Ed eccomi di ritorno al blog, esausta
ma vittoriosa dopo l'ennesimo esame della mia carriera scolastica.
Quale modo migliore per festeggiare per me, che finirmi in un'ora le
ultime tre puntate ancora in sospeso di un anime meraviglioso? Ed
ora, giunta alla fine della puntata 25, è il momento di condividere
con voi qualche riflessione su "L'attacco dei giganti".
Questo anime, titolo originale
"Shingeki no Kyojin", titolo in inglese con cui è più
conosciuto "Attack on Titans", ed il manga da cui è stato
tratto stanno riscuotendo un sorprendente successo globale, ed anche
qui in Italia, almeno a giudicare da quanto ne avessi sentito parlare
nelle communities di Google Plus, che sono diventate una delle mie
principali fonti di consigli riguardo agli anime. Tra l'altro avevo
anche sentito notare le somiglianze con il manga Kingdom of Zombie,
di cui vi ho parlato qualche mese fa e che tristemente non è più
proseguito. Incuriosita da questa notorietà, ho scaricato la serie
ed ho iniziato a guardarla. Inizialmente ero un po' scettica, dal
momento che ho una strana diffidenza verso le cose "che fanno
successo", e preferisco andare a scovare piccoli titoli
sconosciuti. Ma in questo caso, devo dire che il successo è
ampiamente meritato, perché "L'attacco dei giganti" è
un'ottima serie di azione, cupa e travolgente come il mondo in cui è
ambientata.
Centinaia di anni fa, l'umanità è stata
decimata da gigantesche creature comparse senza spiegazioni. I
giganti, esseri quasi indistruttibili, spinti soltanto da
un'insaziabile impulso a divorare gli esseri umani, hanno costretto i
residui della popolazione a rifugiarsi dietro la protezione di tre
cerchie di colossali mura, alte cinquanta metri. Il muro Maria, il
muro Rose, il muro Sina, tre cerchie concentriche che racchiudono
tutta la porzione di mondo rimasta alla vita umana, mentre
all'esterno i giganti attendono la loro occasione. Ed infine, di
fronte agli occhi atterriti di un'umanità ormai assuefatta alla
relativa sicurezza dei bastioni, compare un gigante colossale in
grado di distruggere il cancello del muro Maria, e gli uomini
ricordano la paura e la devastazione...
Eren Jaeger, il protagonista, perde
tutto, compresa la sua famiglia, nella terrificante perdita del muro
Maria e di tutti i territori che esso proteggeva, e giura di
eliminare tutti i giganti. Entra così nell'esercito, insieme ai suoi
due inseparabili amici, Mikasa Ackerman ed Armin Arlert. Inizia il
percorso di addestramento, il loro e quello delle altre reclute del
loro gruppo, e da lì un'avventura che assume tinte sempre più
fosche, mentre si infittisce il mistero sulla vera natura dei giganti
e sul mondo in cui loro vivono...
Lo so, la trama spiegata così non è
granché, ma sto cercando di evitare spoiler che potrebbero guastarvi
la sorpresa, visti i numerosi colpi di scena che si susseguono, a
volte a favore dei personaggi, molto più spesso con conseguenze
catastrofiche per loro. E quel "catastrofiche" non è
un'esagerazione: se state cercando una serie che vi culli nella
dolcezza di un lieto fine, oppure nella certezza che le cose si
sistemeranno, lasciate perdere. Qui la morte può colpire chiunque,
ed in modo assai grafico e dettagliato. Non ci sono censure quando i
giganti attaccano, e non ci sono personaggi "al sicuro".
Con un riferimento comprensibile soltanto a fan di Doctor Who,
diciamo che se questo fosse un telefilm invece di un anime sarebbe
sceneggiato da Steven Moffat svegliatosi di malumore, con la
consulenza di Quentin Tarantino.
Detto questo, proprio l'incertezza sul
loro esito rende le battaglie così spaventosamente mozzafiato, ed al
tempo stesso epiche. Il fatto che i soldati, per arrivare a colpire i
giganti, usino dei "sistemi di manovra multidirezionale" a
gas che permettono loro di librarsi in volo nell'aria contribuisce a
rendere l'azione rapida ed incalzante, ed a fornire ai combattimenti
una grande potenza visiva.
All'inizio ero rimasta un po' sconcertata dalla sua particolarità,
con marcate linee di contorno che staccavano nettamente i
protagonisti dallo sfondo, ma devo dire che dopo un paio di puntate
ci si abitua ed anzi ci si rende conto di come questo particolare uso
di ombre e chiaroscuri infonda ulteriore drammaticità all'azione. Personalmente continuo a preferire i disegni di altri anime, che integrano meglio figure umane e sfondo, e non sono una grande fan dell'aspetto dei giganti, alcuni dei quali risultano grotteschi ai limiti del ridicolo, ma è una questione di gusti. Una nota a parte proprio allo sfondo a cui ho accennato, perché i
paesaggi sono a mio parere magistralmente disegnati, con una
lussureggiante serenità che contrasta con il sanguinoso caos delle
battaglie che vi si svolgono.
Passiamo ora ai personaggi, ed anche
qui, come per la trama, è difficile farlo senza rischiare gli
spoiler. Sono molte le persone introdotte, alcune soltanto per
qualche scena, altre con un ruolo crescente, altre ancora con l'unico
scopo apparente di farti stare molto, molto male quando succede loro
qualcosa di orribile. Tra i personaggi ricorrenti, è interessante
notare l'evoluzione di alcuni caratteri nel corso della serie, mentre
si rendono progressivamente conto di quanto sia dura la realtà, ma
anche di quanto sia importante la loro battaglia, ed imparano ad
agire di conseguenza. Altrettanto interessante è il confronto tra le
reclute di questa guerra ed i veterani, in particolare quelli del
Corpo di Ricognizione, introdotti nella seconda parte della serie,
personaggi che hanno già sperimentato la realtà dei giganti ed
hanno trovato la forza di continuare a lottare, la stessa che anche i
"nuovi arrivati" devono cercare.
Insomma, per riassumere: un anime di
azione e morte, con imprevisti e colpi di scena, capace di tenervi
incollati alla sedia. Una colonna sonora che ho trovato
incredibilmente adeguata, e molto ben dosata nel ritmo. Una
moltitudine di personaggi affascinanti, che, è garantito, vi
strapperanno grida di esaltazione o lacrime di disperazione. Se vi
piace il genere, ve lo suggerisco vivamente.
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