Dolci che, per inciso, gli austriaci sanno davvero fare. Per fortuna non abito lì, perché altrimenti, viste le dimensioni di certe paste, avrei già le vene intasate dagli zuccheri. Il super-gigante muffin al cioccolato che ho preso in una panetteria accanto al Donaukanal, dopo aver lasciato l'albergo di mattina presto, dimostra quanto poco la mia forza di volontà possa contro il potere oscuro del glucosio.
Dopodiché, scendiamo lungo la Franz-Joseph
Kai, a poca distanza dal canale del Danubio, fino a raggiungere la
Ruprechtskirke, la più antica chiesa di Vienna, avvolta d'edera come
un angolo di fiaba. Da lì scendiamo in Fleischmarkt ed in un
intrigante quartiere di pub e locali, purtroppo ad un'ora decisamente
sbagliata per testarli, ma ugualmente variopinto e piacevole da
vedere.
Raggiungiamo
la chiesa greca di san Giorgio, e da lì quella greco-cattolica di
Barbarakirche, che affaccia su Post gasse. Nello stesso luogo, anche
la chiesa dei gesuiti e quella dei domenicani.
Da lì, raggiungiamo
Dominikaner Bastei e poi lo Stuben Ring, trafficata arteria stradale
lungo la quale possiamo cogliere di sfuggita il museo delle arti
applicate.
Abbandoniamo subito il traffico per tuffarci nella quiete
dello Stadt Park, all'ombra della sua lussureggiante vegetazione.
Dopo una pausa contemplativa per consentire agli spruzzi d'acqua di
lavare via un po' di caldo, attraversiamo questo parco, soffermandoci
sulla statua dorata di Strauss e sullo scenografico
Wienflussregulierung, lo sbocco del Wien, il corso d'acqua che
attraversa il parco.
Uscendo
dal parco percorriamo Lothringerstrasse, affiancata da un monumento a
Beethoven e dal palazzo dei concerti, ed eccoci finalmente in
Schwarzenberg Platz, con la sua grande fontana circolare ed il
monumento a ricordo delle truppe sovietiche che occuparono la città
nel 1945. Accanto, la facciata Art nouveau dell'ambasciata francese.
Proseguiamo
lungo Prinz-Eugen-Straz, via di ambasciate e palazzi, fino
all'ingresso del Belvedere superiore. Questo edificio, come il Belvedere inferiore che lo fronteggia, separato da un grande parco verdeggiante e ricco di giochi d'acqua, fu costruito come residenza del principe Eugenio di Savoia, quindi si può considerarlo un ritorno in patria ;)
Osserviamo lo scenografico ingresso d'onore, preceduto da una grande vasca, per poi aggirare l'edificio fino all'altra facciata, aperta sull'elegante, vasto giardino, con vasche ed aiuole, che lo separa dal Belvedere inferiore. Attraversiamo il giardino, ammirandone le statue e le decorazioni, ed usciamo infine sulla Renweg per tornare a Schwarzenberg-platz. Nel frattempo, naturalmente, scattiamo una marea di fotografie ed approfittiamo per l'ennesima volta degli spruzzi d'acqua per rinfrescarci... ma siamo in buona compagnia, tutti i turisti stanno facendo lo stesso ^_^
Osserviamo lo scenografico ingresso d'onore, preceduto da una grande vasca, per poi aggirare l'edificio fino all'altra facciata, aperta sull'elegante, vasto giardino, con vasche ed aiuole, che lo separa dal Belvedere inferiore. Attraversiamo il giardino, ammirandone le statue e le decorazioni, ed usciamo infine sulla Renweg per tornare a Schwarzenberg-platz. Nel frattempo, naturalmente, scattiamo una marea di fotografie ed approfittiamo per l'ennesima volta degli spruzzi d'acqua per rinfrescarci... ma siamo in buona compagnia, tutti i turisti stanno facendo lo stesso ^_^
Da qui
il nostro percorso procede verso Karlskirche, una delle maggiori
chiese barocche di Vienna. Dopo una pausa per il pranzo in un locale
di Ressel-Park, proseguiamo per la Secessione, l'edificio sede
dell'omonimo movimento di avanguardia, di cui il più famoso esponente è senza dubbio Klimt.
Percorriamo infine Getreidemarkt, passando accanto all'Accademia di belle arti, e raggiungiamo Maria-Theresien-Platz, un elegante spazio verde tra il Museo di Storia naturale e quello di Storia dell'arte.
Percorriamo infine Getreidemarkt, passando accanto all'Accademia di belle arti, e raggiungiamo Maria-Theresien-Platz, un elegante spazio verde tra il Museo di Storia naturale e quello di Storia dell'arte.
Entriamo
in quest'ultimo e passiamo le successive tre ore ad ammirare la sua
Gemaldegalerie, con quadri di grandi pittori italiani, spagnoli,
olandesi, fiamminghi, tedeschi, la collezione di antichità, con la
sezione egizia, quella romana e greca, quella orientale, e la
galleria di arti applicate, luccicante degli ori che abbellivano
tavole e stanze alla corte asburgica. (Foto: Canova, Teseo e il centauro; Raffaello, Madonna del prato; Arcimboldo, Inverno)
Al
termine di questa maratona storico-artistica, cena a base di panini
presi nelle vicinanze al Burggarten, di fronte al monumento di
Mozart. Abbiamo anche la straordinaria fortuna di assistere, per puro caso, alla "passeggiata" dei cavalli lipizzani, i purosangue della Scuola spagnola allevati ed addestrati nelle scuderie della Hofburg.
Vediamo dall'esterno la mole dell'Albertina, ed il monumento per le vittime del fascismo e della seconda guerra mondiale realizzato lì vicino, poi torniamo in albergo per rinfrescarci rapidamente.
Vediamo dall'esterno la mole dell'Albertina, ed il monumento per le vittime del fascismo e della seconda guerra mondiale realizzato lì vicino, poi torniamo in albergo per rinfrescarci rapidamente.
Verso le
nove torniamo fuori e ci godiamo una piacevole passeggiata serale in
una Vienna decisamente più fresca, avvolta nel fascino dell'oscurità
e delle luci dei locali. Una città viva e vivace, in cui sono molto
felice di essere passata.
e verramente e un bell racconto...molto dettagliatto...noi siamo tornati 3 gg fa da vienna...peccato che non abiamo visitato il BELVEDERE E PRATER...CI VUOLEVA UN ALTRA GIORNATA...PERO GRAZIE PER SUOI BELLI FOTO E PECCATO CHE NON ABBIAMO LETTO PRIMA..MAGARI ERA D AIUTO...PER EZEMPIO NN SAPEVAMO NIENTE DI STATUA DI BETHOVEN...
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