lunedì 14 aprile 2014

Higurashi no Naku Koro ni



Dopo qualche giorno di assenza, eccomi a recensire la prima stagione di una serie ormai risalente a qualche anno fa (2006), ma ancora meritevole per l'atmosfera di mistero che riesce a creare. Si tratta appunto di "Higurashi no Naku koro ni", ovvero "Quando le cicale piangono", un anime horror tratto da un'omonima serie di giochi per computer.
Veniamo subito introdotti al bucolico, pacifico e ridente paesino di Hinamizawa. Così pacifico e ridente che da qualche anno la gente continua a morire o scomparire.

Tiro ad indovinare, Jessica Fletcher ha iniziato a passare le vacanze in Giappone?

Oppure è stato l'ispettore Barnaby?

Voi due dovete guardare meno televisione.

Ehi, sei tu quella che ha le coinquiline appassionate di gialli. Noi siamo nella tua testa e non possiamo fare altro che subire, come mi premuro di ricordarti ad ogni occasione. Ora continua a recensire.

Va bene, vado avanti. Keiichi, il protagonista, si è trasferito ad Hinamizawa poco prima dell'inizio dell'anime, ed ha stretto amicizia con alcune compagne di classe: l'energica Mion, la dolce e solare Rena, le piccole Rika e Satoko.



Tutto tranquillo e divertente, fino a quando Keiichi scopre che pochi anni prima nel paese è avvenuto un brutale omicidio, ed inizia a sospettare che le sue sorridenti compagne di giochi gli stiano nascondendo qualcosa. Dopo l'annuale festa del Watanagashi, la situazione precipita. Altre morti misteriose, e l'ombra della Maledizione del Monaco, l'oscura divinità di Hinamizawa, fanno precipitare Keiichi in un vortice di preoccupazione e paranoia. In pochi episodi, si arriva ad un tragico bagno di sangue.
E poi, tutto ricomincia. Come se nulla fosse successo, come se il tempo si fosse riavvolto su se stesso, nell'episodio successivo tutti si risvegliano e nessuno sembra ricordare cosa fosse successo prima. I giorni spensierati sono tornati ad Hinamizawa? Non per molto, dato che ogni arco narrativo vede qualcuno impazzire e cadere preda di una frenesia omicida. Cosa sta succedendo davvero, e come si spiegano questi raptus di follia e questi salti nel tempo?

Già, come?

Risposta: boh.

Sai che sorpresa.

Per saperlo sarò costretta a guardarmi la seconda serie, visto che il finale della prima stagione lascia molti più enigmi aperti di quanti ne risolva, e suggerisce che, per lo spettatore come per i personaggi, l'avventura sia ben lontana dall'essere finita.
Devo dire che questo anime mi ha davvero catturato: all'inizio ero un po' scettica, ma presto l'atmosfera di mistero ed inquietudine mi ha coinvolta. Proprio come il genere e la descrizione promettono, ci sono scene di violenza ed omicidi efferati, ma il vero punto di forza sta nella tensione che sale lentamente o all'improvviso per poi sfociare nel sangue. Il contrasto tra l'ambientazione bucolica, un paesino rurale dove chiunque vorrebbe andare a trascorrere le vacanze, ed i fatti che vi si svolgono è sottolineato dall'ossessivo frinire delle cicale, un suono costante che si fa strada nelle orecchie dello spettatore contribuendo in modo eccezionale a tenerlo sulle spine, in attesa del disastro. Il ritmo della narrazione, che passa da lento ad incalzante quasi senza preavvisi, è un altro elemento di tensione, così come l'accostamento di momenti comici ad altri di puro orrore nella stessa puntata.
Per quanto riguarda i personaggi, ancora una volta all'inizio ero un po' dubbiosa, soprattutto sul protagonista, ma andando avanti la mia opinione è migliorata, ed ho apprezzato i legami che si erano venuti, o si venivano a formare, ed il modo in cui ogni arco metteva in luce nuovi aspetti di ogni carattere o di ogni passato. La fiducia e l'amicizia sono alcuni degli elementi chiave della storia, ma non è scontato il modo in cui i personaggi affrontano questi valori o le situazioni in cui sono messi alla prova.
Dal punto di vista grafico, ho amato i paesaggi, così lussureggianti e piacevoli da osservare in alcuni momenti, ma così inquietanti ed in linea con l'evolversi drammatico della situazione in altri. Lo stile di disegno delle figure umane non è il mio preferito, ma è comunque piacevole e curato. Una nota a parte merita, ovviamente, la resa dettagliata ed esplicita del sangue e dei cadaveri, che soprattutto in alcuni casi è terrificante, anche se in altri mi è apparsa francamente esagerata.
Per ora, questo è tutto. Appuntamento alla recensione completa appena avrò le risposte che cerco, ovvero tra un'altra stagione!

Clara


2 commenti:

  1. Questo l'ho visto un paio di anni fa...la seconda serie è assolutamente da guardare di seguito per riuscire capire l'intero ciclo. Per chi ama i misteri da risolvere è un anime molto interessante.
    Unica pecca: Rika Furude, la cui "pucciosità" a volte tende a diventare irritante.

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    1. Ti dirò, a me Rika piace: la sua pucciosità è proprio quello che rende ancora più inquietanti i suoi momenti di serietà. Non vedo l'ora di vedere la seconda serie, ma ora sto facendo una pausa con un altro anime più leggero, poi tornerò ad Higurashi! ^_^

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