mercoledì 19 settembre 2012

Piccola escursione giapponese



Ebbene sì, giapponese. Perché anche la sottoscritta ha da tempo ceduto all'influenza di certe droghe che si chiamano anime e manga. Droghe, in quanto creano dipendenza, almeno per quanto mi riguarda. Se qualcuno, leggendo il mio primo post, ha sospettato che facessi uso di sostanze stupefacenti, ora sa anche quali sono. ^_^
Ammetto francamente che non sono un'esperta del genere. Conosco poche serie, e non ho molto tempo per seguire tutte quelle che trovo interessanti, ma voglio condividere quelle poche con voi... partendo dal presupposto che ci sia un voi: in caso contrario, le condividerò con i lettori immaginari che popolano la mia mente. Che posso farci, c'è chi ha amici invisibili, io invece ho i lettori.
Ordunque, miei venticinque lettori (perdonami, Manzoni!): il mio anime preferito si chiama Fullmetal Alchemist: Brotherhood. So che c'è anche il manga (di Hiromu Arakawa), ma non ho mai avuto il tempo di leggerlo, così vi parlerò un po' della serie che ho avuto il piacere di scoprire nel 2011 su MTV. E' ambientata in un mondo simile all'Europa di inizio '900, diverso però per la presenza dell'alchimia, una tecnica che permette a chi ne fa uso di trasmutare la materia. Due fratelli, Edward ed Alphonse Elric, dopo la morte della madre Trisha si dedicano allo studio dell'alchimia e tentano di riportarla in vita. Tuttavia, il tentativo fallisce: Edward perde una gamba, Alphonse l'intero corpo. Ed sacrifica un braccio per legare l'anima di Al ad un'armatura, in modo che possa continuare a vivere, ed i due intraprendono un viaggio alla ricerca di un modo per riottenere i propri corpi.



A mio avviso, tra i punti di forza di questo anime ci sono la trama perfettamente costruita, la caratterizzazione dei personaggi, ognuno o quasi con le proprie motivazioni ed i propri "momenti di luce" all'interno della storia, il ritmo coinvolgente e scorrevole e l'equilibrio tra serietà e comicità, tra i momenti d'azione e quelli tranquilli. Posso tranquillamente affermare che è stato FMA a farmi appassionare al mondo degli anime.

 Più o meno nello stesso periodo, ho seguito anche Code Geass, altra serie che mi sento di consigliarvi. L'impero di Britannia ha conquistato il Giappone, che viene ora chiamato Area 11 e sottoposto ad una spietata occupazione. Il giovane Lelouch, principe (in esilio) di Britannia, vive in incognito in un collegio in Giappone, insieme alla sorella invalida Nunnally. Si ritrova però coinvolto nell'attacco di un gruppo di ribelli, durante il quale incontra una misteriosa ragazza, C.C., che gli conferisce un potere chiamato Geass: esso permette a Lelouch di comandare chiunque attraverso il contatto visivo. Grazie a questo potere, Lelouch diventa Zero, il leader del movimento ribelle dei Cavalieri Neri, ed inizia la sua lotta contro Britannia per garantire alla sorella un mondo migliore. Nel fare questo, si scontra con l'amico di infanzia Suzaku Kururugi, figlio dell'ultimo primo ministro giapponese ed ora soldato di Britannia nell'idealistico tentativo di cambiarla dall'interno.




Punti di forza di questo anime: la trama ricca di colpi di scena, i molteplici livelli di lettura possibili, e, secondo la sottoscritta, Lelouch. Un autentico genio che ha (quasi) sempre un piano di riserva, disposto a tutto per raggiungere i propri fini, in grado di manipolare non solo i nemici ma anche tutti coloro che credono in lui e di voltare a proprio favore situazioni nettamente svantaggiose. Potete amarlo o odiarlo (io rientro nella prima categoria), ma è un personaggio straordinario. Unica "avvertenza": se siete sensibili, alcune scene, come le morti di certi personaggi, vi faranno piangere. Tenete i fazzoletti a portata di mano.

Il terzo ed ultimo anime di cui voglio parlare oggi (gli altri li tengo per un altro giorno, altrimenti non c'è gusto :P ) è Soul Eater. Anche qui, ho visto interamente solo l'anime, mentre sono molto indietro con il manga. Nella città di Death City, in Nevada, c'è una scuola il cui preside è niente meno che Shinigami, il tristo mietitore (o dio della morte a seconda della traduzione) della tradizione giapponese. Gli studenti si dividono in due categorie: i maestri (meister), che imparano a combattere con delle armi (buki)... e le armi stesse, ovvero persone in grado di tramutarsi in armi. Il loro scopo è eliminare i malvagi prima che si trasformino in kishin (esseri demoniaci) e dare in pasto le anime dei malvagi alle buki stesse, in modo che possano trasformarsi in Falci della morte. Tra combattimenti, lezioni, nuovi nemici e momenti di pura comicità, si dipana la storia di Soul, Maka, Black Star, Tsubaki, Death the Kid, Liz e Patty Thompson, e di tutti gli altri personaggi. Tra le serie di cui ho parlato oggi è quella che mi ha fatto più ridere, anche se non mancano elementi di serietà.



Bene, per oggi direi che vi ho tediato abbastanza con i miei sproloqui, ammesso e non concesso che qualcuno sia riuscito ad arrivare in fondo al post. Chissà, magari sono addirittura riuscita a farvi venire voglia di guardare una delle tre serie di cui ho parlato... nel qual caso, sarei contenta anche di sapere che cosa ne pensate!
*cala il silenzio*
Uhm, va bene. Miei cari lettori immaginari, presto arriverà la seconda tappa di questa escursione giapponese. Tornate a trovarmi! ;)

Clara



Nessun commento:

Posta un commento

Mi fa molto piacere ricevere opinioni su quello che scrivo, quindi non siate timidi, lasciatemi un vostro pensiero! ^_^