Va bene ragazzi, grazie mille per il riassunto. Ora possiamo riprendere la storia dal vostro arrivo al palazzo delle fate.
La Voce alzò lo sguardo e vide di fronte e sé un maestoso albero, che svettava sopra le altre cime della foresta, isolato al centro di una radura di fiori color del sole. La sua forma, per un dono della natura o per il potere della magia, ricordava quella di un palazzo, con il tronco poderoso rivestito di corteccia argentata, su cui si aprivano fessure simili ad alte finestre. Le radici formavano un labirinto di scalini e pozze di rugiada scintillante, che conduceva alla porta, un'incavatura nel fusto.
Fine. Della. Descrizione.
Voce, sul serio, devi fare qualcosa per la tua sindrome della punteggiatura emotiva.
Penso che lo scopriremo presto.
La Voce e Piccolo Troll attraversarono la distesa di fiori dorati con circospezione, tenendo d'occhio le api che ronzavano pacifiche
e che grazie a te sono grosse quanto le nostre teste.
Appena misero piede sulle radici, tuttavia, un suono di campanellini tintinnanti si sparse nell'aria, e prima che i due viaggiatori potessero rendersene conto si ritrovarono circondati.
NO. Da un esercito di fatine seriamente infuriate, che vi stanno puntando contro lance appuntite
e bazooka.
Perché non posso avere un'arma decente anche io?
Pochi minuti dopo, una Voce decisamente imbronciata ed un Piccolo Troll altrettanto insoddisfatto erano all'interno dell'albero, in una sala circolare illuminata da lucciole svolazzanti.
Erano anche legati dalle caviglie al collo con giri e giri di corde di erba intrecciata, e totalmente impossibilitati a muoversi, anche grazie alle punte di lancia che li punzecchiavano poco delicatamente se tentavano anche solo di contorcersi un po'.
Non ci riesce mai a lungo.
Di fronte a loro, su una piattaforma poco più alta del resto della sala e davanti ad un pesante tendaggio verde, erano disposti due troni di legno, circondati da fiori, gemme, e variopinte ali di farfalla.
Proprio mentre i due sventurati prigionieri si stavano chiedendo quale sarebbe stato il loro destino, uno squillo di trombe riecheggiò nell'aria, e la tenda si sollevò. Due sagome, una scintillante come oro al sole, l'altra oscura e gelida come una notte di luna piena, fluttuarono con delicatezza fino ai troni.
- Gloria alle nostre regine!- intonarono le altre fate.
Tiro ad indovinare. Quelle sono le Fate del Giorno e della Notte, e tu, cara la mia Clara, hai deciso di farmi morire di allergia alle descrizioni disgustose.
PT, non cominciare anche tu.
- Chi sono questi intrusi?- domandò la Fata della Notte, con voce gelida ed irritata.
- Li abbiamo trovati mentre facevano irruzione nella radura del castello, Maestà!- spiegò una delle sottoposte.
- Ehi, questo non è vero!- protestò Piccolo Troll:- E' stato il libro a dirci di venire qui, blaterando qualcosa su un male da sconfiggere. Noi stiamo solo cercando di andarcene!-
- Che libro?- domandò la Fata del Giorno, sporgendosi in avanti. Le ali luminose fremettero dietro di lei.
- Il libro che ho con me sotto questo ammasso di corde.- intervenne la Voce. Ad un ordine della fanciulla dorata, le guardie la liberarono dai legacci, e l'ex-incorporea estrasse
non si sa bene da dove, visto che il mio vestito non ha tasche
il libro che avevano trovato poco prima.
Nello stesso istante in cui lo allungò verso il trono, il libro sgusciò fuori dalle sue mani ed iniziò a vorticare su se stesso nell'aria, per poi spalancarsi. Un boato risuonò nel palazzo, mentre le pareti iniziavano a tremare. Le guardie strillarono e si sparsero in tutte le direzioni,
mentre una mano faceva capolino dal libro, una grossa mano artigliata, gocciolante di melma e sangue.
La Voce afferrò Piccolo Troll, ancora legato, e se lo trascinò dietro al riparo di una delle pareti
perché non fuori?
perché la porta era ostruita dalle guardie in fuga. Solo le due sovrane non si erano mosse dalle loro posizioni.
Quando il turbine di distruzione che aveva assalito la sala si placò, una sagoma torreggiava all'interno dell'albero. Un essere verde coperto di squame, di forma umanoide, alto e possente, con zoccoli e mani artigliate. Il suo ghigno prometteva una lenta agonia, i suoi occhi scintillavano di malvagità, e...
Co... cosa?
Ehm... okay. Mi piacerebbe sapere perché va sempre a finire così.
- Piccolo! Che cosa ci fai qui?- domandò infatti il gigante, voltandosi verso i due. Le sue folte sopracciglia si alzarono verso l'alto:- Non sapevo che avessi una fidanzata!-
WTF?!!!!
- Non ce l'ho.- borbottò Piccolo Troll imbarazzato, gettando un'occhiata di scuse alla Voce. Però erano entrambi arrossiti...
Vorrei vedere te!
In quel momento, una sfera di fuoco schizzò nell'aria, mancando per un pelo la testa del troll più grosso
ed accidentalmente appiccando fuoco all'albero, suppongo.
La Fata del Giorno, libratasi in aria con espressione battagliera, strillò:- Muori, mostro malvagio!-
E così iniziò la grande battaglia...
Nooo! Zio Gaspare!
Lo scoprirete nella prossima puntata!
Clara,
la Voce
Ma sai che mi ero persa questi nuovi capitoli delle (dis)avventure di Voce e Piccolo Troll? Per fortuna li ho notati e ho recuperato! XD
RispondiEliminaAttendo il continuo! XD
Beh, non potevo certo lasciare che quei due si facessero una vacanza a sbafo mentre io faticavo a studiare, giusto? Anzi, in effetti credo che le loro avventure siano ben lungi dall'essere finite ;)
Elimina(da qualche parte, la Voce sta strillando maledizioni contro Clara)