissimi pregiudizi ideologici può ignorare il Male, e metto la lettera maiuscola di proposito, che ha trovato posto laggiù, non solo verso gli ebrei, ma anche verso zingari, omosessuali, prigionieri politici, malati mentali... una lunga lista di vittime, accomunate solo dalla loro "inadeguatezza" ad un'idea di mondo contorta dalla violenza e da una malintesa superiorità.
Finisco i miei sfoghi, e passo ai suggerimenti. Non intendo fare delle vere e proprie recensioni, stavolta, ma lascio semplicemente qualche titolo che personalmente mi ha dato molto, riguardo a questo argomento.
Per quanto riguarda i libri, due in particolare hanno avuto un effetto fortissimo su di me, in modi del tutto diversi. Per prima cosa, "Se questo è un uomo" di Primo Levi, che racconta la sua esperienza di sopravvissuto ad Auschwitz senza tirarsi indietro, senza nascondere l'orrore che lo ha accompagnato anche fuori da lì.



E poi, il "Diario" di Etty Hillesum, una giovane ebrea olandese che si ritrovò a vivere in prima persona l'occupazione nazista e poi la deportazione, morendo infine nelle camere a gas. Eppure, nonostante i tempi oscuri in cui visse, risplende tra le sue pagine la luminosità di una spiritualità profonda ed assetata d'amore, la forza d'animo di uno spirito che non vuole cedere all'odio ed alla disperazione, le profonde riflessioni di una donna che riesce ad elevarsi oltre le miserie e la tragedia per attingere alla fonte di un significato più profondo. Una lettura commovente, che può essere fonte d'ispirazione anche per chi vive un periodo forse meno drammatico, ma certo non privo di incertezze e difficoltà.



Per quanto riguarda i film, inizio con un altro "classico": "La vita è bella", magistrale interpretazione di Roberto Benigni, per cui vi rimando al post pubblicato proprio oggi da Cristina nel suo ottimo blog Athenae Noctua.



Poi, "Il bambino con il pigiama a righe". Ancora una volta, un film che fa male dentro, soprattutto nel finale, e che mostra l'orrore dei campi attraverso l'ingenuità del piccolo Bruno, che si trasferisce con la famiglia presso il nuovo posto di lavoro del padre, direttore di un campo di sterminio. Bruno, ignaro di cosa stia accadendo ed all'insaputa della famiglia, fa presto amicizia con Shmuel, un giovanissimo prigioniero del campo. Un film tragico e potente, ancora più forte proprio per l'innocenza dei suoi protagonisti che si scontra crudelmente con un mondo dominato dall'odio.



E per finire, "Train de vie", forse il più particolare di questi miei suggerimenti per il modo insolito in cui affronta il tema della Shoah: attraverso l'ironia. Nel 1941, un villaggio ebreo nell'Europa dell'Est apprende dell'imminente arrivo dei tedeschi, e su suggerimento di Schlomo, il folle del villaggio, decide di organizzare una incredibile fuga preparando un finto treno di deportati. Un umorismo venato di malinconia, che non risparmia nessuno, nazisti, ebrei o comunisti. Ed un finale che, ancora una volta, ti lascia lo stomaco stretto e le lacrime agli occhi, dopo averti avvinto con un ritmo scoppiettante ed una surreale originalità.


E questo è tutto, anche se non è neppure lontanamente tutto. Arrivederci a presto,

Clara


domenica 26 gennaio 2014

Mahou Shounen Fight

Prima che qualcuno si faccia illusioni, Clara non ha ancora finito di svolgere i suoi doveri universitari, ma dal momento che stava iniziando a vedere ziggurat al posto dei cuscini, e tori androcefali alati al posto dei peluche, ho deciso di concederle una pausa. Indovinate cosa ha fatto lei? 

E' stata divorata da un mushkush?

Aaaaghh! Lalalalala, non vi sento.

Piccolo troll, non inserire creature mitologiche mesopotamiche sconosciute alla maggioranza solo per farle morire d'indigestione.

Continuo a non sentirvi.

Come avrete intuito, è venuta ad aggiornare questo blog, cosa lodevole se nel frattempo non fosse passata per altri dieci blog, social network e siti assortiti. Ed ora ha ovviamente deciso di fingere che ciò fosse pianificato appositamente per poter recensire un altro webcomic in inglese.

Esatto, devo recensire un webcomic. Quindi, voi due levatevi dal blog e concedetemi un momento di distrazione. Dannata Voce della coscienza, sotto esami diventa ancora più tirannica...

E maniaca della violenza. Ho dovuto nasconderle la frusta di fuoco.

Ah, ecco chi è stato! Traditore!

Grazie, Piccolo Troll.

In realtà l'ho fatto perché quando la maneggiava rischiava di rovinare i miei soprammobili.

Sparite e lasciatemi recensire.

Okay.

Okay.

Il webcomic di oggi, signori e signore, si intitola Mahou Shounen Fight, e già da questo potete farvi un'idea dell'argomento. "Mahou shounen", ragazzo magico in lingua giapponese, è infatti una reinterpretazione in chiave maschile del classico genere delle "Mahou Shoujo", ragazze magiche, genere che in Giappone ha un grande successo e che ha raggiunto l'Italia tramite Sailor Moon e le sue discendenti spirituali. Fine del piccolo inciso, torno al titolo in questione, ed a quella terza parola, "fight", che in realtà è piuttosto fuorviante, visto che, almeno per ora, i combattimenti sono una parte secondaria della trama. Ma stanno aumentando, quindi penso che presto tutto il titolo potrebbe trovare la sua ragion d'essere.
La trama:



La trama - versione espansa: Mike Smith vuole una vita normale, che nel suo caso, dopo essere stato cresciuto da una madre hippy, vegana ed appassionata di qualsiasi stranezza esistente, significa una brillante carriera accademica ad una delle più prestigiose scuole del paese. Un piano che va in frantumi dopo poche pagine, quando Summer, un misterioso spirito fiammeggiante, compare dal nulla nel suo bagno, spiegandogli che da quel momento in poi "abiterà" nel corpo di Mike. Il quale, ovviamente, non è molto entusiasta, né convinto della propria salute mentale... almeno fino a quando non trova altri compagni di scuola nella stessa situazione.
I quattro spiriti delle stagioni sono scesi nel mondo fisico, dove possono rimanere solo formando un legame, volente o nolente, con quattro umani. Gli eletti sono quindi, oltre al protagonista Mike: Yuki, un ragazzo giapponese tranquillo, riservato e difficile da leggere; Raji, popolarissimo studente indiano con la tendenza a prestare molta più attenzione al proprio aspetto che agli studi, e con dei gusti un po' "particolari" (che ovviamente non vi rivelo. Insomma, volete avere qualcosa da leggere oppure no?); Oliver, giovanissimo genio inglese della sartoria, al punto che ha disegnato le uniformi della scuola.
Insieme, i quattro ragazzi, uniti nel club per la consapevolezza ambientale, iniziano ad affrontare la nuova situazione, passando dalla pulizia della spiaggia alle indagini su un misterioso pericolo, perché qualcun altro ha lasciato il mondo degli spiriti, e pare che non abbia buone intenzioni.

Il tratto di disegno ha una qualità decisamente buona per la media dei webcomic, che in genere partono con uno stile piuttosto carente e migliorano proporzionalmente all'esperienza dell'artista. In questo caso, invece, si può notare già dall'inizio un lavoro grafico interessante e ben curato, accompagnato da colori sgargianti che rendono assai piacevoli le pagine. Si nota comunque un'evoluzione, ma in generale lo stile rimane piuttosto costante, almeno in confronto all'altro webcomic che ho recensito finora, String Theory. C'è ancora di sicuro un margine di miglioramento, per cui sono piuttosto fiduciosa.
Due punti meritano una nota a parte: per prima, la raffigurazione degli spiriti, ben caratterizzati e differenziati dal punto di vista dell'apparenza, non solo tramite il colore, ma anche nei tratti. Il modo in cui le loro figure serpeggiano accanto ed intorno ai corpi dei protagonisti ci ricorda il legame tra di loro ed al tempo stesso la loro essenza di creature immateriali, con una notevole efficacia.
Secondo punto, i costumi. Sì, perché nel caso non aveste grandi esperienze con gli anime "Mahou Shoujo", permettetemi di ricordare gli elementi indispensabili: sequenze di trasformazione ai limiti del surreale, e costumi da combattimento incredibili. Questi due elementi sono presenti anche nei nostri "ragazzi magici"? Ovviamente sì, e credetemi, quei costumi sono fantastici. Mi sono stupita per la quantità di dettagli, di originalità e di immaginazione che è stata evidentemente messa nel progettarli e disegnarli. Dovrete attendere decisamente a lungo per vederli tutti, visto che la rivelazione dei poteri di ciascun personaggio è centellinata nel corso della storia, ma nel momento in cui scrivo posso dire che ogni costume è migliore dell'altro. Per un dato senso di migliore, direbbe il caro Mike, che si ritrova abbigliato da cowboy arcobaleno. Ci sono dei fantastici wallpapers su tutti i loro costumi, sul sito, ma pubblicarveli qui vorrebbe dire rovinarvi la sorpresa di scoprirli da soli. Mi limito a dire che... Raji. Il costume di Raji vi lascerà a bocca aperta per almeno cinque secondi, ed a ridere per il minuto successivo. Non me lo aspettavo, ma devo dire che è fantastico.
Lasciando da parte il disegno, la trama è decisamente interessante, ma la mia impressione è che proceda un po' lentamente, almeno finora. Nel capitolo più recente il ritmo si è fatto più piacevolmente incalzante, e ho buone speranze che, con la fine della fase "introduttiva" di presentazione e sviluppo dei personaggi, e con l'introduzione di vere minacce e di una missione meglio definita, la storia decolli definitivamente e sfrutti tutte le sue potenzialità.
Dal punto di vista dei personaggi, devo dire che li ho trovati istintivamente simpatici. Trovo assai divertente la riluttanza di Mike ad accettare lo sconvolgimento della sua vita, o la sua totale confusione di fronte ad alcuni comportamenti dei suoi compagni, ma al tempo stesso il ragazzo è capace di rendersi utile quando è necessario e di dare una mano agli amici... o una spinta, in caso ;) Yuki è tenerissimo, soprattutto quando si parla di questioni sentimentali. Raji... ho già detto che adoro il suo costume, vero? Beh, lui è decisamente il più teatrale e spigliato del gruppo, ed è quello che mi ha sorpresa di più. In almeno due occasioni. Risate garantite, perché un personaggio così sopra le righe non posso che amarlo. Ed infine Oliver, che nonostante riceva, purtroppo, molto meno spazio degli altri all'inizio, è senza dubbio il più adorabile di tutti. Uno scricciolo con occhiali tondi e capelli rossi, e tra l'altro inglese. Con mia grande gioia, nell'arco narrativo più recente ha molta più scena, ed alcuni momenti epici che ripagano il tempo perduto. Ci sono poi i quattro spiriti delle stagioni, ciascuno dei quali è caratterizzato con una propria personalità distinta, in qualche modo adatta a ciò che deve rappresentare. I battibecchi tra Summer ed Autumn sono esilaranti, ma la mia preferita  tra i quattro è Spring, l'unica con un'apparenza femminile, dolce ma capace di mettere in riga gli altri. Il suo legame con Oliver, il ragazzo a cui è legata, benché appaia solo nelle pagine più recenti è chiaramente di grande sintonia e comprensione reciproca, un rapporto solido e piacevole da leggere.


Il fumetto presenta sia relazioni eterosessuali che omosessuali, benché esse non siano in generale al centro della trama, in una gamma che varia dal quasi assurdo all'assurdamente dolce.
Cos'altro dire? Due parole sul sito, ovviamente... sì, quello che avrete già visto se avete cliccato sul link che ho messo all'inizio. Gli autori, DustyJack e JadePrince, hanno fatto un buon lavoro nel crearlo, fornendo non solo un archivio ordinato, ma anche valori aggiunti come i già citati wallpapers, avatar dei personaggi, e fan art fatte da chi segue il fumetto. L'unico guaio di cui devo avvisarvi è una certa irregolarità negli aggiornamenti, che dovrebbero essere settimanali ma sono spesso in ritardo, a causa degli impegni degli artisti. In ogni caso, l'ultimo risale a dicembre 2013, quindi spero proprio che tornino al lavoro dopo le vacanze ;)
Ed ora, vi lascio fino alla fine del mio sprint universitario del mese. Tra pochi giorni Animula Solivaga tornerà ad essere attiva, quindi tornate a trovarmi per altre recensioni, pensieri e scleri esistenziali!


Clara


giovedì 23 gennaio 2014

To Aru Majutsu no Index




Inizio chiedendo scusa ai miei lettori, ma temo che per il prossimo mese questo blog sarà aggiornato con ritmi alquanto irregolari. Tra esami, laboratori ed impegni che si accavallano, questo mese non avrò tempo per scrivere molti post... ma non preoccupatevi, non vi abbandonerò!

E chi si preoccupava?

Io pensavo che un esercito di criceti zombie ti avesse divorata.

In ogni caso, come promesso nella mia lista di post per l'anno nuovo, eccomi di nuovo a parlare di anime,e per la precisione di "To Aru Majutsu no Index", traducibile come "Un certo indice magico" oppure "Una certa magica Index", con un gioco di parole sul nome di uno dei personaggi principali.
Il protagonista, Touma Kamijou, è uno studente ad Academy City, o Gakuen Toshi se il sub che state utilizzando mantiene il nome giapponese, un centro urbano dedicato allo studio ed alla scienza, nonché allo sviluppo delle potenzialità degli Esper, gli individui dotati di capacità paranormali: avete presente i mutanti di X-Men? Bene, la varietà è quella.
Touma è classificato come "livello 0": nessun potere misurato, o meglio nessuno misurabile, perché la sua mano destra è in grado di annullare qualsiasi altro potere esper con cui venga in contatto. Ma la sua vita si trascina quasi tranquillamente... almeno fino a quando una misteriosa ragazzina in abito da suora compare mezza morta di fame sul suo balcone. Si presenta come Index, diminutivo per Index Librorum Prohibirotrum, l'indice dei libri proibiti. Nella sua testa, infatti, è racchiusa la conoscenza di 103.000 libri di magia, e per questo motivo dei maghi "cattivi" la stanno inseguendo. Per quanto perplesso, e poco convinto dell'esistenza della magia, Touma decide di ospitare Index, e finisce per ritrovarsi coinvolto in una serie di lotte di cui non sospettava neppure l'esistenza, e per scoprire i lati più oscuri del mondo in cui vive.
Dopo questo inizio, la trama si suddivide presto in una complicata serie di sotto-trame, a ciascuna delle quali sono dedicati tre o quattro episodi dei ventiquattro che compongono la prima stagione. Ogni arco narrativo vede l'introduzione di nuovi personaggi, oppure l'approfondimento di figure già intraviste in precedenza, e quindi è difficile descrivere la trama che si sviluppa oltre il primo episodio senza precipitare negli spoiler... cosa che vogliamo evitare a tutti i costi, vero?

In realtà vogliamo evitare che questo post si allunghi troppo, visto che devi andare a studiare.

E scappare dai criceti zombie.

Grazie dei vostri interventi, ora andiamo avanti e passiamo alla mia opinione su questa serie, premettendo che finora ho visto soltanto la prima stagione, e quindi non posso dire nulla sulla seconda.
Cominciamo dall'ambientazione, e dal mondo in cui la storia è ambientata. Questa serie mette insieme una grande varietà di elementi, a cominciare dalla contrapposizione tra scienza e magia. Da un lato, questo è senza dubbio un fattore positivo, per l'originalità della storia e gli sviluppi inattesi che le interazioni tra i due mondi permettono. Inoltre, è evidente una certa accuratezza nella costruzione di questi elementi, sia per quanto riguarda le "spiegazioni" dei poteri degli esper e del loro funzionamento, che per quanto fantascientifiche contengono sempre elementi plausibili, sia per quanto riguarda il mondo magico, dove sono introdotti differenti tipi di magia, ciascuno con le proprie regole e potenzialità. Insomma, è evidente una certa accuratezza nella costruzione dell'ambientazione e delle sue "regole", un elemento decisamente favorevole.
D'altra parte, tuttavia, proprio la vasta gamma di elementi diversi introdotti va a scapito dell'approfondimento di alcuni di essi. Molte cose sono lasciate come semplici spunti, oppure apparentemente tralasciate al termine della sotto-trama ad esse dedicata. Forse saranno riprese e chiarite nella stagione che non ho ancora visto, ma per ora non sono rimasta del tutto soddisfatta dalla quantità di potenzialità che la storia si è lasciata indietro.
Un discorso simile vale per i personaggi. Il protagonista, Touma, è simpatico, e soprattutto divertente: perseguitato dalla sfiga a livelli inauditi, catapultato in avventure imprevedibili, e circondato da personaggi che, per i suoi standard, sono tutti più o meno pazzi. Ma al tempo stesso è un personaggio "forte", pronto a mettersi a rischio per salvare qualcun altro ed a ricordare a tutti, forse proprio per la sua posizione di "esterno", che a volte c'è un'altra soluzione, e che alcuni sacrifici non sono necessari. Alcuni dei momenti in cui si decide a sfruttare il suo potere sono sinceramente epici. E proprio questo potere, che è in grado di annullare ogni genere di potere, magico o "scientifico" costituisce il punto focale della serie ed il "jolly" che scombina l'equilibrio tra scienza e magia, mettendo in moto eventi che, in questa prima stagione, sono appena delineati.





Per quanto riguarda gli altri personaggi, Index è un po' una delusione. Viene introdotta come uno dei personaggi-chiave, ed io la trovo adorabile, con la sua aria da bambina e la sua ingenua ignoranza della tecnologia, con la sua testardaggine, i suoi scatti di rabbia di cui fa le spese il povero Touma, ed il suo perenne appetito. Tuttavia, in molte puntate finisce per essere un personaggio secondario, uno spunto comico o soltanto una "scusa" per mettere in moto gli eventi.



Il secondo personaggio femminile principale è senza dubbio Misaka Mikoto, una delle esper più potenti di Gakuen Toshi, in grado di generare scariche elettriche e di dirigerle a suo piacimento. Dal punto di vista della trama, appare chiaro dopo qualche puntata come ci sia più di quanto appare in questo personaggio, ed il sotto-arco dedicato a lei ed alla sua storia è uno dei miei preferiti. Dal punto di vista del carattere, è il tipico personaggio tsundere, una scorza dura ed aggressiva che nasconde un cuore tenero, e le sue manifestazioni di imbarazzo sono semplicemente dolcissime. E' interessante anche l'evoluzione nel suo rapporto con Touma che, da bravo protagonista di un anime, riesce ovviamente a fare breccia nei sentimenti della nostra ragazza elettrica ed ad aiutarla ad affrontare una situazione da incubo. No, non vi dico di cosa si tratta, sarebbe uno spoiler troppo grosso.




Tanto per cambiare. Ma quanto ti piace la parola spoiler?

Ci sarebbero molti altri personaggi che meritano una nota, ma si entra qui nello stesso problema che ho fatto notare prima, ossia che molti di loro, nonostante le indubbie potenzialità, finiscono per scomparire. "A volte ritornano", è proprio il caso di dirlo, ed in alcuni casi in maniera assolutamente epica... ma personalmente, credo che il tentativo di inseguire troppi spunti narrativi abbia danneggiato un po' questo anime.
Il mio parere rimane comunque favorevole, complice anche un buon stile di disegno, che ricorda parecchio quello di Shinryaku! Ika Musume... anche se, cronologicamente parlando, bisogna dire che è la dolcissima Ika Musume ad essere praticamente identica ad Index, tentacoli a parte.
Il ritmo è buono, e la scelta di dividere la trama in sotto-archi, nonostante i limiti già evidenziati, consente di seguire la serie anche con una certa calma, e di gustare le diverse storie che si intrecciano senza trovarsi ad attendere spasmodicamente che un'altra linea narrativa si concluda.

Ah, davvero? Allora quando passavi due episodi di seguito a strillare perché non c'era il tuo personaggio preferito, non contava come spasmodicamente?

No, non contava. Ora meglio concludere: il mio parere sulla prima stagione di To Aru Majutsu no Index è tutto sommato molto positivo, e vi consiglio caldamente di vederlo se siete appassionati di fantasy e fantascienza, e se vi siete mai chiesti come andrebbe a finire uno scontro tra i personaggi di Harry Potter e gli X-Men.
Prometto che cercherò di essere un po' più attiva da ora in poi! Grazie ai miei lettori, ed arrivederci ed a presto!


Clara


PS: secondo me, avrebbero vinto gli X-Men.

PPS: fila a studiare, Clara!

PPPS: Io continuo a protestare per l'assenza di criceti zombie.

giovedì 9 gennaio 2014

String Theory

Allora, Clara, vediamo di capirci. Non è che io ci tenga a vedere aggiornato a questo cumulo di sciocchezze in rapida degenerazione che passa sotto il nome di Animula Solivaga. Per quanto mi riguarda, il tuo blog potrebbe anche essere risucchiato da un buco nero apertosi misteriosamente all'interno del tuo netbook... e tra parentesi succederà, se non la pianti di scaricare anime inguardabili. Sul serio, se io fossi il tuo netbook mi sarei gettata da sola nel sopracitato buco nero. Cosa stavo dicendo?

E cosa ne so io, Voce? Sei comparsa dal nulla ed hai iniziato ad insultarmi, trascinandomi metaforicamente davanti alla tastiera. Non credevo che ci tenessi tanto a vedere nuovi post.

Ma se ti ho appena detto che non ci tengo! Pfui, come se potessi mai affezionarmi a qualcosa di così sgangherato solo perché ci abito da più di un anno. Comunque, che ne dici di recensire qualcosa, così, tanto per accorciare un po' quella lista di idee per i post del 2014? Non che ci sia nulla di remotamente interessante sulla tua lista.

Va bene, vorrà dire che recensirò qualcosa che non è sulla lista.

Ma allora lo stai facendo apposta! Ed io che mi ero anche impegnata per farti tornare a... ehm...

 Ah-ha! Allora ci tieni al blog!

Chiudi il becco e recensisci, inutile blogger.

Come vuoi tu, Voce. Allora, passiamo a rivolgerci ai lettori. Oggi, tanto per fare qualcosa di originale, la mia intenzione è quella di recensire un webcomic. Per chi non lo sapesse, si tratta di un fumetto pubblicato su Internet, il che comporta i sostanziali vantaggi di essere del tutto gratuito e di poter essere letto senza bisogno di andarselo a cercare in edicola. C'è lo svantaggio di non poter avere la carta che fruscia tra le mani, ma almeno per me questo è meno grave per un fumetto che per un libro. Gusti, come al solito.
In ogni caso, il webcomic che vi presento oggi si chiama String Theory, ed è una serie in lingua inglese aggiornata settimanalmente. A differenza di altri webcomic che si focalizzano su brevi strisce umoristiche "autoconclusive", String Theory procede a pagine strettamente collegate le une alle altre in una storia unica.
La trama si svolge in un futuro alternativo, un 2057-2060 in cui la Guerra Fredda non è mai finita e l'America è ancora in grave tensione con il blocco comunista. A cosa porta questo? Esperimenti militari super-segreti, chiaro. Entra così in scena il nostro protagonista, il dottor Herville Schtein, un geniale scienziato che ha appena avuto un piccolo incidente con un prototipo per il teletrasporto: risultato, due scarlatti occhi sintetici ed una nuova assistente, la neo-laureata ed entusiasta dottoressa Delia Osgood. Tutto di nuovo bene, quindi? No, decisamente no. Perché ci vuole poco a far precipitare la vita del povero Schtein in un incubo sempre peggiore, tra prigioni dove gli psicopatici stanno da ogni lato delle sbarre, organizzazioni misteriose, persone dai poteri soprannaturali, ed oscuri segreti di famiglia che il nostro povero scienziato non ha ancora neanche iniziato a scalfire...
Nel caso non sia chiaro, questo fumetto non è pensato per bambini, anzi. Si fa riferimento a tematiche e situazioni decisamente adulte, e dopo un inizio "leggero" non molto forte la storia assume presto una piega decisamente seria ed oscura, anche se non mancano momenti di divertimento. Essenzialmente, come ammette lo stesso autore, è (o non è) l'origine di uno scienziato pazzo, con la differenza che qui lui è il protagonista. Ed è un ottimo protagonista, ben sviluppato nelle sue manie e nei suoi difetti, capace di attirarsi la simpatia del lettore per il modo in cui affronta la progressiva disgregazione della sua vita, e quello che viene lentamente rivelato del suo passato. Al tempo stesso, tuttavia, è chiaro che non è un "buono", e molte delle sue azioni lo rivelano. Ma non si può non tifare almeno un po' per lui.
Per quanto riguarda lo stile, è da notare, come spesso accade nei webcomic, una straordinaria evoluzione dalle prime pagine a quelle più recenti, a partire dal passaggio dal bianco e nero ai colori, per continuare con una maggiore padronanza dei personaggi e degli sfondi. Se l'inizio non colpisce molto dal punto di vista grafico, i capitoli successivi si fanno sempre più degni di ammirazione, fino ad arrivare a scene magistralmente disegnate e colorate in grado di creare un'atmosfera da brivido.
Insomma, se decidete di dare un'occasione a questo fumetto cliccando sul link riportato sopra, non lasciatevi fermare dalle primissime pagine. Andate avanti, e presto non riuscirete più a smettere di leggere.

Mah, nonostante la loro permanenza su questa pagina sembri suggerire diversamente, io ho ancora un'opinione un tantino più alta dei tuoi lettori. Quindi, a differenza tua, loro saranno capaci di smettere di leggere almeno nel caso debbano, non so, andare a dormire?

Che in effetti è quello che mi appresto a fare adesso. Carissimi lettori, spero di essere riuscita ad incuriosirvi con String Theory. Buonanotte a tutti, ed arrivederci a presto!

Clara

lunedì 6 gennaio 2014

Anno nuovo, solita blogger (con qualche spoiler)

Claaaaraaa! Siamo tornati dalle vacanze!

Ehi, che cosa è successo qui? Non mi dire che non hai ancora pubblicato il primo post del 2014, blogger da strapazzo.

...

...

Voce, abbiamo perso Clara?

No, sta solo facendo finta di non esistere. Probabilmente si è dimenticata di avere un blog, ed ora si vergogna troppo per farsi risentire.

Oppure è stata divorata dagli zombie. Tutti sanno che il 31 dicembre è la notte dei morti viventi.

Quello è il 31 ottobre, Piccolo Troll. Oppure un qualsiasi lunedì mattina.

Okay, in ogni caso la legittima proprietaria del blog non c'è. Questo vuol dire che è il momento di cambiare la grafica a sua insaputa!

Mah, se proprio devi. Sinceramente non capisco lo scopo di questa cosa.

Innanzitutto, dare l'impressione che questo sia un blog attivo ed in continua evoluzione. E poi per infastidire Clara che non riconosce più il suo blog.

Ah, allora va bene. Parlando di Clara, ho appena trovato una lista di "cose da fare con il mio blog nel 2014". Cosa ne dici, la leggiamo in pubblico?

Sìììì! C'è scritto "lasciare il blog a Piccolo Troll che è molto bravo a gestirlo", vero?

Uhm, no. C'è scritto: "finire i post sul mio viaggio in Grecia, pubblicando le fotografie scattate a Micene, Naufplion ed Eleusi". Sarebbe anche ora, visto che è da settembre che lo promette.

Quindi, la sezione "Viaggi" è a posto.

Già, anche perché ha aggiunto "pubblicare consigli per viaggi in Irlanda ed Inghilterra, nonché in giro per l'Italia". Pare che, nell'impossibilità di viaggiare fisicamente causa impegni tanti e soldi pochi, voglia invogliare altra gente a farlo. 

E che mi dici dei viaggi mentali? Insomma, che cosa recensirà di bello?

Ah, qui la lista si allunga. Naturalmente deve guardare & recensire una serie di anime così lunga da essere impossibile, a cominciare da un certo "To aru majutsu no Index" che starebbe guardando ora. Per non parlare dei manga: Noragami, Shounen Oujo, Yamada-kun to 7-nin no Majo, Dorothy di Oz... argh, ora capisco perché non ha scritto nulla, era troppo impegnata a sprecare tempo.

Uhm, capisco. E suppongo che per ciascuna di queste serie dovrà anche giocare alla piccola artista, rielaborando immagini varie ed eventuali.

C'è anche bisogno di domandarlo? La sezione immagini è diventata una delle più prolifiche di questo blog, e pensare che è nata per sbaglio. Potrei dire che almeno ci saranno recensioni di libri a risollevare il livello generale, ma sinceramente ne dubito. Non perché manchino i libri, anzi ne ha parecchi in programma, ma il livello generale è già sceso ad una profondità irrecuperabile.

Almeno ci siamo io e te a risollevarlo, dai.

Già, direi di... eeeehhh???

Voce, cosa succede?

...

Voce?

"Scrivere altre avventure per i miei adorabili e pucciosissimi Voce e Piccolo Troll, altrimenti si annoiano, poverini". C'è una sottile differenza tra annoiarsi e vivere una vita tranquilla e felice, grazie tante! Non voglio neanche pensare a cosa ci succederà.

Beh, potrebbe essere divertente.

Così divertente che avverto un'irrefrenabile bisogno di andare a prendere Clara a calci incorporei. Il post finisce qui, ed arrivederci a tutti!

Se ne è andata? Bene. Prima di seguirla a mia volta, volevo condividere con voi una fotografia del Capodanno mio e di Voce. C'è anche la Fata della Luna, che manda tanti saluti a tutti e promette di tornare a trovarci prima o poi. In ritardo di una settimana, buon anno a tutti, e perfettamente puntuale buona Epifania! A presto!


PS: Ovviamente la Voce non sapeva che avrei pubblicato la foto, altrimenti col cavolo che sorrideva.