giovedì 30 gennaio 2014

In Grecia: Micene

Pensavate che me ne fossi dimenticata?

Sinceramente sì.

Io mi sono dimenticato di cosa dovresti esserti dimenticata.

Sto parlando delle fotografie del mio viaggio in Grecia che dovevo terminare di pubblicare secoli fa, e che ancora giacciono abbandonate nei meandri del mio computer. Nel caso stiate organizzando anche voi un viaggetto tra le radici della nostra cultura e della nostra storia, o semplicemente vogliate farci un giro con la fantasia, ecco qualche spunto per partire :)

O per riposarsi dopo un esame impegnativo. O per scoppiare in lacrime piagnucolando che si vuole tornare in vacanza invece di starsene al freddo e prepararsi a ricominciare le lezioni, una volta passata l'euforia post-esame.

Tralasciando i soliti commenti negativi della Voce, che oggi si sente piuttosto inutile perché non ha scuse per esortarmi a studiare,  il luogo che vi presento oggi è Micene, antichissima e ricca di storia, tanto da dare il nome alla civiltà micenea. Le sue mura colossali si ergono maestose a cingere la collina, e per oltrepassarle ecco quella porta che tutti voi avrete visto almeno una volta su un libro di storia dell'arte: la Porta dei Leoni, millenarie sentinelle che, benché decapitate, ancora oggi sovrastano con fierezza l'afflusso di turisti.


E poi si sale, inerpicandosi lungo la collina ricoperta di vegetazione secca, scoprendo ad ogni angolo un nuovo dettaglio di quelle mura, e di quel panorama dominato dall'acropoli.





Nel perimetro delle mura si conserva anche una cisterna a cui è possibile accedere, sperimentando per un attimo uno spazio avvolto nell'oscurità, uno spazio che sembra strappato allo scorrere del tempo.
E poi naturalmente ci sono le necropoli, circoli di tombe a fossa, e le grandiose tombe a tholos a cui si accede da lunghi corridoi di pietra, per trovarsi sotto a cupole vertiginose. In queste tombe sono stati ritrovati i magnifici tesori che nella nostra immaginazione segnano la civiltà micenea, le maschere d'oro tra cui quella, conosciutissima, detta "di Agamennone", armi e gioielli. Qui si ritenne, in passato, di poter identificare gli eroi cantati nell'Iliade e nel mito, protagonisti di tragedie giunte fino a noi e rielaborate in molti modi. Forse non è realtà storica, ma come si può passare tra queste mura senza pensare che proprio in questi luoghi, almeno nell'immaginazione dei Greci, Clitennestra meditò e mise in atto l'assassinio del marito Agamennone, proprio qui Elettra attese per anni il ritorno del fratello Oreste, per vendicare sanguinosamente il tradimento della madre? Tra le quinte scenografiche del paesaggio aspro battuto dal sole, e delle mura che la tradizione voleva costruite dai Ciclopi, possono ancora ripetersi nel pensiero dei visitatori le vendette ed i dolori degli Atridi.
Micene è questo ed altro, Micene è mito e storia indissolubilmente intrecciati, come il resto della Grecia. E merita di essere visitata.


Clara

2 commenti:

  1. Che bei posti, immagino che ci si potrebbe sentire come all'interno di uno dei miti dell'antichità :-)

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    1. Già, per me è stato un viaggio meraviglioso... un vero tuffo nel passato e nel mito.

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