lunedì 28 ottobre 2013

Atene - Il museo archeologico nazionale

E così, eccomi di nuovo qui a parlare di viaggi. Avevo promesso parecchi post fa (per la precisione in questo) di rivelarvi qualcosa di più sul mio viaggio in Grecia di inizio settembre, ed ora è arrivato il momento di mantenere quella promessa. Perché proprio ora, vi chiederete?

Semplice. Perché ha ritrovato soltanto ora la cartella delle fotografie, che aveva assai poco stranamente perso nei meandri di una delle sue molteplici chiavette. Sottolineerei inoltre che l'ha rinvenuta cercando altre immagini del tutto diverse.

La mia adorabile Voce ha ragione, purtroppo. Ma ora che le foto sono di nuovo saldamente in mio possesso, è giunto il momento di condividerle con voi, insieme a qualche consiglio per un'eventuale visita alla culla della civiltà occidentale. E, dal momento che avevo cominciato con Atene, mi pare il caso di continuare con la medesima illustre città, concentrandomi stavolta su uno dei suoi tanti musei, e non uno qualsiasi. Il Museo Archeologico Nazionale è il più grande della Grecia, ed ospita più di 11.000 reperti, dalla preistoria alla tarda antichità, distribuiti su un totale di circa 8000 metri quadri all'interno di un imponente edificio neoclassico di fine '800. La collezione nacque infatti per ospitare i ritrovamenti degli scavi nella zona di Atene, ampliandosi poi fino ad assumere le dimensioni e l'importanza attuali.



Una visita in senso cronologico non può che partire dalla fiorente collezione preistorica, che dal Neolitico passa alla civiltà cicladica ed ai suoi ieratici ed essenziali idoli di pietra...



... per poi proseguire con la civiltà micenea, in un trionfo di armi ed oro. Le famose maschere delle tombe di Micene, città che riceverà un post a parte entro breve tempo, sono esposte qui, insieme a lamine scintillanti, pugnali finemente intarsiati, ed altre tracce di quella civiltà.





A parte, lo spazio espositivo dedicato a Tera ed ai suoi affascinanti affreschi, conservati grazie all'eruzione vulcanica che fece del sito di Akrotiri un lontano precursore della nostra Pompei, e di questi reperti alcuni dei documenti meglio conservati sulla civiltà minoica.



Altrettanto ricca di arte, e di ricordi per chiunque abbia mai sfogliato un libro sulla cultura greca desiderando di saperne di più, è la sezione delle sculture, dai primi kouroi ancora geometrici e schematizzati, alle morbide curve dell'arte ellenistica. Pietra e bronzo si susseguono, rivelando la maestria di un popolo che seppe trasmettere alla materia l'ideale dell'armonia umana.


Questa figura dai muscoli in tensione, rinvenuta a Capo Artemisio, è Zeus o Poseidone? A stabilirlo era l'attributo che stringeva nella mano, pronto a scagliarlo... un fulmine o un tridente? Gli studiosi ancora non l'hanno stabilito con certezza. E mentre una divinità si appresta a rivelare il suo potere, un uomo si cinge molto più prosaicamente la fronte con una benda...


... ed un giovanissimo fantino, quasi rimpicciolito dalla scattante maestosità del suo destriero, si volta a controllare gli avversari mentre sprona il cavallo per l'ultimo tratto di una gara.


Un intero mondo si apre agli occhi dei visitatori, che infatti affluiscono numerosi in ogni stagione. Oltre agli "assaggi" catturati maldestramente dalla mia fotocamera, un intero patrimonio dell'umanità trova qui un'adeguata collocazione. Il meccanismo di Antikithera, un complesso calendario astronomico, ci attesta l'ingegnosità del suo costruttore, mentre i vasi a figure rosse o nere mostrano l'evolversi di tecniche raffinatissime.
E, se la Grecia non ci fosse sufficiente per un viaggio in Grecia, c'è anche un'intrigante sezione di antichità egiziane. Poteva una blogger per passione e scrittrice per sbaglio come la sottoscritta non immortalare, giusto per precauzione, questi antichi protettori della scrittura?



Una visita che vale davvero la pena di fare, se state programmando un viaggio ad Atene. Presto vi offrirò altre ghiotte destinazioni, nonché qualche consiglio più pratico, sia su Atene che su altre città elleniche. Allora, vi interessa l'idea?

Arrivederci a presto,

Clara


4 commenti:

  1. Che spettacolo! Visitando l'altra capitale della classicità, l'anno scorso, sono rimasta annichilita dalla vista delle opere più note del mondo antico: il Discobolo, l'Augusto pontefice massimo, il Pugilatore, il Galata morente il Laocoonte... l'ammirare questi capolavori mi mette una gioia infinita, ma insinua anche un velo di malinconia per un'atmosfera perduta... grazie di avermela fatta rivivere!

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    1. Grazie a te per gli altri ricordi che hai appena suscitato, nominando quelle opere che per fortuna possiamo ancora ammirare. La malinconia, più che per l'atmosfera perduta, per me deriva dal rischio di perdere anche materialmente quel patrimonio storico ed artistico che ha sfidato i millenni per arrivare a noi... ma spero che questo non succederà mai.

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  2. Questo è il classico museo dove passerei ore e ore della mia vita! Mi incanterei ad ammirare ogni singola statuetta!

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    1. Io viaggiavo in comitiva, quindi dovevamo adeguarci ai tempi, ma per fortuna eravamo tutti appassionati di beni culturali quindi eravamo in sintonia anche su quelli. Molto meglio di quella volta che sono andata al British Museum e le mie amiche mi hanno abbandonata dopo due sale -_-"

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