La storia inizia con il protagonista, Sakakibara Kouichi, che si trasferisce da Tokyo a Yomiyama, la città dove vivono i suoi nonni materni. A causa dei suoi problemi di salute, tuttavia, si ritrova ad iniziare l'anno scolastico in ritardo, e presto si accorge che c'è qualcosa di strano nella terza sezione del nono anno alla scuola Yomiyama settentrionale: la sua sezione. Una ragazza, Misaki Mei, appare e scompare senza che nessuno sembri accorgersi della sua presenza, a parte lui. I suoi compagni sono spaventati, ma non sanno o non vogliono dirgli che cosa stia davvero succedendo. E circola una leggenda inquietante su una maledizione che grava proprio su quella classe...
Le prime tre puntate proseguono in un crescendo di tensione, tra i tentativi di Kouichi di risolvere il mistero dell'esistenza di Mei, o almeno di assicurarsi che lei esista, e di trovare una spiegazione alla stranezza delle persone intorno a lui. E poi, alla fine del terzo episodio, la situazione inizia a precipitare. Da 26 anni, dalla morte di un alunno, la terza sezione è una classe prediletta dalla morte, e tutti gli studenti, nonché le loro famiglie, sono in terribile pericolo.
Non posso dire altro per evitare qualche spoiler e rovinare le sorprese che vi attendono, nel caso decidiate di guardare questo anime, ma la trama mi ha colpito molto positivamente, con progressive rivelazioni che conducono lo spettatore ed i personaggi fino al climax della vicenda. L'unica "nota di demerito", da questo punto di vista, spetta al finale, che personalmente ho trovato un po' affrettato, anche se in effetti c'erano degli indizi su di esso fin dall'inizio.
Predomina in Another l'elemento della violenza, con morti inaspettate ed assai sanguinose. Se avete uno stomaco delicato, vi sconsiglio decisamente questo anime. Avete presente Final Destination? Ecco, alcuni degli spargimenti di sangue sono più o meno così quanto ad improbabilità, altri invece sono molto più logici, ma tutti graficamente rappresentati. Nei dettagli. Ripeto, se non sopportate il sangue cercate un altro anime. Se invece il genere horror vi piace, posso solo suggerirvi di fiondarvi su questo titolo.
Per quanto riguarda invece lo stile di disegno e l'animazione in generale, lo trovo in generale molto soddisfacente, ma una nota a parte la meritano le bambole, un elemento assai ricorrente: incomplete, spezzate, gelide figure dall'inquietante fascino gotico, che si intrecciano alla trama ed ai dialoghi in inquadrature da brivido. Mi sono piaciuti molto anche i frequenti primi piani sui volti dei personaggi, che contribuivano a sottolineare le loro emozioni ed a coinvolgere lo spettatore.
A proposito dei personaggi, ne ho adorati alcuni, ed avrei voluto che altri fossero approfonditi meglio. All'inizio non ero stata particolarmente colpita dal protagonista Kouichi, che mi sembrava piuttosto passivo e "inutile", ma penso che si sia sviluppato bene nel corso della storia. Mei, la misteriosa "ragazza inesistente", è un personaggio affascinante ed inquietante, con la benda che le nasconde un occhio e la sua inespressività che ricorda, tanto per restare in tema, una bambola. Anche gli altri studenti che ricevono una caratterizzazione "a tutto tondo" sono ben rappresentati, nelle loro reazioni alla situazione tragica in cui si trovano, e nei gesti estremi che arrivano a compiere. Infine, ci sono le "comparse" all'interno ed all'esterno della classe, che nonostante lo scarso tempo sulla scena riescono comunque a trasmettere la tensione e, nei frequenti momenti di pericolo, la stretta allo stomaco di sapere che sta per accadere loro qualcosa di spaventoso. A volte accade, a volte no... ma più spesso sì, quindi preparatevi. E ciascuno di quei personaggi potremmo essere noi, perché sono ragazzi e ragazze normali quelli che si trovano alle prese con la morte e la maledizione. Personalmente, non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa avrei fatto al loro posto, se posso davvero biasimare alcuni di loro, se sarei stata disposta a prendere alcune delle loro decisioni.
Per completare la recensione, devo spendere due parole sulle sigle di inizio e fine. Splendide. Sul serio, ho adorato entrambe, la prima terrificante e tesa, capace di accelerarti il battito cardiaco, l'ultima lenta, dolce e malinconica, in stridente contrasto con la cascata di sangue che chiude quasi ogni puntata e proprio per questo ancora più gradevole. Io sono una che tende a "saltare le sigle", dopo averle ascoltate un paio di volte, ma per Another le ho sentite ad ogni episodio, e mi sono rimaste in testa per ore.
E questo è tutto. Concludo con il suggerimento di seguire il mio esempio e guardare Another alle undici di sera, da soli in casa, per massimizzare l'effetto terrificante... o anche no, se siete persone normali. A voi la scelta!
Clara
Ho visto Another e l'ho trovato coinvolgente e inquietante! Tra l'altro anche il manga è molto bello e vanta disegni meravigliosamente realizzati! Sono finito a guardarlo in preda alla frenzy dopo aver visto Higurashi no naku koro ni (che se non hai visto ti consiglio, soprattutto per l'ansia che ti mette e per l'intreccia particolare). Avevo bisogno di altro horror ansiogeno e questo aveva l'atmosfera giusta! Molto, molto bello! ^^
RispondiEliminaHigurashi è già in lista d'attesa, non vedo l'ora di vederlo! :)
RispondiEliminaIo non ho visto l'anime, ma ho letto il manga, che mi ha prestato una mia amica. E devo dire che mi è piaciuto, e pensa che sono un tipo a cui il genere horror non piace PER NIENTE. Credo che la parte che mi è piaciuto di più sia il mistero che c'è sin dall'inizio, ed io ero curiosa di "scoprirlo", di vedere se c'era una spiegazione. E poi lo ammetto, mi sono piaciuti anche i disegni :)
RispondiEliminaComunque, se mai guarderò l'anime, non lo farò MAI alle undici di sera! XD
E' quello che mi riprometto anche io per il prossimo anime horror che guarderò, ma conoscendomi finirò lo stesso per guardarlo nel cuore della notte. Sono parecchio autolesionista sotto questo aspetto XD
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