domenica 11 ottobre 2015

Mr. Gwyn




Oggi torno a parlarvi di un libro di Alessandro Baricco, autore che è riuscito a crearsi un pubblico di appassionati, ma anche altrettanto appassionati detrattori. Personalmente, penso di trovarmi un po' in mezzo: i libri che ho letto finora ("Oceano mare" e "Seta"), in generale, mi sono piaciuti per l'afflato poetico e la raffinata composizione di parole e frasi, in grado di toccare toni assai diversi tra loro, ma questa attenzione alla forma mi è sembrata andare, a tratti, a scapito delle trame in sé.
Ho trovato un po' diverso rispetto a quello che avevo già letto di questo autore, una differenza che in un primo momento mi ha lasciata un po' perplessa ma che dopo un po', e soprattutto alla seconda lettura, ho gradito molto. La forma rimane assai curata, parole scelte e accostate in modo raffinato, ma stavolta non tanto poetico quanto esatto, di una precisione quasi chirurgica. La stessa precisione che caratterizza il protagonista, che si riflette nei suoi pensieri e nelle sue azioni.
Jasper Gwyn è uno scrittore, o meglio lo era. Un giorno, con grande stupore dei suoi ammiratori, rende pubblica la sua decisione di non scrivere più romanzi. Ma l'accostamento delle parole a costruire frasi e storie è una parte troppo importante della sua vita, e l'uomo realizza che deve trovare qualcosa che sostituisca la scrittura che praticava prima. E lo trova: ritratti. Jasper Gwyn realizzerà, o meglio scriverà, ritratti. Sarà un copista, ma di persone, ed i suoi ritratti non saranno descrizioni fisiche, ma... altro. Qualcosa che "riporti a casa" i suoi clienti. E quindi, questa è la storia di Gwyn, artista delle parole insolito e sfuggente, caratterizzato da una precisione quasi maniacale ed al tempo stesso da un'innocenza da bambino. La storia della sua ricerca di una nuova strada, e soprattutto di un modo di realizzare questi ritratti, di mettere a nudo la vera essenza che vuole rappresentare.
A fare da deuteroprotagonista, e da controparte di questa ricerca, è Rebecca. Molto più giovane di lui, insicura di se stessa e della sua vita, passa dal lavorare per l'agente letterario di Gwyn ad essere il suo primo soggetto e poi la sua assistente nell'attività di ritrattista. Un'esperienza che la trasforma e la coinvolge profondamente.
Intorno a loro, altri personaggi tratteggiati in brevi scene, che tuttavia danno loro vividezza e, perché no, ancora una volta esattezza. Dall'agente letterario di cui sopra, la persona più vicina ad un migliore amico che Gwyn abbia, completamente diverso da lui nella sua "chiassosa" vivacità, ad una signora anziana che forse è un fantasma, al vecchietto che realizza lampadine a mano, ed ovviamente tutti i clienti che Gwyn ritrarrà, comparse che entrano ed escono in poche pagine, ma lasciano ciascuna qualcosa di sé al lettore, pochi dettagli vibranti di un fascino intimo, come se davvero per qualche riga fossimo entrati nell'anima di uno sconosciuto.
Non è un romanzo da leggere in fretta, non è un romanzo forte. Si tratta di qualcosa da gustare con lentezza e delicatezza, almeno nella prima parte. Nel finale il ritmo si fa più rapido, con un mistero da risolvere. E senza voler svelare come vada a finire, sono molte le domande che rimangono aperte, ma forse è giusto così. Lo sfuggente signor Gwyn, coerente con se stesso, continua a scappare alla comprensione del lettore. All'inizio questo "finale aperto" mi ha lasciato un pizzico di amaro, ma in effetti, con un personaggio così, non credo che potesse andare diversamente.
Un libro consigliato a tutti i fan di Baricco, che probabilmente non avevano certo bisogno del mio consiglio, ma anche a chi non conosce questo autore, a chiunque ami la precisione e le brevi, efficaci scene che ti imprimono in testa un personaggio.
Buona lettura!

Clara



3 commenti:

  1. Non conosco Baricco, ma trovando sempre in linea con i miei gusti le recensioni di questo blog, tanto librarie (grazie per avermi fatto scoprire Neil Gaiman) quanto fumettistiche, sicuramente lo metto in lista.

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    1. Quindi Gaiman ti è piaciuto? Fantastico! Far conoscere alla gente le cose che secondo meritano apprezzamento è proprio lo scopo di questo blog :) Baricco è un autore molto particolare, fammi sapere cosa ne pensi.

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  2. Ho letto anche Mr. Gwyn; scritto molto bene, ma ti lascia alla fine con una sensazione di qualcosa che sfugge, quindi ho preferito la prima metà, quella della fase di ricerca e costruzione, rispetto al finale in cui forse avrei gradito qualche spiegazione (anche in modo allusivo) in più.

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