domenica 15 settembre 2013

Il più grande uomo scimmia del Pleistocene

"Il libro che avete tra le mani è uno dei più divertenti degli ultimicinquecentomila anni. Detto così alla buona, è il racconto comico della scoperta e dell'uso, da parte di una famiglia di uomini estremamente primitivi, di alcune delle cose più potenti e spaventose su cui la razza umana abbia mai messo le mani: il fuoco, la lancia, il matrimonio e così via. È anche un modo di ricordarci che i problemi del progresso non sono cominciati con l'era atomica, ma con l'esigenza di cucinare senza essere cucinati e di mangiare senza essere mangiati."
Questo è quello che ha scritto il mio adorato Sir Terry Pratchett sul libro che vi sto per presentare oggi, e penso che potrei anche concludere qui il post, dal momento che dice tutto quello che dovrei dire e lo dice cento volte meglio di quanto io potrei mai fare. Ma, dal momento che mi diverto a battere sulla tastiera procrastinando a data non meglio definita le cose che dovrei davvero fare, ritengo mio preciso diritto aggiungere la mia personale opinione.



Innanzitutto, i dati del libro del giorno: "Il più grande uomo scimmia del Pleistocene", scritto da Roy Lewis, prima edizione 1992, e tuttora non esattamente classificato. Romanzo umoristico-scientifico-storico-satirico con una sfumatura di sentimentale, forse? O, più semplicemente, un piccolo capolavoro che non vuole saperne di rimanere recluso in un singolo genere? Forse questo piccolo incipit potrebbe già darvi delle risposte:
"Quando i venti soffiavano forte da nord, spifferando gelidi che la grande cappa di ghiaccio continuava la sua avanzata, noi ammucchiavamo tutte le nostre riserve di legna e fascine davanti alla caverna e facevamo un gran fuoco, convinti che per quanto a sud si fosse spinta stavolta, fino in Africa, addirittura, noi eravamo perfettamente in grado di affrontarla e vincerla. 
Avevamo un bel daffare a procurarci il combustibile necessario per tutti quei falò, anche se con una buona lama di quarzite un ramo di cedro da mezza spanna si taglia in dieci minuti; erano gli elefanti e i mammut a tenerci caldi, con la loro premurosa abitudine di sradicare gli alberi per provare la forza di proboscidi e zanne. L'Elephas antiquussi dedicava a questo sport anche più del tipo moderno, perché era ancora in pieno sforzo evolutivo, e se un animale in evoluzione ha un chiodo fisso, è lo stato della propria dentatura."
Già. Il narratore, un giovane uomo primitivo che porta l'anacronistico nome di Ernest, sa benissimo cosa sia l'evoluzione. Poche pagine dopo suo padre Edward, scopritore del fuoco e dei suoi usi, nonché, nel corso del libro, di gran parte delle conquiste fondamentali della specie umana, discute con il fratello viaggiatore le glaciazioni, complete di nomi scientifici, e le diverse linee evolutive dell'umanità in giro per il mondo. Il tutto mentre lo zio "conservatore" Vania cerca di convincere la famiglia a tornare sugli alberi, il fratello Oswald affina le sue tecniche di caccia, Alexander perfeziona l'arte rupestre e William, il piccolino della famiglia, tenta in anticipo sui tempi di introdurre l'allevamento. Ed Ernest? Beh, da bravo narratore, lui diventa il primo filosofo della storia... nonché, a quanto pare, il primo innamorato, in una descrizione dell'invenzione dell'amore primordiale che ne mette in luce ogni attuale stereotipo.
"Il più grande uomo scimmia del Pleistocene" è una storia dell'umanità e dei suoi primi faticosi passi, alla luce impietosa ed affascinante di un umorismo che colpisce spesso e volentieri anche la nostra attualità. Pagine graffianti, spesso volutamente sopra le righe, e godibili oggi proprio come quando furono scritte. E' un classico che personalmente farei leggere a tutti, e che intanto mi accontento di provare a far leggere a voi.





Clara

3 commenti:

  1. Questo libro è bellissimo! Peccato che non abbiano mai scelto di farne un film! ^^

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    1. Uhm, sarebbe stato difficile mantenerne lo stile, temo. Però sì, penso che sarebbe stato interessante!

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    2. Personalmente l'avrei fatto fare ai Monty Python! Loro ce l'avrebbero fatta e sarebbe venuto fantastico! ^^

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