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mercoledì 26 febbraio 2014
To aru Majutsu no Index - Seconda stagione
Tecnicamente, questo post è un po' in ritardo, visto che ho finito la seconda stagione dell'anime già recensito qui qualche tempo fa. Ma soprassediamo su questi dettagli, e concentriamoci sull'argomento.
Premetto innanzitutto che, se volete guardare i ventiquattro episodi che costituiscono la seconda stagione, dovete aver visto la prima. In caso contrario, la maggior parte dei personaggi vi risulterà sconosciuta, ed avrete qualche difficoltà a seguire la storia. Se avete già visto la prima stagione, invece, vi consiglio assai caldamente di guardare anche la seconda.
Alcune delle critiche che avevo mosso alla stagione precedente riguardavano la presenza di differenti sotto-trame scollegate tra loro, e la "scomparsa" di alcuni personaggi, che avevo definito come una potenzialità sprecata. Dopo aver concluso anche questa serie, mi vedo costretta ad aggiustare il tiro, ed è proprio per questo che ora suggerisco di guardarle entrambe di seguito, per avere un'idea complessiva.
La trama riprende da dove ci eravamo lasciati. Il protagonista, Kamijou Touma, continua a vivere con la giovane suora Index ed a lamentarsi della sua sfortuna, oltre a dover salvare se stesso e tutti coloro che gli stanno intorno da minacce soprannaturali che, ancora una volta, vengono sia dal lato della magia che da quello della scienza. Rispetto alla prima stagione, si fa molto più forte la dimensione del conflitto tra i due diversi modi d'essere, in uno stato di crescente tensione che suggerisce come le conseguenze di quello che accade a Gakuen Toshi, la città accademica che è fulcro del mondo scientifico, siano fondamentali per il mondo intero.
Per quanto riguarda quello che ho definito il lato della magia, devo precisare che si tratta più che altro di diverse fazioni, che hanno in comune il ricorso a pratiche magiche. La maggior parte di esse corrisponde, nel nome più che altro, a gruppi religiosi attualmente esistenti, troviamo quindi la Chiesa Anglicana, la Chiesa Cattolica, e così via. Specifico ovviamente "nel nome" perché in base alle mie conoscenze il Vaticano non ha un esercito di suore ninja, ma potrei sempre sbagliarmi.
Ancora una volta, come nella prima stagione, la trama si divide in diversi archi narrativi, che però in questi episodi appaiono meno chiusi e molto più in sintonia tra loro, con il risultato che il ritmo è assai più fluido. Personaggi che nella prima stagione avevano fatto poco più di una comparsa tornano a farsi vivi, insieme ad una notevole quantità di nuove figure. Ancora una volta, To aru Majutsu no Index spicca per la massa di personaggi che riesce ad introdurre in scena, senza tuttavia farne delle macchiette standardizzate, ma dando ad ognuno i propri spazi, personalità e storia.
Una nota di merito va agli antagonisti, decisamente più pericolosi e determinati di quelli affrontati nella prima serie, eppure non ridotti al semplice ruolo di cattivi. Fin dall'inizio, è evidente che i rischi che Touma e compagni si trovano ad affrontare stanno crescendo esponenzialmente, e le battaglie si fanno molto più complesse. Certo il potere di annullamento di Touma continua a giocare un ruolo fondamentale, ma è evidente che non è sufficiente contro quello che si sta preparando. Tra le varie fazioni che muovono le proprie pedine sulla scacchiera di Gakuen Toshi, non è scontato chi siano i buoni, e trame e complotti si intrecciano in un gioco di scatole cinesi.
Non sperate che tale gioco si risolva con questa stagione, comunque. Le rivelazioni del finale vi lasceranno ad inveire contro l'assenza di una terza stagione, cosa che sembra succedere con molti degli anime ricavati dalle chilometriche serie letterarie giapponesi (coff coff Kyoukai Senjou no Horizon coff coff). In ogni caso, vale davvero la pena di guardarlo.
Una nota a parte merita la presenza di alcune puntate ambientate in Italia. Touma ed Index vincono una vacanza nel nord del nostro splendido paese, e si ritrovano nientemeno che a Chioggia. Lì, insieme ad alcune conoscenze delle puntate precedenti... visiteranno città d'arte? Gusteranno la dolcezza della cucina italiana? Come avrete già intuito, tra il dire ed il fare c'è di mezzo l'ennesimo scontro da affrontare. Ma intanto possiamo gustarci qualche piacevolissima panoramica a noi familiare.
Per quanto riguarda la trama, ho già detto che riprende moltissimi elementi della prima stagione, e che in generale è più che soddisfacente, anzi prende un ritmo fluido ed incalzante nella rivelazione di nuovi poteri e di nuove minacce. Molti personaggi prima accennati sono approfonditi, e quelli che invece sono soltanto introdotti presentano notevoli indizi sulla loro futura importanza. Il protagonista, Touma, soffre di una leggera sindrome dell'eroe che lo spinge a lanciarsi al salvataggio di chiunque in qualunque occasione, ma pare essere una patologia molto diffusa tra i personaggi, ed inoltre la cosa è sempre giocata in modo niente affatto pesante. Anzi, devo dire che dopo aver sopportato alcuni personaggi maschili piuttosto inetti, è un piacere vedere un protagonista con una spina dorsale.
Altro personaggio principale che ottiene più spazio e semplicemente se lo merita è Accelerator, uno degli esper più potenti di Gakuen Toshi. Ammetto che sia un po' psicopatico, ma proprio per questo si crea un parallelo contrastante tra il suo comportamento e l'idealismo di Touma, un contrasto che ho molto apprezzato.
Un'altra cosa che vorrei specificare è che in To aru Majutsu no Index ci sono ragazze che combattono e si prendono la loro razione di botte, ed antagoniste femminili credibili. Ho notato varie volte una tendenza a "risparmiare" i visetti graziosi, o a smussare gli angoli "cattivi" delle cosiddette cattive, forse per evitare di perdere fan, ma personalmente penso che non ci sia nulla di male. Anzi, mi piace vedere una donna trattata esattamente sullo stesso piano degli uomini, senza improbabili cavallerie che non hanno una giustificazione narrativa. Mi pareva il caso di specificarlo, nonostante sia un aspetto secondario. In un anime che presenta anche alcune sfumature ecchi, comunque giocate in genere secondo toni comici, è piacevole che i personaggi femminili siano capaci, indipendenti e forti, assolutamente all'altezza della situazione.
E con questo, ho concluso. Valgono insomma ancora le considerazioni fatte per la prima stagione, con gli aggiustamenti detti all'inizio, e vale più che mai il suggerimento a godervi questa serie davvero intrigante.
Saluti a tutti,
Clara
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