Settembre, quest'anno, vuol dire l'inizio di una nuova avventura, la laurea magistrale. Nuova città, nuovo alloggio, nuovo corso. Quale momento migliore per fare un po' il punto della mia esperienza universitaria finora, ed usarla per dare qualche consiglio a chi sta per cominciare?
Consigliamo ad esempio di non usare l'università come scusa per qualsiasi cosa vi dimentichiate di fare, perché prima o poi la gente inizierà a chiedersi se li stiate prendendo in giro o se siate proprio cretini. Esempio a caso... Clara.
Consiglio inoltre di liberarvi di eventuali voci nella vostra testa e troll che le accompagnano prima di iniziare, perché altrimenti continueranno ad interrompere ogni volta che state cercando di scrivere un post serio. Esempio a caso... loro.
Clara, se non ci vuoi basta dirlo. Vorrà dire che andremo a progettare altri modi per rivelare a tutti le tue menzogne per conto nostro.
Se ne sono andati? Va bene, allora ricominciamo. Che cosa mi hanno insegnato questi anni di università? E che cosa avrei voluto sapere fin da subito?
- Attacca bottone!
Quando ho iniziato l'università, ero una tipetta piuttosto asociale ed incapace di relazionarsi con il prossimo, soprattutto con i perfetti sconosciuti. In effetti, molto spesso lo sono ancora... ma per una serie di combinazioni astrali favorevoli, divina provvidenza o botte di fortuna, nei miei primissimi giorni di vita universitaria una serie di persone hanno iniziato a chiacchierare con me, e ritrovarsi a vagare per le vie di una città ancora sconosciuta a tutte cercando il posto più economico dove pranzare, o assembrate di fronte ad un computer a cercare di capire come si compili un piano didattico, è sembrata una conseguenza naturale. E così, mese dopo mese, conoscenza di una conoscenza dopo l'altra, ho conosciuto alcune delle amiche a cui sono più affezionata.
Altre volte, ho provato a prendere io l'iniziativa. In realtà, superato il blocco iniziale, non è difficile iniziare una conversazione:
" Tu c'eri alla scorsa lezione? Non ho scritto una cosa negli appunti."
" Ma tu hai capito il nome-impronunciabile-di-sovrano/divinità/studioso che ha detto prima?"
" Hai mica una penna in più?"
" Ma tengono sempre così freddo in aula o si è rotto il riscaldamento?"
" Siamo nell'aula giusta, vero?"
L'università fatta insieme è molto più facile che da soli, questo è sicuro. Non è necessario che tutti quelli che conosciate diventino i vostri amici del cuore, ovvio, ma sapere come si chiamano rende meno imbarazzante chiedere loro gli appunti di quella volta che siete stati assenti, ed è sempre piacevole avere qualcuno con cui andare a prendere un caffè quando proprio non ce la potete fare, o con cui scambiare due parole prima delle lezioni. Per non parlare del fatto che, soprattutto se siete al primo anno, ci sono tutte quelle piccole e preziose informazioni su cose come dove andare a mangiare, o cosa fare la sera, sconti per studenti e attività culturali/sportive/ricreative... tutte cose che solo il passaparola può insegnarvi! Quindi, se non lo fate per simpatia, fatelo almeno per comodità ;)
- Esplora!
Se sei in una grande università, è probabile che ci siano anche parecchi spazi, spesso e volentieri dispersi in giro per la città. Il che si traduce in diverse biblioteche, diverse sale studio, diversi punti ristoro... e, notizia flash, non sei tenuto a rimanere in quelli della tua facoltà. Nei primi tempi, girare un po' può aiutare a scoprire una sala studio "periferica" molto meno affollata di quella "principale", o un posto dove mangiare risparmiando, o semplicemente un angolino comodo dove rilassarsi un po'. Personalmente, quando dovevo studiare seriamente, preferivo di gran lunga fare due passi in più ed andare in una sala studio dove c'erano solo due persone oltre a me: potevamo espandere il nostro materiale su un tavolo a testa, nessun problema di connessione internet perché c'erano pochi apparecchi, nessuna lotta per accaparrarsi le prese elettriche. Certo, in quei periodi rilassati in cui "studiare" è relativo, può essere meglio la sala studio dove trovi senza problemi qualcuno con cui fare una pausa caffè, ma è meglio avere già pronto un piano B ;)
- Organizzati!
Ve l'hanno già detto tutti, ma giusto per rompere le scatole lo dico anche io. All'università non hai compiti per casa e professori che ti dicono che devi studiare ogni giorno. E soprattutto se sei un fuorisede, non hai neppure i genitori che svolgono la stessa fastidiosa ma tutto sommato utile funzione. In compenso, hai molte più distrazioni... quindi tocca a te gestirti con i ritmi.
E lo studio non è l'unica incombenza che pesa sui poveri studenti. Se vivi in un appartamento, devi andare a fare la spesa e, una volta ogni tanto, ti toccherà anche fare le pulizie. Se fai il pendolare,
E lo studio non è l'unica incombenza che pesa sui poveri studenti. Se vivi in un appartamento, devi andare a fare la spesa e, una volta ogni tanto, ti toccherà anche fare le pulizie. Se fai il pendolare,
devi
calcolare il tempo per arrivare all'università (e se lo fai in
treno, aspettati che questi calcoli diventino inutili almeno una
volta al mese... Trenitalia non ci ama).
Quindi, per diminuire la quantità di crisi
isteriche, nottate in bianco e drammi domestici che attendono
l'universitario medio, il modo migliore è rassegnarsi ed imparare a
gestirsi in modo un po' più responsabile fin dall'inizio dell'anno.
Un po' di studio ogni giorno, tenere in ordine i propri appunti
invece di farli accumulare in un cassetto ed aspettare la settimana
dell'esame per cercarli, sapere quando devi fare cosa e soprattutto
farlo... non ci vuole molto, ma ti può salvare la vita più tardi.
"Non fare oggi quello che puoi rimandare a domani" non è
un buon motto. Il pigro intelligente fa poco (ma bene) oggi per poter
fare meno domani.
In tre giorni?! Ma siamo impazziti?! |
- Impara!
E questa è la cosa fondamentale. In un mondo
ideale, l'università è un luogo dove giovani ed anche meno giovani
possono imparare, seguire i propri interessi e sviluppare le proprie
conoscenze e competenze, confrontarsi con altri che condividono
queste passioni. Nel caso non lo aveste ancora sospettato, non
viviamo in un mondo ideale, ma quasi tutti coloro che ho conosciuto
all'università erano lì proprio perché appassionati, curiosi e
desiderosi di imparare. Certo, ci sono persone che vanno
all'università perché lo sentono come un dovere, perché non sanno
che cosa fare e lo considerano un "parcheggio", o solo in
previsione del lavoro che vogliono fare tutto. A parte il fatto che
al giorno d'oggi se cercate un lavoro sicuro e
remunerativo vi conviene fare gli idraulici, una volta che siete lì,
tanto vale approfittarne.
E con impara, non intendo
solo "studia per passare un esame". Se un argomento ti
interessa, questo è il momento migliore per approfondirlo. Le
università hanno a disposizione biblioteche e risorse utilissime, ed
i professori, se sono bravi e non troppo stressati, sono lì per
rispondere alle vostre domande. Lo studio non è qualcosa che dovete
patire, ma un'occasione per scoprire qualcosa di nuovo.
Poi, certo, ci sarà
sicuramente quel maledetto esame obbligatorio di cui non potrebbe
importarvi di meno, ed a cui preferireste un martello su un piede. E
probabilmente arriverà il periodo in cui non potrete approfondire
nulla, e vi chiederete chi ve l'ha fatto fare. A quel punto,
ricordatevi di quello che vi piace e vi incuriosisce, della passione
per cui siete lì, stringete i denti ed andate avanti.
- Non
si vive per studiare
Andare all'università non
implica che dovete abbandonare tutto il resto della vostra vita, dire
addio ad amici e famiglia e passare dai tre ai dieci anni in
reclusione, meditazione e digiuno. Sì, dovete studiare, ma
ricordatevi sempre che la vita non è solo quello. Di
solito, nelle città universitarie ci sono associazioni studentesche
che organizzano attività interessanti di qualsiasi genere, e ci sono
gli eventi organizzati indipendentemente dall'università.
Io ero in una sede
distaccata in cui ci lamentavamo più o meno continuamente del fatto
che ci fosse poco da fare, e che soprattutto d'inverno tutto fosse
“morto”. E nonostante questo, una volta che mi sono data una
svegliata ed ho cominciato a guardarmi attorno… ho fatto un corso
di pizzica, lezioni di ballo indiano e danze popolari, festival,
cineforum. E se ce l'ho fatta io, ce la può fare chiunque.
Quindi,
non dimenticatevi lo studio per fare altro, ma non rinchiudetevi
neanche solo in mezzo a libri o appunti, cosa che tanto dovrete
comunque fare subito prima degli esami. Quando potete, e se vi siete
organizzati bene (vedi sopra) potrete di sicuro, fate anche altro.
Uscite. Conoscete gente. Allargate i vostri orizzonti, e scoprite
qualcosa di nuovo, nuove passioni e nuove sfide. L'università serve
anche a quello.
Non disperate, non è detto... almeno, non sempre. |
Clara
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